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13 Luglio 2009
BORBEROCK 2009
Quando la Liguria inizia a star stretta, basta uscire di poco dai confini regionali per riuscire a trovare ottime proposte musicali: il BorbeRock Summer Festival di Borghetto di Borbera e' un'ottimo esempio, e lo seguiremo in diretta per voi, sera dopo sera, accampandoci in tenda nell'apposita area attrezzata.
VENERDI' 10 LUGLIO
Arriviamo in loco nel pomeriggio, in tempo per montare le tende in calma e allegria, e giocare a calcio e frisbee con le persone gia' presenti. Arrivati alla decima edizione, e' un piacere notare che l'aria di festa che si respira lungo questo torrente non e' calata negli anni.
Ore 21:05. L'inizio della serata e' tutto per i Maggie Brown, e con il loro rock/punk, condito con stacchi veloci che un poco incespicano ma regalano una leggera vivacita' di sottofondo che ben si addice all'inizio di questa tre giorni di festival.
I brani eseguiti si susseguono, anche se i il genere che questi musicisti propongono non risulta incisivo al punto da attirare pubblico verso il palco. Da parte nostra riteniamo che il cantante risulterebbe piu' consono al genere se evitasse di usare la voce roca nella maggior parte dei pezzi.
Ore 21:44. Il secondo gruppo che sale sul palco sono i Gandhi's Gunn, con una sezione ritmica innovata: il batterista dei 2Novembre a coprire un varco temporale temporaneo, e Maso al basso come degno sostituto di Kabuto. Il risultato e' sempre un muro di suoni roccioso e che richiama sotto il palco tutti i presenti. Una voce trascinante che si contorce e sembra soffrire chiedendo una assoluzione per un peccato commesso da chissa' chi, chissa' quando.
La presenza scenica della band e' notevole, gli sguardi sono tutti catalizzati verso di loro, che muovendosi a tempo di musica rendono impenetrabile il muro di roccia innalzato dagli strumenti.
Ore 22:03. I Grenouille da Milano iniziano a suonare il loro rock alternativo proposto con testi in italiano che ricorda gli Afterhours.I ragazzi non suonano per niente male, peccato che il genere proposto sia stato sin troppo abusato negli ultimi anni, facendo risultare il prodotto alquanto scontato e a tratti noiso
Ore 22:51. Un personaggio alquanto incredibile si avvicina al banchetto Genovatune e ci chiede "Ma dopo suonano Iole e i suoi tamarri cantando 'Giu' da Quezzi col vespino a 100 all'ora'?"Detto questo se ne va.Il BorbeRock e' anche questo.
Ore 23:08. Dopo un lungo cambio palco iniziano a suonare i The Inspector che propongono un genere molto particolare, che richiama alcune sonorita' simil Faith No More, usando molte basi campionate, che si fondono alla perfezione con la sezione ritmica. Dalle casse esce poca profondita' di suono, ma non riusciamo a capire se sia dovuto all'impianto, che fin ora ha risposto in modo ineccepibile, o al gruppo. I riff di chitarra si uniscono in modo alchemico ad una voce graffiante che non lascia spazio al riposo.
Ore 00.10. Le note di basso iniziano a diffondersi nell'aria e il sound corposo dei 2Novembre travolge gli spettatori. Il grunge di Bellorio scalda il pubblico che inizia ad animarsi sotto il palco. La serata e' diventata fredda in quel di Borghetto, ma i nostri riescono a riscaldarla animando gli avventori del festival. Le sonorita' polverose che fuoriescono dagli amplificatori sono un vero e proprio martellare. Sfortunatamente le casse non riescono ad esprimere al massimo la qualita' del sound dei 2Novembre, e l'impianto risulta insufficiente per i suoni che ne risultano penalizzati nonostante i ritornelli del gruppo entrino nella testa e incedano con il loro incalzante procedere e spianare le distese sonore in questa notte oramai oscura.
E' oramai passata l'ora delle streghe, ma le persone resistono agli attacchi rock [e dalle vaghe sonorita' nu stoner] dei 2Novembre, che procedono il loro show riempiendo un palco immerso nel verde con le loro linee melodiche rotonde e tangenti alla sensazione di indisponenza che trasmettono i loro testi: un trio che riesce a riempire il palco senza nessun supporto oltre alla loro semplice e trascinante esplosione di granitiche melodie nonostante i grigi suoni insoddisfacenti che fuoriescono nel buio.
