Finalmente ho avuto l'occasione di conoscere meglio i gloriosi Warlord grazie a questa raccolta, che, a parte il booklet un po' scarno e la produzione leggermente datata, rende giustizia (anzi, rendeva, visto che e' uscita sei anni fa) a una band ignorata dal grande pubblico e che ha ispirato molti gruppi moderni, tra cui Hammerfall, Domine e Doomsword in particolar modo.
I Warlord sono nati agli inizi degli anni '80 a Los Angeles e il loro epic metal era caratterizzato da melodie medievali, riff semplici, ritmati e cadenzati, atmosfere malinconiche e cupe, niente a che vedere con il power iper melodico e allegro di adesso, infarcito di orchestrazioni varie, riff veloci e cori da birreria tedesca.
Le colonne della formazione erano il fondatore, chitarrista e cantante William Tsamis (adesso con un nuovo gruppo, i Lordian Guard, e recentemente apparso con l'assolo di "At the end of the rainbow" nell'ultimo cd degli Hammerfall) e il batterista Mark Zonder, adesso nei Fates Warning.
La raccolta inizia con uno splendido intro medievaleggiante, che continua in una bella cavalcata epica, "Deliver us from evil", una delle canzoni migliori del cd.
Si prosegue poi con "Winter tears", leggermente piu' lenta, ma molto atmosferica e delicata, dove si alternano voce femminile e maschile, "Child of the damned", il pezzo piu' famoso dei Warlord perche' rifatto dagli Hammerfall, presente due volte, e ovviamente migliore della cover, la triste e malinconica "Penny for a poor man", l'angosciante "Black mass", altro pezzo forte della raccolta.
Si arriva a "Lucifer's hammer", anche questa tra le migliori, anche questa ripetuta due volte, dove Tsamis sfodera un lungo assolo molto bello, poi l'oscura e inquietante "Mrs. Victoria" e la celebre "Aliens", secondo me la migliore canzone della raccolta.
La seguente "Lost and lonely days" e' il pezzo piu' allegro di questa raccolta, con un ritornello molto melodico e grandi assoli, "Soliloquy", strana ma interessante, e la strumentale "MCMLXXXIV".
In conclusione una gran raccolta per omaggiare e non dimenticare uno storico gruppo degli anni '80, che purtroppo non ha mai ottenuto la gloria e il successo che si meritava.