SOLEFALD - neonism
Ottobre 1999
Avantgarde Music
1999
50.12 minuti
I Solefald sono arroganti, pretenziosi, assurdi, snob...
I Solefald hanno registrato uno dei migliori dischi in ambito estremo (e non solo) del 1999.
Semplicemente, c'e' bisogno di artisti come loro, di musicisti in grado di creare e sviluppare idee nella piu' totale incuranza di quello che il buon senso ed i trend suggerirebbero di fare.
Dopo "The Linear Scaffold", l'apprezzato debutto di due anni fa, Cornelius e Lazare hanno deciso di rendere la loro proposta ancora piu' personale: cosi' da una "red music with black edges" sono passati a proporre un "radical designer rock'n roll"...etichette autoinflitte che non dicono assolutamente nulla, ma che dimostrano come questi due ragazzi poco piu' che ventenni abbiano gia' compreso le regole della comunicazione(e del marketing), decisi a volgerle in proprio favore.
Per avere un'idea sul contenuto del disco e' sufficiente osservarne la copertina: una bambina dagli occhi pesantemente truccati(e lo sguarda a meta' tra l'allucinazione ed il piu' profondo sconforto) si staglia sulla sfondo di un paesaggio urbano passato al filtro dell'LSD, sfocato e dominato da colori primari al neon.
Un'immagine lontana mille miglia dalla retorica e dell'iconografia black-metal, ma non per questo meno inquietante.Forse la realta' e' piu' aliena e sconvolgente di molti pseudo-miti del passato...
La musica e' la fedele trasposizione dell'atmosfera evocata dalla cover: potrei cavarmela dicendo che "Neonism" suona come se i Faith No More di "Angel Dust" si fossero invaghiti all'improvviso del black sinfonico, ma sarebbe una scorciatoia troppo facile ed in definitiva limitante.
Questo album e' un collage folle (e/o geniale) di frammenti musicali eterogenei( si passa da sfuriate black ad attacchi thrash, da momenti eufonico-tastieristici a stacchi e metriche hip-hop)che si susseguono senza soluzione di continuita' in un vortice imprevedibile. Il miracolo e' che ogni singola idea musicale viene sviluppata in modo coerente e conciso(non ci sono sbrodolature autoindulgenti) e spesso la sovrapposizione di due temi teoricamente incompatibili risulta vincente, enfatizzando il valore di entrambe le intuizioni piuttosto che sfociare nel caos.
Notevole il lavoro sulle voci: un mix tra interpretazioni enfatico/pattoniane e scream/growl vocals estreme (spesso all'opera contemporaneamente sulle stesse linee melodiche), che a volte lascia spazio a stacchi rappati(magari in lingua francese). Ogni frammento possiede una notevole coerenza interna e la successione di tanti momenti diversi possiede una logica chiara e (incredibile a dirsi) del tutto scorrevole. La melodia emerge di continuo dal caos controllato di chitarre e tastiere, ma la commercialita' non e' certo l'obbiettivo di una band apparentemente piu' interessata al contrasto fra accessibilita', ricerca sonora ed impatto.
Un'ulteriore nota di merito va ai testi, lontani dai cliche' metal di qualsivoglia genere. Forse si tratta solo di provocatori pastiches surrealisti, ma sono abbastanza ambigui (nella molteplicita' dei riferimenti alla nostra societa' ipermediatica) da spingere a pensare. Un crash verbale tra filosofia e cultura pop.
Dopo tutti questi elogi, e' opportuno far notare i pochi difetti:
1) a livello di produzione, la ristretteza del budget a disposizione e' avvertibile.Il disco non suona male, ma un progetto cosi' ambizioso avrebbe avuto bisogno di suoni ancora piu' incisivi e puliti(soprattutto per batteria e chitarre) per rendere al meglio.Forse il duo ha preferito investire le risorse nella ricerca di timbri di tastiere piuttosto inusuali e variegati(dal sinfonico al settantiano agli "zanzaroni technodance"!)...
2)I due componenti del gruppo sono discreti polistrumentisti, ma in alcuni momenti appare chiaro che dal punto di vista strettamente tecnico-espressivo i margini di miglioramento sono ampi (e loro ancora incredibilmente giovani, vista la maturita' della proposta).
Rispetto al valore dell'album, sono comunque difetti trascurabili.
Non ho parlato dei singoli brani perche' Neonism va considerato nella sua globalita': non siamo di fronte ad una collezione di canzoni intese nel senso tradizionale, ma ad una bizzarra e riuscita sinfonia post-moderna!
Con coraggio e sfrontatezza i Solefald hanno dimostrato che steccati e barriere stilistiche sono soltanto il prodotto dell'ottusita'. Se non lo avete gia' fatto, aprite le vostre menti ed ascoltateli.
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VOTO: 1/1
Tiziano
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