Ore 01:20. La pace cala. A domani, per una serata all'insegna delle danze e della musica.
SABATO 11 LUGLIO
L'alba del secondo giorno [ok, alba forse e' una parola abbondante] ha visto il cielo completamente coperto: se da un lato questo ha regalato una parentesi di piacere ai presenti che hanno potuto dormire in tenda senza bollire sotto i raggi del sole, dall'altra ha preoccupato non poco in previsione del festival. Fortunatamente, dopo una colazione nel bar del paese e una mattinata di grigiore, il sole e' tornato a splendere e a scaldare gli animi di tutti, che hanno cosi' potuto godere del pomeridiano rinfresco del fiume e prepararsi moralmente alla serata danzereccia che si prevede per questa seconda serata del BorbeRock.
Ore 21:26. Finalmente si mangia, lo stand dei panini ha appena aperto e una folla di mandibole masticanti si aggira ora per il partere. Magari si fosse aperto un'ora prima si sarebbe evitato di prender per fame la truppa di genovatune!
Ore 21:40. Il secondo giorno di concerto finalmente e' iniziato.In ritardo sulla tabella di marcia, aprono le danze gli alessandrini Deep Throat, che con il loro hardcore travolgono il pubblico con dei riff a velocita' di curvatura. Le distorsioni troppo accentuate, sfortunatamente, ovattano e appiattiscono le musiche che fuoriescono dalle casse.Problemi all'impianto elettrico costringono i musicisti a suonare al buio per alcuni secondi, ma i nostri non sembrano accorgersene, proseguendo indisturbati il concerto.
Ore 22.23. Con un ritardo mostruoso iniziano a suonare gli Eazy Skankers la band jamaican-savonese propone il suo reggae di grande contenuto tecnico. Il dub che esce dalle casse e' un toccasana per la serata, di fatti la temperatura si e' notevolmente abbassata e il loro sound riesce a far ballare parecchie persone sotto il palco, riscaldando anche gli animi piu' cupi.L'uso magistrale di basi, che comprendono anche cori registrati direttamente in Jamaica, permette a questi ragazzi di regalare al pubblico uno spettacolo di alto livello, da band che potrebbe tranquillamente essere posta come headliner di festival come il BorbeRock.
Ore 23:35. Una scarica di punk travolge gli spettatori che, rilassati dal reggae precedentemente ascoltato, vengono riportati alla realta' dai Duffy Punk. Una sezione ritmica martellante crea l'atmosfera per un pogo continuo sotto il palco, che il pubblico non si lascia scappare. Le canzoni si susseguono e mostrano il pensiero che trasuda dai testi di questi ragazzi che, con nostro piacere, hanno scelto come lingua dei testi l'italiano, azzeccando allla perfezione il connubio tra la lingua nostrana e l'hardcore.Sfortunatamente a lungo andare le canzoni che propongono iniziano ad annoiare a causa di linee tonali che troppo spesso cadono nella ripetitivita'.
Ore 00:47. Pronti e via!Salgono in cattedra dei veri mostri del palco.I Vallanzaska animano tutto il pubblico accorso che inizia a ballare e pogare sotto al palco. I molteplici corpi che pestano il suolo alzano moltissima polvere dal terreno che rendono l'atmosfrera ancora piu' rurale di questo BorbeRock che sta regalando moltissime emozioni agli amanti del levare.I brani si susseguono, e la bravura dei musicisti viene fuori sino a sfociare nella hit di qualche anno fa "si si si, no no no" che porta tutti gli spettatori a cantare a squarcia gola sotto al palco. La sezione fiati e' magnifica, assoli di tromba e sax si susseguono per trasportare chi ascolta sino a fare un trenino sotto al palco, molto apprezzato dai musicisti, che lo ripetono altre volte, un perfetto connubio tra gli artisti e il pubblico, che interagendo tra il palco e il partere scambiano battute e sfotto' a tutto andare.
