LEFAY - s.o.s.
Aprile 2000
Non si puo’ dire che i Lefay abbiano avuto vita facile come musicisti: solo dopo molti anni di dura gavetta e dopo uno split (Originariamente i Morgana Lefay erano un unico gruppo, poi divisosi in Lefay e Morgana Lefay) la band ha trovato un contratto importante con la Noise ed ha incominciato a fare conoscere il proprio nome in Europa.
"S.O.S." e’ il secondo album della band con il monicker "Lefay" (dischi ai quali va aggiunta anche la riedizione del primissimo demo denominata "Symphony of the damned") dopo "the seventh seal" e ci mostra una band decisamente in ottima forma.
Lo stile della band e’ un power/thrash di matrice americana, abbastanza debitore di band storiche come i crimson glory (ed in qualche punto anche dei Megadeth di "Youthanasia", a parer mio), al quale va aggiunta una componente doom (chiaramente distinguibile nelle canzoni "Bloodred sky" e nella stupenda canzone che chiude l’opera, ovvero "The Choice") nelle atmosfere ed in alcuni suoni. Ma nonostante le riconoscibili influenze, il mix di stili e’ brillante, e la band riesce a raggiungere il difficile risultato di essere personali e non dei semplici cloni, come invece troppo spesso ci siamo abituati a sentire ultimamente con molte bands emerse in seguito a questa "revamp" dei suoni di stampo classico. A tutto questo si aggiunge una produzione davvero potente, ma pulita da parte della band ed il perfetto mixaggio effettuato da Fredrik Nordstrom, nome ormai molto noto nell’ambiente metal scandinavo (Dark Tranquillity ed In Flames tra le band da lui prodotte...).
Da segnalare anche la buona prestazione di tutta la band, a partire dal simpatico singer "Charles Rytkonen", cantante abbastanza influenzato a parer mio dall’ugola di Jon Oliva, ma capace di variare molto nell’arco delle dieci canzoni che compongono il cd, cosi’ come buona e’ la prestazione della sezione ritmica, in particolare della batteria, mai noiosa e scontata, suonata da Robin Engstrom.
A tutto cio’ si aggiunge un interessante concept che lega tutti i testi: un uomo costretto ad un lungo sonno dal coma, si ritrova intrappolato in un incubo dal quale non riesce ad uscire e come se non bastasse da un futuro apocalittico dove la terra e’ stata quasi distrutta e l’umanita’ decimata gli arriva in continuazione un segnale di soccorso. Da qui avra’ inizio un viaggio pieno di pericoli, visioni e metafore per cercare una via di uscita e salvare se’ stesso...e forse il futuro dell’umanita’.
Parlando delle singole canzoni segnalo soprattutto la opener "Save Our Souls", sorretta molto bene da un efficace lavoro da parte delle due chitarre ed il trittico finale, con la canzone "Help me out of here", caratterizzata dal chorus molto catchy, con la violenta "The quest for reality" (il pezzo piu’ tirato di tutto l’album) e la conclusiva "The choice", caratterizzata da atmosfere piu’ osucre e da ritmi piu’ cadenzati.
In definitiva, "S.O.S." e’ un album interessante, sicuramente meritevole di acquisto e consigliato soprattutto a tutti gli amanti del metal di stampo classico di scuola americana (ma non solo!); sia chiaro, non e’ un album sconvolgente, non e’ album che puo’ cambiarti la vita, ma e’ "semplicemente" un ottimo album e non e’ poco, anzi e’ davvero tanto...

VOTO: 1/1
Alby
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INFO:
Anno: 2000
Etichetta: Noise
Distribuzione: Self
Durata: 52.35 minuti
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