Vederlo in tv e' una emozione che sa di incontro dopo anni passati lontani, lontani da quel feeling con lo strumento, col pubblico, col palco che solo un mostro sacro puo' avere, uno di quelli che il mito di Woodstock l'ha vissuto e creato e che puo' ospitare Eric Clapton come "fratello", i devasta-classifiche Everlast e Eagle-Eye Cherry come "giovani amici" in quello che dappertutto tra i media e' diventato "L'album del ritorno". E' tornato Carlos. Cosa volevate? Ritmi latini? Dolci sferzate di chitarra? Magari anche un singolo che, nonostante i gusti orridi dal mio punto di vista del pubblico di massa, ottiene premi, riconoscimenti e la gloria di qualche giorno sui giornali? Eccolo: Supernatural. E a questo punto e' facile: "Quando una sa fare buona musica.." "Quando un disco e' un bel disco..." etc etc.
Quel che ci tengo a dire e' che, se non ve ne foste accorti la musica e l'arte sono per eccellenza il campo dell'opinabile, ma se in questo opinabile avete un pelo di curiosita', di interesse per tredici canzoni suonate splendidamente con strumentali, tamburi, blues, rock, ritmi sudamericani e tanta, tanta voglia di comunicare passione, beh, almeno fatevelo prestare! Oppure: avete un buon motivo per dare una occhiata a Mtv nel pomeriggio!
Ricapitoliamo: Santana ci mette il suo solito gusto e tocco splendido, ogni tanto anche dietro le percussioni, dando una pennellata di genio a pezzi che gia' sarebbero fantastici, con lui poi! Da "Smooth" che ha fatto il giro del mondo, a "Put your lights on" con gli Everlast (pezzo davvero della madonna! E cantato una meraviglia!), al brano di chiusura "The Calling" con Clapton, specie di strumentale tra fraseggi e jamming, il materiale piu' bello, piu' vecchio e nuovo assieme, piu' sincero e canzonatorio per tutto il carrozzone musicale di questo '99 che per me musicalmente fino a ieri l'altro era da butta via.