NOVEMBRE - classica
Marzo 2000
Senza troppi clamori (A parte Turilli e compagnia bella) a poco a poco la scena metal italiana continua a guadagnarsi spazio all’estero (ne sono testimoni per esempio i Domine, freschi freschi di un contratto di distribuzione in America con la Metal Blade). Questa volta tocca ai Novembre, band romana giunta al terzo album, che si e’ aggiudicata niente meno che un contratto con la Century Media, attualmente forse la piu’ varia e capace casa discografica nel metal, brava nel non impuntarsi sul trend dominante, ma che invece variega efficaciemente le proprie proposte. A conferma del fatto arrivano proprio i Novembre, band dedita ad un gothic metal che qua e la’ mostra delle somiglianze con il sound degli Opeth. Non fraintendetemi, i novembre non clonano o imitano! La band ha decisamente una sua netta personalita’ e lo dimostra su tutte le dieci tracce che compongono questo "Classica", un album compatto, ma decisamente vario dove atmosfera, violenza (in certi punti si sfiora il death metal) e, soprattutto, melodia sono giustamente calibrate nell’arco dei 50 minuti che compongono il disco.
"Classica" convince e lo fa sin dalla prima canzone, la ottima "Cold blue steel", caratterizzata dallo scoppio improvviso delle melodia nel mezzo della canzone, sapientemente gestita dalla pioggia di riff partorite dalle due chitarre , vere protagoniste di tutto l’album, convincenti sia nei momenti piu’ violenti, che in quelli piu’ calmi e riflessivi.
Ottimo anche il drumming, in piu’ occasioni progressivo, ma anche potente e mai scontato.
Stupisce soprattutto nell’album la ricchezza compositiva della band, che non tralascia nessun aspetto della propria musica, senza mai essere noioso o esagerato.
Forse solo il cantato non sempre e’ brillante, colpa forse di un uso del growl non troppo bilanciato con l’uso della voce pulita, decisamente piu’ atmosferica e godibile (soprattutto quando duetta con le backing vocals femminili).
Alla fin fine l’album non e’ certo esente da difetti, a partire da una produzione a tratti un po’ troppo sporca, passando per uno o due brani un po’ sottotono rispetto agli altri, per arrivare alla complessita’ del disco, decisamente difficile da interiorizzare, un po’ per la ricchezza compositiva dei brani stessi, un po’ per la mancanza di immediatezza.
Comunque sia tutti questi non sono certo difetti imperdonabili, anzi, sono imperfezioni tutto sommato prevedibili, visto che questa e’ la prima esperienza della band con una casa discografica cosi’ importante.
Aldila’ di tutto i novembre hanno confezionato davvero un bel disco, sicuramente meritevole del titolo di top album e che mostra una band gia’ molto matura, ma (cosa secondo me importante) che puo’ ancora migliorare.
Peccato solo che probabilmente finiranno tra quelle band di culto, adorate alla follia dai propri pochi fans, ma alla fine troppo poco standardizzate per emergere in un mercato sempre piu’ ristagnante di idee e dove il rischio e’ un lusso che solo pochi intelligenti folli si regalano.
Di certo fa piacere sapere che a livello internazionale il metal italiano non e’ solo la tarantella teutonica dei Rhapsoy o il power prog dei Labyrinth, ma che esistono band come i Novembre o come i milanesi Lacuna coil (compagni di etichetta, tra l’altro) capaci di emozionare e di essere veramente personali. Sara’ un caso, ma i due dischi che piu’ mi hanno convinto in questo inizio 2000 sono due band italiane: i Novembre appunto ed i Death SS (autori di un album davvero grande) e non posso che esserne felice... (E se ne andava fischiettando tra se’ e se’ l’inno italiano...;-)

VOTO: 1/1
Alby
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INFO:
Anno: 2000
Etichetta: Century Media
Distribuzione: Self
Durata: 54 minuti
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