Lo sport preferito degli amanti dell’Heavy Metal sembra ultimamente essere
quello di sparare a zero su questo cd. Da parte mia cerchero' di non farlo;
in primo luogo perche' sarebbe davvero troppo facile, e poi perche' in fondo
questo Risk tutto da buttare non e'.
Certo i Megadeth sono un gruppo che in passato ha fatto ben piu' che ottimi
dischi e sentirli suonare cose molto vicine al glam di fine anni ottanta
("Seven") farebbe inorridire il piu' obbiettivo dei cronisti; ma proviamo ad
ascoltare senza pensarci, svincolandoci dai pregiudizi: quello che abbiamo
di fronte e' un prodotto concepito ancor prima che per vendere per essere
passato in radio e in tv il piu’ possibile. Stando cosi’ le cose non si puo'
non ammettere che un pezzo come "Crush’em" raggiunga in pieno lo scopo,
avendo anche quel quid di cattiveria (finta) per fare presa sui vecchi fan.
Non mancano ovviamente brani mal riusciti e "tirati via" anche da questo
punto di vista ("Prince of darkness" e "The doctor is calling"), ma nel
complesso il disco si lascia ascoltare (distrattamente) ed e' pure suonato
bene, a patto di non avere troppe pretese. Episodi come "Insomnia" (con un
violino a dare colore a inserimenti industriali), "Wonderlust" (forse l’
unico dove Marty dica qualcosa) o "Ecstasy" catturano l’ascoltatore in
fretta, gli offrono quattro o cinque minuti di compagnia e con discrezione
tolgono il disturbo, tutto qui. Nessun conato, ma anche nessun sussulto
purtroppo. A volte si finisce anche con l’imbattersi nel piu’ classico dei
"gia' sentiti" ("Breadline"), ma in dischi come questo e' il giusto prezzo da
pagare.
"Risk" e' insomma un disco inutile da acquistare: perche' i brani hanno piu' o
meno l’intensita' dell’ultimo Brian Adams (e quelli migliori state certi che
prima o poi li ascolterete), perche' questo 1999 ci ha gia' regalato molte
altre cose artisticamente piu' valide e perche' non e' un disco dei Megadeth.
Quest’ultima affermazione e' alla base degli anatemi che sono piovuti addosso
al biondo Dave in questo mese, e basta da sola a concludere la recensione.