La Emmelle Italia e' lieta di annunciare l'uscita del primo album dei Jester
Symphony, un epopea epica in due cd dal titolo:
TRAGEDY OF MIGHT - FIRE, ICE, HATE AND HONOUR
Un'opera dal feeling maestoso, un concept album fantasy che narra una storia
avvincente in un mondo popolato da demoni, cavalieri e magia. Power ed epic
che si fondono per dare vita a quello che sara' ricordato sicuramente come
l'album di fine millennio.
Ecco le tracce che compongono l'opera, commentate e seguite dalle storia che
raccontano:
Pax Vobiscum - L'album si apre con un'itro epica e maestosa, testo in latino
con metrica in esametri jambici e dieci controvoci che innalzano i loro cori
sopra la musica creata da un'intera orchestra.
L'intro descrive la citta' di Tuh - Rhyn e il suo possente signore, il buon
Warrior che ha portato la pace nella citta' dopo aver portato la pace eterna
fra i suoi nemici.
Fall of the Warrior - inizio al fulmicotone con chitarra cavalcata e
velocissima, seguita da una doppia cassa martellante. La canzone e' una
tipica power song d'atmosfera che colpisce l'ascoltatore per il suo essere
diretta e senza troppi complimenti. Le tastiere rendono il tutto ancor piu'
maestoso e le troviamo a duellare con le chitarre durante l'assolo. Di
rielievo e' la bellissima parte centrale occupata da uno arpeggio di basso
veramente incredibile.
Qui assistiamo alla tragedia di Warrior. La malvagia sorella minore
Stormyweather che da sempre odia il nostro eroe trama per prenderne il
posto, approfittando della mancanza dell'altra sorella Lethe. Vediamo come
Stormyweather con l'aiuto del malvagio veggente nero intrappoli l'anima di
Warrior in un limbo. Questi viene creduto morto da tutti e nel lutto
generale viene sepolto nella cripta della citta' in una teca di ghiaccio
circondata da una anello di magico fuoco per proteggerne per sempre le spoglie.
Rage of the Captain - La seconda canzone e' un mid tempo cattivissimo, con la
cassa in controtempo. Le tastiere esprimono rabbia ad ogni accordo e la
chitarra intesse riff dalle trame oscure senza un attimo di sosta.
Qui Starga, il capitano della guardia di Warrior, viene a sapere del piano
della malvagia sorella per un caso fortuito e salendo sulla torre in una
notte di tempesta giura agli elemnti vendetta urlando la propria rabbia ai
venti. Starga promette solennemente di riportare in vita il possente eroe
che tutti credono morto.
Cry of Lethe (farewall to the Warrior) - Questa e' la prima delle due ballad
dell'album. Intimista e riflessiva, si notano le melodie create dalle
chitarre e dal basso acustici supportati dalle tastiere che creano un
effetto corale. La batteria in sottofondo completa l'altomosfera lavorando
solo sui piatti contribuendo ancora di piu' all'icredibile pathos di questa
che sara' ricordata sicuramente come una delle migliori ballad del secolo.
Ottima la prova alla voce del bassista, che si sobbarca il non facile
compito di esprimere le emozioni della protagonista della canzone.
Starga si reca di nascosto da Lethe, sorella maggiore di Warrior, che vive
nel regno di Mich - Ig - Han. Questa venuta a conoscenza degli eventi si
dispera per l'amato fratello, ma anch'essa giura che riuscira' a riportarlo
in vita. Ecco dunque che Lethe da' l'addio ai monti che circondano la sua
casa e parte insieme a Starga alla volta di Tuh - Rhyn per cercare il saggio
Sig - no, l'unico che li puo' aiutare a salvare Warrior
The Seer (Thee - Koo - Ohnzoo) - questa e' la canzone piu' oscura dell'album,
esprime malvagita' ad ogni nota. Un altro mid tempo, molto cadenzato dove
tastiere e chitarre si icrociano a formare tappeti di note sinistri e cupi.
