Che i Saxon a distanza di 20 anni dal loro esordio riescano ancora a fare un
disco cosi' sorprendente trovo sia la dimostrazione incontestabile che il metal
aiuti a mantenersi giovani.
Non mi sarei mai aspettato di doverlo dire, ma il nuovo lavoro della band
inglese e' una bomba!
Se le ultime uscite del gruppo potevano essere considerate, nella migliore delle
ipotesi, buone per inguaribili nostalgici attaccati ad uno stile antico come il
metal stesso, qui il registro cambia radicalmente.
L'album si apre con la title track che evidenzia subito una modernita' quasi
sconcertante: si tratta di un potente mid tempo che trasporta il classico sound
saxon in chiave pseudo modernista senza comunque far gridare allo scandalo (come
aveva fatto il contestato "jugulator" dei cugini Judas Priest).
Sorprendente anche la la seguente "Travellers in time" che vede i nostri
cimentarsi in un pezzo cupo ed avvolgente quasi a volersi avvicinare ad
un'atmosfera doom che rappresenta una novita' assoluta in casa Saxon.
Le sorprese non finiscono comunque qui: quando si comincia a pensare che non ci
sia pane per defenders, ecco giungere di gran carriera la epica e trascinante
"Conquistador", che grzie ad un refrain azzeccatissimo non potra' non
entusiasmare chiunque ami certe cavalcate di chiara matrice NWOBHM.
La successiva "What goes around comes around" mi sembra l'anello debole della
catena, con una ritmica troppo rock and roll che puzza un po' di stantio, ma e'
forse l'unica canzone non all'altezza, tant'e' che gia' dalla seguente "song of
evil" si ricomincia a pestare mica poco, per arrivare subito sopo alla
devastante speed song "All guns blazing", che non ha nulla da invidiare ai
classici del genere.
Per tutta la durata del disco questi presunti vecchietti non fanno altro che
dimostrare di avere ancora molto da offrire al genere che hanno contribuito a
portare in alto, rimanendo al passo con i tempi e risultando molto piu' credibili
di tante nuove band che saltano sul carrozzone dell'heavy metal senza avere la
convinzione necessaria.
Sara' forse un eccesso di entusiasmo, ma ritrovare un gruppo storico come i Saxon
che si esprime ancora a questo livello mi ha letteralmente fatto sobblazare
dalla felicita'.
Stay hard and heavy!