NAEVUS - sun meditation
Ottobre 1999
Rise Above / Music For Nations
40.55 minuti
1988
I tedeschi Naevus sono l'ultima band scoperta della label Rise Above, nata per opera di Lee Dorrian (cantante dei Cathedral) e dedita alla pubblicazione delle opere di quegli artisti che frequentano gli angoli piu' oscuri e sabbathiani del variopinto mondo dell'hard rock. Questo "Sun Meditation" (uscito alla fine dello scorso anno, ma di non facile reperimento) incarna perfettamente lo spirito che anima le intenzioni della label: un disco comodamente adagiato su certi stilemi del suono doom e stoner, e che accontenta l'ascoltatore senza particolari sussulti.
Gia', l'originalita' latita nella proposta del quartetto teutonico; la cosa appare chiara fin dalle iniziali "Intro (Forest)" e dalla seguente title-track: chitarre che sgrezzano riff quadrati e pesanti, basso a seguire, ricami solistici saturi, voce acuta che richiama lo stile di Ozzy Osbourne. Insomma, niente di particolarmente innovativo, niente che si discosti da quanto abbiamo gia' sentito fare da molti altri gruppi in questi ultimi cinque anni. Per di piu', la produzione non e' delle migliori: manca una certa profondita' dei suoni, a mio giudizio necessaria per rendere dinamica la proposta musicale. Alla sensazione di "gia' sentito" che si sprigiona dai solchi di "Sun Meditation", si accompagna pero' un elemento di differenziazione e di novita': invece che puntare sul classico, dirompente, mid-tempo doom, i Naevus preferiscono un approccio piu' vivace nella struttura ritmica dei loro brani. I tempi di batteria sempre sostenuti rendono le canzoni piuttosto dinamiche, con il risultato che piu' di una volta la band sembra suonare come una versione piu' cupa dei californiani Fu Manchu. Questi teutonici, insomma, per quanto non particolarmente originali (anche nei testi psichedelici e "stonati"), riescono a produrre canzoni piuttosto accattivanti, anche se tutte nella media. Anche dal punto di vista tecnico la band, batterista a parte, non presenta particolari acuti: soprattutto il cantante (che esibisce il classico timbro strascicato da stoner band) non brilla nelle interpretazioni.
Il disco insomma non dispiace, ma allo stesso tempo non riesce a incidersi con forza nella mente dell'ascoltatore. Manca senza dubbio quell'atmosfera sognante e malinconica che e' appannaggio dei migliori gruppi doom.
Tra le canzoni meglio riuscite segnalo la dondolante "Sky Diver", la liquida "The 3rd Sun" (vicina per certe soluzioni ai Wretched, cult band americana), "The Art of Love" (forse il brano piu' propriamente doom), "Mirrordancer" (dai riff vorticosi) e la curiosa "Gallery of Fantasy", la cui melodia, se arrangiata differentemente, potrebbe tranquillamente entrare nel repertorio di un qualsiasi gruppo power metal.
In conclusione, i Naevus hanno gli stessi difetti di altre band della Rise Above (penso agli Orange Goblin): accanto a una passione sincera per il genere suonato e a un genuino spirito underground (riscontrabile anche in un artwork senza alcuna pretesa), mostrano pero' evidenti limiti nel loro songwriting, privo ancora di una personalita' ben definita.
Personalmente credo che la band abbia buone potenzialita', ma che debba mettere a fuoco con piu' accuratezza la propria direzione musicale.
"Sun Meditation" rimane dunque un disco per gli inguaribili appassionati di questo tipo di sonorita'. Chi cerca soluzioni nuove e intriganti per questo tipo di sonorita' non le trovera' certo qui.
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VOTO: 1/1
Lorenzo
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