Sono di Como, sono molto arrabbiati, sono in grado di prendervi per le orecchie e gettarvi sui pavimenti di una situazione alla "Il mistero Von Bulow" mentre sentite sul collo il fiato del vampiro Lestat che vi ha trovato e vuole solo succhiarvi il sangue.
Alla fine, sono solo un gruppo musicale, che abbraccia le nuove coordinate del black-death e le estremizza sui violini, sulle partiture classiche, sulle corde tese dei nervi a fior di pelle di un comune mortale scellerato che ha soltanto deciso di aprire quella porta.
Sembra che l'accoppiata "Transeunte/Blazing" esca dalla scena dell'orgia di "Eyes wide shut" e non ci faccia piu' ritorno nel suo accompagnamento iniziale quasi gotico a tratti che lascia dei riff assassini a spadroneggiare per il resto della lunga e strabiliante opener. Gia' da qui, si capisce che i ragazzi ci sanno fare, sia a livello compositivo che a livello esecutivo, sovrapponendo strutture solide come macigni.
L'introduzione della title track sembra rappresentare la firma di un patto col signore con la coda biforcuta e le corde di un violino e di un piano, che successivamente, invasate da chissa' quale spirito immondo del pentagramma si trasformano in "Infant", una danse macabre militaresca.
A chiudere il lavoro, una "Molesting your soul" che serve agli Iblis per minacciare l'ignaro ascoltatore e grattargli i piedi durante il sonno: tecnica, folle a suo modo, assassina, con una cattiveria latente che cresce con gli ascolti, che lascia il disagio alla fine dell'ascolto di un debutto decisamente interessante per il metal italiano del nuovo millennio, sancito dalla neonata Negatron con gli Iblis... che se solo avessero usato le clean vocals...
Appuntamento con gli scaffali alla fine di Gennaio.