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19 Maggio 2008
ALBERTO J. LUPPI MUSSO @ TEATRO VON PAUER
All'inizio c'è sempre: una donna.
Tutte le storie che meritano di essere raccontate iniziano con un fiore. Una rosa da donarle, e nel cuore incatenarle. E come una donna, come il fiore che ogni donna porta dentro di se, anche la musica ha bisogno di essere desiderata, corteggiata, amata. Pochi sono in grado di amare una donna, così come pochi sono in grado di corteggiare la musica, anche se tutti la desiderano. E la differenza tra un musicista di professione ed un dilettante alle prime armi si inizia a capire ben prima del concerto stesso. Si intuisce fin dalle prove dei suoni: più queste si protraggono nel tempo, più il gruppo sta dimostrando di non possedere ancora l'esperienza e la maturità di persone che vivono grazie al proprio strumento, e che lo amano esattamente come si ama una donna. Qualunque esso sia, chiunque essa sia.
Sabato 19 maggio ho avuto la fortuna di assistere, al Teatro Von Pauer di via Ayroli, alla presentazione del cd "Giovanna" di Alberto J. Luppi Musso. Pensavo di trovarmi di fronte ad un banale concerto di musica pseudo classica per pianoforte, ma la realtà è stata ben diversa. Anzitutto il pianoforte è stato accompagnato dal contrabbasso di Alberto Malnati, dal flauto taverso di Marco Moro e dalla batteria di Rodolfo Cervetto. Quattro musicisti che hanno saputo unirsi assieme e creare un concerto perfetto, regalando allo spettatore l'illusione che stessero suonando insieme da mesi, anni quasi. Ed invece, avendo avuto l'onore di assistere alle prove fin dal tardo pomeriggio, posso affermare l'esatto contrario. Sono arrivati uno per volta, pacatamente. Sono saliti sul palco, hanno estratto con delicatezza il loro strumento dalla custodia, ed erano già pronti. Perfettamente a loro agio sul palco, e consapevoli del loro ruolo. Ed è proprio per questo che parlo di professionalità. Un gesto, uno sguardo, un piccolo cenno d'intesa, e i brani si costruivano praticamente da soli, con la magica ed incantata base di pianoforte di Alberto a sostenere sempre l'intera tessitura di note.
E ancora, sopra tutti gli strumenti, trainante ed istrionica come sempre, la voce di Chiara Daino a decantare versi di decine di autori, tra i quali posso solo ricordare pizzichi di Roberto Baghino, assaggi di Johann Arthur Rimbaud, gocce di Giorgio Gaber, passaggi di Eliomar Ribeiro de Souza, e ancora Paul Celan, Fabrizio De André, William Shakespeare, Subsonica. Tutti uniti dal tema portante dell'opera musicale, la donna, il fiore incantato. Giovanna. Tutto, in questa serata, è stato pensato e realizzato per lei. E' lei, il fiore della serata.
Giovanna, dono del Signore, testa alta e lama al cuore, schiena dritta anche in ginocchio. E muovo i passi contro – il comune senso del dovere, contro i mulini e contro il tutto che trita. Affronto la tradizione e chi mi vuole così, così innocente e banale donna, donna sempre uguale donna, donna per non capire donna, donna per uscire, donna da sposare. Donna da incolpare. E sono segni lividi.
Sull'ombra di questi versi i brani si sono susseguiti armoniosi, con ballate pianistiche che sfociavano in vere e proprie suite rock confondendo il limite tra musica classica e musica popolare. Ed è quindi doveroso tributare un sentito grazie al tocco sublime e delicato di un contrabbasso sempre presente, un flauto che era una vera e propria seconda voce melodica, una batteria mai fuori dalle righe ma sempre presente e trascinante. E ovviamente grazie a lui, Alberto al pianoforte, accompagnato magistralmente dalla splendida voce di Chiara - una voce che dominava il palco, una presenza che decantava struggente la sofferenza e la forza di tutte le donne, affascinando gli spettatori con le sue parole, corsive e incisive come sempre - che ha saputo regalare alla musica una dimensione nuova: una profondità de iure recitata e recitante. E tale grazia non può essere limitata in latino, ma vissuta di persona. A teatro, ed oltre. Come la musica. Come una rosa.
C'è stato ancora il tempo per un paio di bis, a concerto finito, e poi la magia è svanita nel silenzio della sala, in uno scambio di abbracci e sguardi che dimostravano la gioia di quello che si era venuto a creare, quella sera, al Teatro Von Pauer. Passione per la musica. Amore per una donna, esempio per tutte. Giovanna. E' lei, il fiore della serata, la storia da raccontare.
Con una rosa hai detto
vienimi a cercare
tutta la sera io resterò da sola
ed io per te
muoio per te
con una rosa sono venuto a te.
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