La scena si sposta nei sotterranei della reggia di Tuh - Rhyn, dove il malvagio
veggente nero Thee - Koo - Ohnzoo e' al lavoro con le forze del male. Egli
viene a conoscenza del viaggio intrapreso da Starga e da Lethe ed evoca dei
terribili demoni per sbarrare loro il cammino.
Butcher of Wayrex:
- Part I: All must die
- Part II: The phantom battle
Questa mini-suite e' la canzone piu' strana dell'album.
E' molto veloce, dalla ritmica incalzante, non ha stacchi melodici come le
altre, ma e' tirata dall'inizio alla fine, pur restando in un'ottica
prettamente power. Anche l'assolo al napalm e' incredibilmente veloce e la
cosa piu' incredibile e' che chitarra basso e tastiere eseguono l'assolo
all'unisono creando un effetto di una potenza devastante. Il cantato e'
acutissimo ed epico, anche se periodicamente emergono dei grugniti death,
immediatamente seguiti dall'urlo "You die!" e da un'ulteriore accelerazione
ritmica, a simboleggiare la furia dello scontro in corso. Dopo un ultimo,
disperato, growl finale, la prima parte si conclude e si passa alla
seconda, non meno sostenuta sotto il punto di vista ritmico anche se la
melodia e' decisamente piu' presente. Bellissima!
Sulla via per Tuh - Rhyn i nostri viandanti si trovano a dover passare per la citta'
fantasma di Wayrex. Qui pero' sono in agguato le forze oscure inviate dal
veggente nero. Viene subito introdotta la figura del terribile demone Butcher, che deve
fronteggiare una rivolta fra le sue schiere. Un gruppo di suoi soldati, gli
infingardi orchetti noti come Growlers ha infatti orchestrato un tradimento
ai danni del loro signore, al fine di potersi impossessare del potere e
dalle ricchezze da lui accumulate. Ma la furia del Butcher non conosce
confronti e, uno per uno, tutti i ribelli vengono massacrati, fino allo
scontro finale con il capo degli orchetti.
Ammazzati finalmente tutti i Growlers, per il Butcher viene finalmente il
momento di occuparsi del suo incarico... Eccolo infatti, con la sua enorme
figura, apparire davanti a Starga e Lethe ed ingaggiare uno scontro
violentissimo con l'eroico capitano. Questi pero' provato dal viaggio non
riesce a reggere lo scontro e viene infine ferito e atterrato dall'orribile
mostro che tronfio di orgoglio per la vittoria ride e si fa beffe di lui.
Avatar in Purple Armor - Questa e' una canzone strana quasi quanto quella di
prima. Infatti e' piu' lenta e piu' rockeggiante. Invece delle tastiere qui
troviamo l'organo hammond. Il giro di basso e' a dir poco funanbolico, per
non parlare dell'icrebile stacco di batteria che introduce il quartetto
d'archi della parte centrale della canzone. Il ritornello e' scandito da una
di quelle melodie che ti entrano subito nella testa e non te le riesci piu' a
levare. Potrebbe essere uno dei primi singoli estratti proprio per la sua
spontaneita' e la sua facile memorizzazione nonostante la durata sia di
almeno 10 minuti.
Ecco apparire dal nulla un cavaliere dall'armatura viola, con il volto
coperto. Questi si trovava in viaggio per raggiungere Turin per partecipare
ai funerali di Warrior. Egli aveva infatti combattuto al fianco del prode
guerriero durante le guerre per liberare il regno dalle forze del male. Il
cavaliere sfida il Butcher con grande coraggio, ma anch'egli ne esce
sconfitto e quasi in fin di vita
Symphony of Galadriel - Questa e' la tipica power song molto defender con
doppia cassa dirompente, tempo tenuto sul ride anziche' sul rullante,
chitarre dai riff semplici e terzinati, basso galoppante e tastiere a
profusione. Un canzone melodica ma molto veloce con una cantato
particolarmente "alto" da parte del cantante/tastierista che con i suoi
screaming impreziosisce di sicuro questa canzone che risulta cosi' essere
ancora piu' d'effetto.