I ragazzi ci salutano con "La trattoria" , altra hit dal testo scanzonato e vivace a tal punto da far sfociare il pubblico in un coro di "bis" e "ancora" tale da spingere i Vallanzaska a risalire sul palco e intonare altre canzoni per soddisfare questo pubblico che sembra insaziabile stasera.
"Cheope" ha come special guest i figli degli stessi musicisti che ballano e cantano sul palco e sulle note della loro forse piu' famosa canzone i nostri salutano e ci danno la buona notte.
Ore 01:59. La seconda serata del BorbeRock 2009 si e' appena conclusa.Tutti soddisfatti per questa serata all'insegna dello ska che ha avuto quasi il doppio dei partecipanti della serata nu stoner di ieri. La musica si e' spenta, mentre le parole andranno avanti sino all'alba.E domani e' un altro giorno.
DOMENICA 12 LUGLIO
Il sole cala su questo terzo e ultimo giorno lungo il torrente Borbera, e mentre i gruppi stanno ultimando di fare i sound-check la gente comincia ad arrivare a piccoli gruppi. La giornata e' inziata come al solito in tarda mattinata, dopo una notte passata in tenda: risveglio che ha vitsto i ragazzi dell'organizzazione ripulire il grande piazzale erboso che ospita il festival, mentre noi ci preparavamo un piatto di pasta per placare la fame. Il pomeriggio e' scivolato via nel relax piu' pieno, condito da un fugace bagno nel fresco torrente
Ore 21:38. Dopo piu' di mezz'ora di coda finalmente riusciamo a mangiare.Se dobbiamo essere sinceri, l'unica cosa che bocciamo in pieno di questo BorbeRock e' la disorganizzazione del banco dei panini. Apertura troppo tarda e code stratosferiche dovute a una mancanza di coordinazione tra le varie fasi della preparazione dei panini creano un sincero malcontento tra quasi tutti gli avvventori. Per un festival giunto alla sua decima edizione non e' concepibile un servizio del genere. Sinceramente speriamo di trovare nettamente migliorato questo stand il prossimo anno.
Ore 21:45. Inizia l'ultimo giorno di concerti in quel di Borghetto. Apro le danze gli HattoriHanzo che propongono un rock'n'roll dalle infuenze punk, con una sezione ritmica allegra e trascinante al punto giusto, molto solare e ballabile. Il gruppo perfetto per aprire la serata.
Ore 22:25. L'atmosfera si incupisce e le nuvole coprono il cielo, momento ideale per i Passover che con il loro rock psichedelico riesce a colorare la serata e anima gli spettatori sotto il palco. Ottimo il lavoro delle due chitarre e della sezione ritmica che trasporta l'ascoltatore sino a farlo ondeggiare a tempo di musica.Pregevole l'utilizzo dell'idioma italico nel susseguirsi delle canzoni, che assicura un'immediatezza che altrimenti si perderebbe nel suond dalle vaghe influenze progressive e nu stoner.
Ore 23:13. Avete mai visto un uomo cantare dai pick-up della propria chitarra? Io si. Gli AIM salgono sul palco e danno prova di tutta la loro bravura gia' dalla prima canzone. Un basso, una chitarra e una batteria riescono a creare un'atmosfera onirica che solo le grandi band producono in un concerto live. Gli sguardi sono tutti catalizzati sul palco, volti increduli guardano i musicisti che con il loro sound trasportano l'animo delle persone in atmosfere intime, che riescono a toccare a fondo l'anima delle persone, mettendo a nudo tutte le nostre emozioni.
Ore 00:09. E' da poco passata la mezzanotte quando inizia il set dei Ministri, con rumori elettronici che introducono il loro rock leggermente isterico e agitato, semplice e fin troppo immediato. I testi italiani trasmettono un po' troppo poco spessore, ma una batteria presente e incalzante riesce a sopperire ad una linea compositiva che non brilla certo per iniziativa.Purtroppo non possiamo restare fino alla fine della loro esibizione, e abbandoniamo cosi' il campo del BorbeRock che ci ha ospitato per questo weekend di pura musica e allegra compagnia: la decima edizione e' giunta alla sua conclusione, dopo tre infinite giornate svanite nel batter di centinaia di ali di zanzara.
Scritto in collaborazione con Marco Ardovino...
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