SAVATAGE - power of the night (1985)
Gennaio 2000
Quando parlo di Savatage, il rischio e' che l'emozione prenda il sopravvento e che non riesca piu' a vedere le cose con un minimo di obiettivita'. Il capolavoro "Streets" e' stato il disco che ha cambiato la mia vita, e la tragica morte di Criss Oliva nel 1993 ha segnato una perdita a mio parere irreparabile per l'intero movimento heavy metal. Per quanto i Savatage post-Criss abbiano continuato a produrre musica di straordinaria bellezza (pensate al tristissimo "Dead Winter Dead"), la chitarra del giovane Oliva rimarra' sempre un unicum irriproducibile ed inimitabile: ne e' prova questo terzo disco della band, l'aggressivo "Power of the Night".
I Savatage degli anni Novanta si sono costruiti giustamente una grande popolarita' in Europa sulla forza del loro suono malinconico e sinfonico. Ma quanti fan si ricordano dell'ingenuo quartetto che nei primi anni Ottanta si agitava rumoroso sulla Costa Est degli Stati Uniti? Ingenuita' e' la parola chiave per questa band muscolosa, affamata di successo e innamorata di tutti i cliche's del metallo pesante: ascoltate la title track posta in apertura e ricordatevi che questo disco e' del 1985, non del 2000...certi slogan non sapevano ancora di "trend" e un ritornello genuino come "Power of the Night / Raise the Fist of the Metal Child" mi suscita un moto di tenerezza. Anche se "tenero" non e' certo l'aggettivo adatto per descrivere il suono dei Savatage di allora. Il talento di Criss Oliva era ancora in fase di sviluppo, il suo chitarrismo era ancora ruvido e cupo (talvolta quasi Iommiano) ma i riffs granitici e allo stesso tempo dinamici (suo vero trademark) erano gia' dotati di una gusto tutto personale. Che dire poi degli assoli a briglia sciolta che contraddistinguono la parte finale del brano? Tecnici, veloci, fluidi e, come sempre, terribilmente emozionali: Criss era un chitarrista che portava come pochi il cuore nelle dita, nelle corde del suo strumento. Ascoltate e tremate, poiche' nessuno ha piu' suonato come lui. E Jon Oliva e la sua ugola roca e inconfondibile? Il maggiore dei fratelli Oliva ha caratterizzato i Savatage tanto quanto la chitarra di Criss: ruvido e cattivo, insinuante, a volte persino maligno, ma capace anche di una tristezza e passione quasi insopportabili, incise nella carne da melodie sempre sul filo del rasoio. Sentitelo nei controcanti di "Warriors" (brano dal potente attacco sabbathiano che si stempera in un melodico riff), o nella conclusiva "In The Dream": da brividi! Quanti di voi hanno amato il progetto Doctor Butcher (o canzoni dei Savatage come "It doesn't matter anyway" e "Blackjack Guillotine") ritroveranno in questo disco le basi di quel sound scarno e selvaggio: "Necrophilia" (con Jon che si sgola oltre l'umano), "Washed Out" (2 minuti scarsi di devastante furia metal) e " Skull Session" (riff senza respiro) sono canzoni brevi e dirette, costruite per stordirvi in un turbine metallico e colpirvi spietatamente dritto in mezzo agli occhi. Non e' finita: "Hard for Love" e "Stuck on You" ci presentano il lato piu' hard rock della band di Tampa, con riffs e strutture di stampo AC/DC, a cui si ispirano evidentemente anche i testi...quello di "Hard for Love" e' davvero sboccato! "Unusual" e', come ricorda il titolo stesso, un curioso mid-tempo dai suoni strani, con inserti di tastiere inquietanti, melodie non proprio lineari e grande lavoro ritmico da parte di tutta la band. "Fountain of Youth" e' il pezzo piu' vicino alle atmosfere sabbathiane, sottolineate dallo strambo testo anti-scientifico. In chiusura ecco la gia' citata "In The Dream" una classica ballata metal, perfettamente bilanciata tra arpeggi e contrappunti di pianoforte che sembrano mostrare gia' i semi delle trasformazioni musicali future.
Qualcuno dira' che sono il solito ripetitivo, ma in tutta sincerita' continuo a pensare che l'odierna invasione di true metal bands non valga niente al confronto con dischi come questo "Power of the Night": sicuramente non si tratta di un capolavoro, ma il vigore e la forza che lo animano non hanno paragone nella scena attuale. E' vero, sono passati quindici anni, ma la buona musica non invecchia mai. Procuratevi questo disco e fatevi una sana cura di metallo pesante.

VOTO: 1/1
Lorenzo
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INFO:
Anno: 1985
Etichetta: Atlantic
Durata: 38.53 minuti
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