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E' un vero peccato che nessuno abbia dato la giusta considerazione al ritorno dei Suicidal Tendencies di Mike Muir, band portabandiera dello spirito ribelle e sincero e precursori di ogni crossover che avrebbe dettato legge negli anni '90. La Suicidal novela termino' nel '95 al termine del tour di supporto al meraviglioso "Suicidal For Life", album che apriva un sacco di porte per ulteriori evoluzioni del sound delle Tendenze Suicide. E invece, dopo essersi prima riaffacciati sulle scene nel corso del '97 con varie date live, il nuovo album e' un deciso ritorno alle origini, all'hardcore pazzoide e spericolato, infarcito di solos metallici, melodie insane e tanto humor corrosivo. Sono della partita, oltre a Muir, il fido Mike Clarke alla chitarra, Dean Pleasants all'altra chitarra (prelevato dagli Infectious Grooves e si sente, visto che un certo elemento funk compare di quando inquando in "Freedumb") e una pirotecnica sezione ritmica formata dal bassista Josh Paul e dal batterista Brooks Wackerman. Il disco e' un fortissimo, salutare calcio nel culo a tutta la musica dura, fuori com'e' (nuovamente!) da ogni scena, genere codificato ecc. pur non dicendo nulla di nuovo ormai: primigenio Suicidal sound riletto con quindici anni di maturita' e di esperienza in piu' e un grandissimo tasso tecnico, oltre alla classe tipica dei piu' grandi. Dalle velocissime e terremotanti "Freedumb" e "Scream Out" alla funkeggiante " Halfway Up My Head", dall'esilarante "Get Sick" alla melodica e maggiormente introspettiva "Heaven" passando per l'inno autocelebrativo e rappato (nel break centrale) "We Are Family" la freschezza di questo lavoro e' disarmante, un ritorno graditissimo per i suicykos come me; e non sapete il dispiacere che mi da' vedere che solo "noi" ci siamo preoccupati del ritorno di Mike… Gran disco, immensa band, nessuna considerazione: la triste regola degli anni '90...
VOTO: 1/1 Niccolo'
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