KHALI - khali
Aprile 2000
Lorenzo Deho', mente principale dei Time Machine (buona prog metal band italiana), adora i Queensryche, e questo e' ormai un dato di fatto. Ogni suo disco, ogni sua canzone, ogni singola nota da lui scritta nasce e si sviluppa con lo scopo principale di voler ricreare le atmosfere melodrammatiche dei capolavori anni '80 della band di Seattle. E se con il bellissimo e raffinato "Act 2:Galileo" dei suoi Time Machine il buon Deho' si era pericolosamente avvicinato alla maestosita' e alla genialita' di quei dischi, e' innegabile che in altre occasioni abbia miseramente fallito il bersaglio, producendo album che, in ultima analisi, si rivelavano essere freddi e privi di buone idee.
Con l'uscita dell'album d'esordio dei Khali (sorta di supergruppo italiano che vede al suo interno, oltre allo stesso Deho', membri di Mesmerize, N8 e Moon of steel) il bassista e principale songwriter dei Time Machine ci riprova, e chissa' che questa non sia la volta buona. Per bissare il successo qualitativo del gia' citato "Act 2:Galileo" Deho' si avvale nuovamente della collaborazione del fenomenale singer Folco Orlandini (che aveva cantato in quel disco) e completa la formazione con Joe Taccone alla chitarra e il talentuoso Nick Rossetti alla batteria, il tutto per mettere in scena ed eseguire al meglio una manciata di canzoni, otto, che (ci risiamo) devono molto ai Queensryche di "Mindcrime" ed "Empire" (date un'occhiata alla copertina..non suona familiare?).
L'incipit firmato "Cyberlove" evidenzia subito la raffinata proposta musicale della band, per un pezzo decisamente splendido, trascinato nell'alto dei cieli dalla prestazione sublime di un Folco Orlandini che sa dare i brividi come pochi altri. La solennita' e la precisione di certi passaggi strumentali dovrebbe dirla lunga sulla qualita' dei singoli musicisti, con Taccone sempre fantasioso nel dipingere i suoi affreschi chitarristici e con Rossetti dinamico e convincente alla batteria, degno figlio di mostri sacri come Zonder o Peart. Tutti i pezzi (composti esclusivamente da Deho') sono davvero ottimi, ma e' giusto dare risalto, oltre alla gia' citata opener "Cyberlove", alla ritmica stile "Empire" di "Another day" e alle magie melodiche di "Spiritual distorsions", che sa coinvolgere e stupire, il cui ritornello non smettera' tanto facilmente di torturare le vostre menti. Un'ulteriore lode per gli ultimi due pezzi, la magniloquente e sinfonica "Heaven again" e "So far away", a tratti delicata a tratti aggressiva.
Le note finali riguardano la produzione, curata da Lorenzo Deho' in persona, davvero impressionante.
Niente di geniale e di innovativo per questo disco, quindi, ma solo un pugno di ottime canzoni e tanta tanta onesta' e passione, passione che va ben al di la' dei trend imperanti. Consigliato vivamente.

VOTO: 1/1
Gianluca "Geoff"
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INFO:
Anno: 2000
Etichetta: Lucratia Records
Durata: 46.55 minuti
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