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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
21 Settembre 2007
STAGNO

Perchè nasce un'associazione? Per passione. Per cambiare le cose. Per amore della realtà in cui si vive, e che si vuole migliorare. Un'associazione nasce perchè lo stagno che si ha di fronte è formato da acque sempre troppo ferme, troppo calme, troppo fredde, e allora si vorrebbe lanciare anche un solo piccolo sasso sulla sua superficie per vedere quelle onde che si verrebbero a generare. Un'associazione nasce per lasciare un sasso che smuova le acque, per ammirare quei cerchi concentrici che poco per volta aumentano, si intrecciano, crescono e a volte svaniscono.
Penso che ogni associazione, quando nasce, abbia dentro di se il sogno di riuscire a provocare anche un'onda anomala, uno tsunami che travolga interamente la città e tutte le persone con essa. La presunzione di poter essere diversi, e la volontà di volerlo essere. E allora ci si procura sempre più sassi, per lanciarli tutti, uno dopo l'altro, in quello stagno che li inghiotte inesorabilmente, uno dopo l'altro. Sassi sempre più grossi, sassi dalla forma sempre diversa, per studiare le onde che si vengono a formare e come esse si sviluppino nel tempo.
Genova, ahimè, è uno stagno dalle acque salmastre. Genova è uno stagno dalle acque così dense che per penetrarle non è sufficiente il lancio di un sasso. Lanciare un sasso nelle acque di Genova significa quasi sempre vederlo poggiarsi sulla superficie, senza neanche avere la gioia di osservarlo mentre si immerge sotto la sua superficie, fino a raggiungere il fondo. La forza di una singola associazione non è sufficiente a sollevare un sasso di dimensioni tali da poter affondare sotto la pesante coltre che ricopre le acque di Genova. Ed è proprio per questo, infatti, che le associazioni devono iniziare a collaborare. Per poter sollevare insieme sassi sempre più grossi, sempre più pesanti, nella speranza di riuscire, prima o poi, a bucare quella barriera che impedisce alle acque di smuoversi, alle onde di crescere, generando così nuovi disegni che svaniranno magari sì nel tempo, ma lasceranno dietro di se il piacere di averli permessi, di averli visti, di averli vissuti.
E' per questo che le associazioni devono collaborare. Per fare dei cerchi nello stagno.

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