TESTAMENT - the legacy
Giugno 2000
Il debutto dei Testament e' un disco immenso, che ancora oggi riesce ad incantare chiunque lo ascolti. Di certo questo disco non ha nulla da invidiare ai debutti di Metallica e Slayer, in quanto si tratta di un disco durissimo, entusiasmante e a tratti anche sorprendente. Ad aprire "The Legacy" ci pensa la devastante "Over the wall", stupenda canzone, il cui riff iniziale fa capire immediatamente qual'e' il genere proposto dai Testament. Inoltre la coppia di chitarristi Skolnick - Peterson macinano riff su riff rendendo questa song meravigliosa (non per niente la possiamo annoverare fra le dieci song thrash di sempre). L'elemento che stupisce di piu' pero' e' il cantante, Chuck Billy, che con il suo modo di cantare poderoso, ma che non rinuncia anche a lacerare le sue corde vocali, costituira' quasi un trade-mark del gruppo. La successiva "The Haunting" ribadisce in pieno le intenzioni dei Testament, percio' ci troviamo davanti una canzone robbusta e minacciosa, ma che non disdegna linee di chitarra piu' melodiche anche se sempre sostenute da una certa velocita' di fondo. Giunge quindi il momento di "Burnt Offerings", una delle piu' belle canzoni del disco, che come altre song presenti e' destinata a diventare uno dei classici del gruppo. Come sempre granitici riffs si associano ad un drumming potente e preciso, mentre Chuck Billy si lancia in inaspettati quanto entusiasmanti screaming. "Raging Waters" prima e "C(urse).O(f).T(he).L(egion).O(f).D(death)." dopo non fanno altro che infliggerci il colpo di grazia, prima cge si arrivi agli altri classici del disco. "Raging Waters" e' una canzone davvero bella, che alterna parti piu' dure e veloci ad altre piu' melodiche ed heavy. Inoltre Chuck qui ci mostra tutta la sua bravura in qualita' di cantante. "C.O.T.L.O.D." invece, e' una canzone devastante, che non lascia scampo nella sua breve durata. Autentico manifesto della folle ferocia sonora dei Testament, questo brano ha trovato un seguito nel recente "The Gathering", disco di ritorno per i Testament, dopo il buon album precedente "Demonic".
"First strike is deadly" e' una buona canzone dove i due chitarristi danno prova della loro tecnica, specie nello splendido assolo presente a meta' brano. A questo punto arriva "Do or Die", canzone dal titolo esplicito pesantissima e dai tratti oscuri, che vede il batterista Louie Clemente, pestare come un dannato. Le ottime trame chitarristiche poi, fanno in modo che anche questo brano diventi un classico. "Alone in the dark" si presenta invece alle apparenze come una canzone piu' oscura ed heavy anche se il gruppo non rinuncia a mantenere in alcuni tratti velocita' sostenute. Ma la vera sorpresa di questa canzone e' la voce di Chuck Billy e la sua versatilita' nel cantato, che man mano che aumenta l'ascolto, fa aumentare anche il coinvolgimento emotivo dell'ascoltatore. Il disco si chiude con "Apocalyptic City", un brano che parte molto triste ma che presto sfocia in un vero e proprio inferno di fiamme.
Peccato che dopo questo entusiasmante debutto, i Testament abbiano subito numerosi alti e bassi (dovuti anche ai numerosi cambi di line up), anche se ora stanno tornando a far parlare di se' nel miglior modo possibile, ovvero con la musica. Ultima prova e' stata la devastante esibizione offerta al pubblico accorso a Monza per vederli suonare al "Gods of Metal"!

VOTO: 1/1
Tonyevol
INFO:
Anno: 1987
Etichetta: Megaforce


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