Le speranze sembrano ormai perse, ma Avatar, il cavaliere viola, fa ricorso
ai suoi poteri ed evoca Galadriel, la dama bianca. Questa appare in
un'esplosione di fuoco azzurro davanti al demone e comincia a intonare una
canto magnifico, celestiale, ma insopportabile per la creatura degli inferi
che fugge e torna nel suo regno oscuro.
I nostri eroi per il momento sono salvi.
Tale of the Geoff (ballad) - questa e' la seconda ballad del disco, pero' meno
intimista e molto piu' vivace. Il ritornello e' scandito dalle chitarre
elettriche e dalla doppia cassa al fulmicotone che si palca solo durante le
strofe cantate con passione dal batterista che sfodera qui una voce molto
epica ed evocativa.
Mentre Lethe cura le ferite di Avatar e Starga, Avatar racconta la storia
del prode Geoff, un antico cavaliere che aveva combattuto contro le forze
oscure molti anni or sono servendosi di una potente arma, la Lama
dell'acciao Selvaggio. Questa e' una spada dal grande potere mistico forgiata
nella notte dei tempi dagli dei stessi secondo la leggenda. Solo con
quest'arma sara' possibile sconfiggere Stormyweather e il Veggente Nero.
The High Sage of Turin - questa canzone riprende gli stilemi dell'epic metal
piu' classico, inserendo pero' delle parti orchestrali di incredibile impatto e
che ben si adattano alle trame degli altri strumenti. Dal perfetto mix che
si viene a creare scaturisce un feeling di maestosita', ma anche di qualcosa
di arcaico e ancestrale.
I nostri protagonisti riescono con grande fatica a raggiungere la dimora di
Sig - no, il mistico saggio di Tuh - Rhyn che dimora in cima all'alto monte Mole.
Questi dice ai nostri eroi che l'unico modo per risvegliare Warrior e'
trovare i Vendicatori, ovvero dei possenti cavalieri membri della guardia
scelta della regina Valhalla e dotati di grandi poteri. Il loro capitano e'
infatti in possesso della magica spada e solo lui puo' passare tra le fiamme
che circondano Warrior e con la spada rompere la teca che lo imprigiona.
Il saggio apre quindi un magico portale e manda i tre nella dimensione della
Matrice per incontrare Valhalla e chiedere il suo aiuto.
Avengers of Valhalla - questa e' una power song dal ritmo incalzante, concede
poche pause all'ascoltatore avvolgendolo con una musica che ricorda un
inseguimento senza tregua, una corsa contro il tempo, con una melodia
vorticosa creata da un violino eccezionale accoppiato alla chitarra in un
duetto senza precedenti. Anche qui la voce la fa da padrona e sentiamo
l'alternarsi di tutti e tre i principali cantanti con un perfetto
sincronismo, fino alla parte finale in cui un magnifico controcoro a
cappella da' qul quid in piu' che certo non guasta in una canzone gia' di per
se bellissima.
I nostri eroi giungono nella dimensione della Matrice, ma quando stanno per
raggiungere la fortezza di Valhalla ecco che di nuovo il malvagio veggente
invia loro incontro due terribili demoni. Stanchi per il lungo viaggio e le
numerose fatiche Avatar, Starga e Lethe si preparano a quello che sembra
essere la loro ultima battaglia, ma ecco che con uno squillo di corni
piombano giu' da una collina come falchi sulla preda dodici cavalieri. Alla
guida, un uomo su un cavallo nero come la notte senza stelle, che brandisce
una spada dalla luce accencante e che si distingue dagli altri per fierezza
e portamento. Senza lasciare nemmeno il tempo per rendersi conto di cio' che
stava succedendo ecco Amarth, capitano dei Vendicatori che arriva come una
furia sul primo demone e gli stacca di netto la testa con un sol colpo. Gli
altri cavalieri mettono in fuga l'altro demone e poi i Vendicatori
accompagnano i tre viandanti al sicuro verso la fortezza.
Blade of Wild Steele - canzone lenta ed evocativa, un inno al coraggio e
alla lotta. Qui chi la fa da padrone sono le voci dei cantanti che si
alternano in continuazione o danno vita a cori maestosi e di rara bellezza.
