KAMELOT - the fourth legacy
Febbraio 2000
Quarto lavoro per i Kamelot di Thom Youngblood, e un disco che fara' sicuramente discutere!
Cominciamo con una considerazione negativa: al suo quarto album, la band ha scelto, sotto la direzione di Sacha Paeth (gia' responsabile del suono dei Rhapsody), di percorrere la strada di una certa standardizzazione. I Kamelot hanno infatti deciso di puntare sull'aspetto piu' tipicamente (e commercialmente proficuo) power-oriented della loro musica, perdendo cosi' parecchio in fatto di originalita' e voglia di osare. Il risultato, bisogna dirlo, e' comunque un disco di livello superiore, assolutamente piacevole e godibile in ogni suo passaggio (a parte l'odiosa Until Kingdom Come). E cio', paradossalmente, non fa che aumentare i rimpianti per quello che avrebbero potuto fare questi musicisti (che dimostrano di avere grande personalita') se avessero voluto essere un po' piu' coraggiosi, come gia' in passato.
Nota di demerito anche per le parti di batteria, troppo spesso protese alla ricerca di una doppia cassa facile, monotona e leggera (uno dei difetti piu' evidenti dello "stampino" della produzione Paeth).
A rileggere le righe di cui sopra mi rendo conto che il mio giudizio sull'album puo' sembrare tendenzialmente negativo: beh... tutt'altro! Ci tengo a chiarire che questo disco e' sicuramente la migliore uscita power da molto tempo a questa parte ed e' potenziale candidato ad entrare nella top ten degli album del duemila, ma allo stesso modo ritengo che sia compito del recensore far notare anche i difetti (o quelli che lui ritiene tali) dei platter che analizza, al fine di dare al lettore maggiori elementi di valutazione.
Citare qualche pezzo risulta veramente difficile, anche perche' il livello qualitativo (con l'eccezione della gia' citata, e scontatissima Until Kingdom Come), e' costantemente elevato, quindi lascero' a voi scoprire cosa si nasconde dietro ogni traccia: giusto per avere qualche coordinata stilistica in piu', The Fourth Legacy e' un disco che si muove elegantemente fra vecchi Kamelot, i "soliti" Rainbow, una spruzzata di prog e, naturalmente, i Rhapsody (seppur spogliati di ogni aspetto eccessivamente enfatico). E, probabilmente, e' proprio come una versione meno kitsch e pacchiana della band di Turilli che i Kamelot di oggi cercano di proporsi. Ci sono riusciti? Tutto sommato, alla luce di questo ottimo the Fourth Legacy direi proprio di si!
Per concludere, rimarchevole la prestazione del singer Khan, che qui offre una prova veramente spaziale, senza scadere nel "facile" e fastidioso high-pitched che tanto contribuisce a rendere stucchevoli certi dischi power.

VOTO: 1/1
Purple74
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Anno: 2000
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