METALIUM - millenium metal chapter one
Settembre 1999
Massacre
Sono convinto della grande affermazione di questo combo e di questo disco nei territori defender tout court, cosi' come sono convinto della ignoranza piu' bieca e degli sbuffi di fiato di tutti coloro che il power non lo digeriscono benissimo.
Pertanto, per tutti i true defender: questo disco potra' piacervi, magari anche tanto. Se non volete imbufalirvi, ciccate da un'altra parte e non proseguite la lettura.
Il nome di Chris Caffery (la cui prestazione qui e' centomila volte inferiore a quanto proposto con i Doctor Butcher), la voce di Henning Basse (gia' autore di una stupenda performance sul tribute album dedicato a Ronnie James Dio), i proclami che volevano questo album come una pietra miliare del millennio, del metal millennio, hanno gonfiato forse a dismisura le aspettative in relazione a Chapter one.
Quattordici canzoni delle quali una e' la leggendaria cover di "Smoke on the water" gentilmente massacrata da una macellante doppia cassa, fattore che sembra ormai essere preponderante ed unica soluzione nella riproposizione assurda delle cover dei gruppi finiti o volontariamente iscritti nella lista dei "power metallers" (e chi ha detto Stratovarious e Primal Fear sul tributo a Dio ha fatto centro!).
Il resto?
A me, semplicemente, questo disco da' una sola impressione: tutto fatto perche' DEVE suonare in un certo modo, la canzone DEVE essere strutturata cosi', DEVE suonare cosi' e DEVE essere eseguita cosi', anche dove non ci sta bene, anche dove la si uccide, anche dove certi stilemi sarebbero da lasciar fuori, ecco che i canoni tipici del disco power DEVONO risaltare.
Insomma, non e' un disco personale, in quanto secondo me chiunque avesse suonato in questo modo, nulla avrebbe tolto o aggiunto ai Metalium.
Un disco forzato, studiato (e male) a tavolino per garantire un passaggio tra il millennio che ci stiamo lasciando alle spalle e quello nuovo, l'esorcismo del milllennium bug proprio non dimora qui.
Di certo non basta un'ottima "Metamorphosis" cosi' come non sopperisce ad un sognwrting "scolastico" e, ripeto, "forzato stile carpentiere" (ovvero: se non entra, ficcalo!) una prestazione ed una rivelazione come quella di Henning Basse alla voce, di certo la speranza e' quella di sentire i riff di Chris Caffery in altri contesti, nella certezza che fuori dai canoni di un disco "power per forza" il biondo axeman sappia dare il meglio di se'.
VOTO: 1/1
Space Captain
Ecco un altro side-project che si inserisce nel filone power : dopo i superflui Freedom Call arrivano i piu' convincenti Metalium di Chris Caffery (Savatage), che si propongono di accompagnare il Metal nel 2000 con un concept appropriato.
Il gruppo e' composto poi da Henning Basse (vocals), Mike Terrana (il batterista dei rinnovati Rage), Mathias Lange (guitars) e Lars Ratz (bass), ma l'impressione e' che Caffery (co-autore soltanto di 3 pezzi su 12) abbia messo ben poco di suo, a parte un assolo in ogni canzone, comunque tutti molto belli e sentiti. La parte del leone la fanno il cantante, veramente bravo, l'altro chitarrista, anche lui presente quasi sempre coi suoi assoli che non sfigurano di fronte a quelli di Caffery, e anche Terrana, che pur essendo un batterista power (cioe' moltissima doppia cassa) e' preciso e non stanca.
Gli episodi migliori risultano alla fine proprio quelli scritti dal chitarrsta dei Savatage : "Revelation", la velocissima e trascinante"Void of fire", e "Pilgrimage", ma anche le altre canzoni hanno energia da vendere, velocita' e pesantezza quasi thrash, che a volte fanno venire in mente persino i Judas Priest di Jugulator.
Altri pezzi da ascoltare : "Metalium", con l'assolo di Roland Grapow, "Metamorphosis", l'epica "Free forever" e le 2 cover "Smoke on the water", forse resa esageratamente power, e "Burning", stupenda versione del classico degli Accept.
Alla fine questo e' proprio un bel disco; pur non essendo un capolavoro, e' il migliore del genere negli ultimi mesi, anche perche' non e' il solito power molto melodico e scontato.
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VOTO: 1/1
Warrior
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