KREATOR - endorama
Dicembre 1999
Evoluzione. Questa una delle prime parole che mi vengono in mente sentendo quest'ultima fatica dei teutonici Kreator. Il gruppo, da sempre capitanato da Mille Petrozza (che ha chiarissime origine italiane) in passato, aveva saputo ritagliarsi uno spazio nella scena thrash degli eighties, senza sfiorare le vendite astronomiche del magico quartetto di gruppi della Bay Area (non c'e' bisogno di dire i nomi, vero?), ma diventando un gruppo di culto per molti fans, nonche' una band che ha piu' ispirato le band che sono seguite grazie al loro thrash furioso e potente, ma anche tecnico e dalle mille sfaccettature, uno stile che ha trovato il suo culmine nel capolavoro dal nome "Coma of souls".
Da li' la band ha continuato ad evolversi a partire da "Renewal", passando per la rabbia incontrollata di "Cause for conflict" ed arrivando a quel capolavoro malinconico che e' "Outcast", un disco ingiustamente dimenticato da fans e dalla critica, ma probabilmente uno dei migliori album metal degli anni novanta.
"Outcast" vedeva anche l'ingresso in pianta stabile del chitarrista Tommy Vetterli, proveniente dai Coroner (altra band di culto degli eighties), che su "Endorama" e' coautore di quasi tutte le canzoni.
E, come gia' detto in avvio di recensione, anche con quest'ultimo album la evoluzione continua: definire lo stile attuale del quartetto tedesco e' quantomeno difficile, visto che su questa loro ultima fatica confluiscono echi del passato thrash (come in "Shadowland" ideale congiunzione tra presente e passato), una spruzzatina di gothic metal (in particolare nella stupenda title track, dove si segnala la presenza alle backing vocals di Tilo Wolff dei Lacrimosa), una spruzzatina di Paradise Lost del periodo Icon (in particolare su "Everlasting flame"), nonche' addirittura qualcosina di dark wave (come in "Chosen few", il brano piu' rischioso e sperimentale) e chissa' cos'altro.
Il tutto condito da una quantita' incredibile (per i Kreator) di melodia ed arricchito da tastiere, pianoforti e sintetizzatori (!!!), per non parlare della voce di Mille, ormai diventato un cantante piu' che accettabile (nonche' perfetto per i Kreator!!).
Tutto cio' compone il variopinto quadro di "Endorama", un'opera davvero notevole (anche se "Outcast" gli rimane superiore per svariate ragioni, tra tutte una maggior cattiveria e completezza), un altro passo in avanti per una band che nonostante tutto non si e' mai fermata e che ha saputo rinnovarsi senza vendersi al music business (vero Metallica? Vero Megadeth?) e senza riproporre stancamente il cliche' di un passato che nel bene e nel male e' andato (anche se per molti il thrash sara' il nuovo trend imperante, soprattutto dopo il devastante e bellissimo Testament) trovando una loro via al metal e riproponendosi in forma smagliante in questo fine millennio.
Non lasciatevi sfuggire assolutamente "Endorama", sarebbe un grande, grandissimo errore.

VOTO: 1/1
Alby
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INFO:
Etichetta: Drakkar
Distribuzione: Self
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