SAXON - metalhead
Ottobre 1999
SPV / Audioglobe
Che i Saxon a distanza di 20 anni dal loro esordio riescano ancora a fare un disco cosi' sorprendente trovo sia la dimostrazione incontestabile che il metal aiuti a mantenersi giovani.
Non mi sarei mai aspettato di doverlo dire, ma il nuovo lavoro della band inglese e' una bomba!
Se le ultime uscite del gruppo potevano essere considerate, nella migliore delle ipotesi, buone per inguaribili nostalgici attaccati ad uno stile antico come il metal stesso, qui il registro cambia radicalmente.
L'album si apre con la title track che evidenzia subito una modernita' quasi sconcertante: si tratta di un potente mid tempo che trasporta il classico sound saxon in chiave pseudo modernista senza comunque far gridare allo scandalo (come aveva fatto il contestato "jugulator" dei cugini Judas Priest).
Sorprendente anche la la seguente "Travellers in time" che vede i nostri cimentarsi in un pezzo cupo ed avvolgente quasi a volersi avvicinare ad un'atmosfera doom che rappresenta una novita' assoluta in casa Saxon.
Le sorprese non finiscono comunque qui: quando si comincia a pensare che non ci sia pane per defenders, ecco giungere di gran carriera la epica e trascinante "Conquistador", che grzie ad un refrain azzeccatissimo non potra' non entusiasmare chiunque ami certe cavalcate di chiara matrice NWOBHM.
La successiva "What goes around comes around" mi sembra l'anello debole della catena, con una ritmica troppo rock and roll che puzza un po' di stantio, ma e' forse l'unica canzone non all'altezza, tant'e' che gia' dalla seguente "song of evil" si ricomincia a pestare mica poco, per arrivare subito sopo alla devastante speed song "All guns blazing", che non ha nulla da invidiare ai classici del genere.
Per tutta la durata del disco questi presunti vecchietti non fanno altro che dimostrare di avere ancora molto da offrire al genere che hanno contribuito a portare in alto, rimanendo al passo con i tempi e risultando molto piu' credibili di tante nuove band che saltano sul carrozzone dell'heavy metal senza avere la convinzione necessaria.
Sara' forse un eccesso di entusiasmo, ma ritrovare un gruppo storico come i Saxon che si esprime ancora a questo livello mi ha letteralmente fatto sobblazare dalla felicita'.
Stay hard and heavy!
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VOTO: 1/1
Ricky Manazza
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