TYPE O NEGATIVE - world coming down
Ottobre 1999
Che l’autunno fosse la stagione preferita da Peter Steele si era gia' capito da tempo, percio', puntuali come le tasse, il gruppo newyorkese da' alle stampe il nuovo album "World Coming Down". Come al solito, le prime impressioni sono spesso deludenti, ma questa volta, anche dopo quelli successivi, non trovo nulla d’interessante. "W.C.D.", lo considero il "gemello" di "October Rust", con la differenza che nel precedente disco, musicalmete parlando, vi erano degli spunti interessanti, qui invece, regna la monotonia assoluta.
Le influenze "Sabbathiane" sono piu' evidenti che in passato. Basta ascoltare "White Slavery" o piu' ancora la title-track, che fa il verso a "Black Sabbath" nel riff iniziale, con pochi cambi, ed anche il modo di cantare di Peter e' meno vario del solito. Chi ha adorato pezzi come "Christian Woman", "Black N°1", dovra', sfortunatamente, continuare ad ascoltare solo quelli. Unico cambiamento palese sono i testi, il nostro Peter e' diventato piu' riflessivo, meno estremista, e da' una visione della morte differente dal suo solito, una visione piu' "quotidiana" della "Signora della Notte".
Non mancano naturalmente le lirycs che li hanno resi celebri, ne sono la prova le tre tracks finali. C’e' anche posto per un medley di cover dei Beatles, che onestamente potevano risparmiarci!
Mi spiace dirlo, ma "World Coming Down" e' un disco inutile che non aggiunge niente di nuovo ne' ai Type o Negative, ne' alla musica. Un vero peccato, visto che li ho sempre considerati una band dai grandi potenziali ma, ahime', mai sfruttati al 100%, e con il loro nuovo lavoro lo confermano regalandoci un mattone di color verde!
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VOTO: 1/1
Pierangelo
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