Quasi senza nessuna promozione, i Mr.Big ritornano fra noi con questo "Get Over It" per
dimostrare ancora una volta che tecnica, tradizione musicale e gusto compositivo possono
convivere felicemente, se ad esprimersi sono musicisti intelligenti e di talento. Paul Gilbert
non e' piu' della partita, ma il suo sostituto Ritchie Kotzen(apprezzato solista ed ex-Poison
della "Native Tongue"-era) appare ancora piu' adatto alla attuale direzione stilistica della
band, potendo mettere a disposizione , oltre che la sua invidiabile tecnica chitarristica,
anche un'ottima voce blues (come in "Static").
Gia', il blues...Perche' "Get Over It" e' semplicemente un disco di hard-blues stemperato da
melodiche influenze west-coast/aor nelle parti vocali e da contagiosi sprazzi funk nelle
ritmiche: niente sperimentazioni, salti nel buio o svolte trendiste! In fondo Billy Sheehan,
Eric Martin, Pat Torpey ed il gia' citato Kotzen non hanno piu' niente da dimostrare a nessuno,
dal punto di vista tecnico: la sfida e' tutta nello scrivere buone canzoni, nel trasmettere le
giuste vibrazioni attraverso schemi ormai classici, ma sempre attuali.
Rispetto al precedente "Hey Man", l'atmosfera che si respira durante le 11 tracce e' molto piu'
solare e positiva: di sicuro si e' persa gran parte della durezza chitarristica che lo stile di
Gilbert comportava, ma (paradossalmente) l'energia complessiva e la carica contagiosa delle
canzoni sono aumentate, anche nelle ballate e nei pezzi semiacustici!
Si potrebbe quasi parlare di un recupero dello spirito(non della forma, attenzione!) del
pluri-milionario "Lean Into It" con i suoi adescanti cori al limite dell'AOR, ma i tempi dei
lustrini e delle sonorita' cromate sono ormai passati: il disco, seppur registrato ottimamente,
ha un feel molto diretto (quasi live), con pochissime sovraincisioni (a volte non c'e' nemmeno
una chitarra ritmica durante gli assoli) ed il basso di Sheehan giganteggia, costituendo la
spina dorsale dell'album. Kotzen dimostra un gusto incredibile nel non lasciarsi andare a
nessun esibizionismo gratuito, accarezzando/strappando le corde della sua chitarra alla ricerca
di sfumature, contrappunti e fraseggi che sottolineino le parti vocali.
Ma il vero catalizzatore e' la voce di Eric Martin, uno dei cantanti piu' sottovalutati della
scena hard&heavy degli ultimi 15 anni, a suo agio con il piu' torrido hard-number come con la
ballata piu' soffusa. Grinta, passione ed un timbro pulito(ma in grado di arrochirsi al momento
giusto) piuttosto inusuale per il genere.
"Get Over It" e' un disco riuscito, completo e soprattutto vario: dalla tirata opener
"Electrified"(degna erede delle varie "Addicted To That Rush","Colorado Bulldog",etc. in quanto
a impatto, anche se piu' controllata), allo splendido e massiccio mid-tempo hard di "Hiding
Place"(che assolo!!!!) a "Superfantastic" (acustica e cosi' catchy da poter bissare il successo
di "To Be With You", se supportata dalle radio) ai cori soul di"Try To Do Without It" alla
conclusiva, vellutata "My New Religion", i Mr.Big affrontano diverse pagine della storia
dell'hard rock/blues con decisione, gusto per la melodia e CLASSE. Forse un risultato
inevitabile per una band di fenomeni che ha preso il proprio nome da una canzone dei gradiosi
Free.