Tutti gli strumenti sembrano qui essere al servizio delle voci e fungono
solo da accompagnamento, rinunciando agli assoli, ma creando un'atmosfera
quasi magica.
Valhalla concede ad Amarth di accompagnare i tre nel regno di Tuh - Rhyn per
liberare Warrior. Mentre sono in viaggio per il portale magico creato da
Sig - no, Amarth narra la storia della spada e di come esista un solo uomo
su ogni piano dimensionale che la possa pessedere senza che il potere della
spada stessa lo folgori. Egli estre la lama e giura solennemente di aiutare
i tre nell'impresa, mentre tutti restano affascinati dallo splendore e dalla
bellezza della spada.
Amarth's Destiny - canzone molto molto veloce, dalla ritmica thrashy, molto
potente, poche le tastiere e le orchestrazioni e molto piu' metal classico.
Un impatto devastante. Anche questa potrebbe essere un singolo proprio per
la sua forza d'urto.
I nostri eroi ritornano dal vecchio saggio che con la sua magia li
teletrasporta direttamente nella cripta. Qui Amarth spezza il cerchio di
fuoco e apre la teca di ghiaccio con la spada. Purtroppo mentre Warrior e'
ancora privo di conoscenze, Thee - Koo - Ohonzoo evoca il possente drago a
sette teste Pazuzu e lo invia contro i quattro riuniti davanti al corpo di
Warrior che stenta a riprendersi.
Il drago appare all'improvviso e sta per uccidere Lethe con i suoi artigli,
ma Amarth con un balzo si para a proteggerla e viene mortalmente ferito dal
drago. Con un ultimo respiro dice che Warrior potra' usare la spada e infine
muore tra le lacrime dei presenti.
The Warrior rises again (suite di 19 minuti)
- the Rebirth
- Call of Vengeange
- Fighting the Dragon Pazuzu
- Act of Supremacy
- Thy Final Stand
Questo e' il vero capolavoro del disco. Una suite incredibile di 19 minuti
durante il quale l'ascoltatore e' trasportato come un fiume in piena dai
sentimenti che scaturiscono da quest'opera! Si sentono rabbia e furore,
odio, amore, desiderio di vendetta, morte e trionfo, isomma questi ragazzi
sono risuciti a creare un pezzo che varrebbe da solo il prezzo del doppio cd
set! Non ci sono parole per descrivere la magnificenza di questa canzone, la
si puo' solo ascoltare.
Warrior riprende infine conoscenza in mezzo al caos totale, Lethe, Starga e
Avatar stanno affrontado il drago. Ecco che in poco tempo Warrior realizza
la situazione, raccoglie per istinto la magica spada e gridando vendetta si
tuffa nella mischia. Al sentire le sue urla di battaglia i presenti si
paralizzano, persino il drago, e lo guardano stupiti. Warrior dice al drago
di andarsene, ormai ha capito cosa e' successo e sa chi lo ha evocato, la sua
sete di vendetta gli fa ardere gli occhi come due fornaci infernali.
Il drago costretto a combattere dall'evocazione affronta Warrior in un
duello epico all'ultimo sangue. Warrior vince ed esce dallo scontro
completamente ricoperto dal sangue del drago. Ora i quattro si preparono ad
affrontare gli usurpatori.
Recatisi nella sala del trono Warrior sconfigge facilmente i pochi
oppositori e riduce in catene la malvagia sorella Stormyweather che implora
il suo perdono.
A questo punto rimane solo il Veggente. Con un ultimo duello nei sotterranei
del castello, grazie alle magia della spada magica, Warrior sconfigge anche
il malvagio stregone che muore in un urlo disumano di agonia, scomparendo
per sempre.
La pace e' finalmente tornarnata a Tuh - Rhyn, e dopo i funerali per l'eroico
Amarth, i protagonisti della storia sono pronti a godersi il meritato riposo.
Peace and love forever!
Ed ecco in fine i componenti della band:
Thorin Power - Lead Vocals and keyboards
G.L. "Fire" Moeller - Bass and Lead Vocals
Sven Jorgensen - Drums and Lead Vocals
Dun Fortuna - All Guitars and Growl vocals