KREATOR - coma of souls (1990)
Gennaio 2000
(Computer di bordo)
"Capsula atterrata.
Il suo terzo viaggio cronale ha avuto successo.
Tra 2 minuti sara' possibile aprire il portellone.
Anno 1990. Buona Giornata"

Eccoci qua, atterrati all'inizio dei controversi (ed appena conclusi) anni 90, per parlare dei Kreator, band tedesca che si e' saputa fare un nome grazie al suo thrash violento, diretto e senza fronzoli e che nei nineties, come un serpente, avrebbe saputo cambiare pelle, alla ricerca di una evoluzione continua e costante, che continua ancora adesso con "Endorama", ultimo disco uscito, dove il gruppo capitanato dal simpatico (e dalle chiare origini italiane) Mille Petrozza si e' fatta affascinare da sonorita' piu' gotiche e dal fascino irresistibile della melodia. Ma torniamo a questo "coma of souls", album che rappresenta per molti versi l'ultimo vero album thrash della band... a parte la piccola parentesi creata da "Cause for conflict", album generato pero' da varie tensioni e malumori, sfociate in un'opera assolutamente violenta, devastante e cattiva.
"Coma of souls" e', in campo thrash, l'apice della evoluzione della band, qui capace come non mai, di creare ottime canzoni, mediate tra potenza, melodia e complicatezza.
L'album si apre con "When the sun burns red", (una canzone che parla dell'apocalisse...), pezzo abbastanza debitore dei Metallica di "Ride the lightning", sia nella struttura (come per "Fight fire with fire" c'e' un'intro acustica seguita dalla piu' spettacolare potenza...), che nei suoni, ma che gia' fa vedere tutte le caratteristiche di questo disco, in particolare nel drumming potente, ma delizosamente complesso del batterista Ventor ,nella voce cattiva, ma non fastidiosa di Mille Petrozza e nella irruenza perfettamente amalgamata con il tecnicismo e la melodia.
Ma e' nella successiva e fantastica "coma of souls" dove la band fa trasparire alla grande tutta la sua classe , la sua personalita', la sua voglia di non fermarsi per forza a ricopiare gli altri, ma invece di interiorizzare gli elementi del thrash per tirarne fuori qualcosa di fresco ed assolutamente convincente.
Altri grandi pezzi dell'album sono "People of the lie", "World beyond", "Material world paranoia" e "Twisted urges", ma tutti pezzi nel bene e nel male se la cavano piu' che egregiamente, ed alla fin fine di momenti sottotono nell'opera ce ne sono davvero pochi.
Detto questo non posso che consigliare il recupero di questo bel dischetto, che non dovrebbe mancare a nessun amante della musica thrash.
Forse "Coma of souls" non raggiungera' i livelli qualitativi di altri capolavori del genere, forse i Kreator non saranno diventati famosi come le band della Bay area, ma non sottovalutate questo gruppo, perche' sarebbe davvero un errore.
D'altronde non e' un caso se i Kreator spesso sono citati come ispirazione da molte band death metal...
Ah, prima di rintanarmi nella mia capsula temporale in vista di un nuovo viaggio, vi consiglio anche gli album successivi a questo; e' vero che si allontaneranno sempre di piu' dal thrash, ma i Kreator hanno saputo fare grandi cose, soprattutto con quel piccolo capolavoro che e' "Outcast" un album tremendamente malinconico e decadente, che merita davvero.

Ed adesso ripartiamo, alla volta di un nuovo viaggio temporale...

(Computer di bordo)
"Bentornato signore.
Il viaggio nel tempo e' stato di suo gradimento?
Allacciarsi le cinture.
Partenza prevista entro 10 minuti
Destinazione?"

VOTO: 1/1
Alby
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INFO:
Anno: 1990
Etichetta: Noise
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