Gradita sorpresa gli austriaci Hollenthon (da segnalare la presenza in
formazione dell'ex pungent stench Martin Schirenc), che senza alcun clamore se
ne escono con una produzione totalmente fuori dagli schemi che mi ha decisamente
impressionato.
La Napalm records ci aveva gia' proposto in passato lavori interessanti ed
originali come quelli dei Korova o degli Otyg, ma mai mi sarei aspettato che la
label austriaca tirasse fuori qualcosa di cosi' particolare.
Il genere proposto dai nostri e' a grandi linee un gothic doom molto heavy, base
sulla quale pero' i nostri innestano gli stili piu' diversi: dal folk all amusica
etnica, fino ai canti gregoriani.
Quello che mi colpisce maggiormente e' comunque la capacita' fuori dal comune di
quest aband di creare dal marasma sonoro inestricabile di partenza qualcosa di
straordinariamente omogeneo, di mettere le loro influenze al servizio del pezzo
rendendo cosi' l'ascolto molto piu' fluido e mai difficile.
Non troverete su questo disco arrangiamenti dissonanti o allucinanti passaggi
ipercomplicati, ma solo composizioni di pregevole fattura, ben arrangiate ed
eseguite da musicisti che sanno il fatto loro, ma non cedono alla tentazione di
voler dimostrare a tutti i costi di essere dei fenomeni.
Molti sono gli spunti interessanti disseminati lungo tutta la durata dell'album,
tanto che e' difficile individuare tracce piu' valide delle altre: sono sicuro che
ciascuno avra' le sue predilette, ma dovra' ammettere che cio' che resta
maggiormaent eimpresso e' il senso di completezza che il prodotto riesce a
trasmettere nel suo insieme.
Detto che la produzione e' decisamente ottima (altra cosa a cui la Naplam non ci
aveva abituati in passato) non mi resta che consigliarvi almeno un ascolto di
questo disco per farvi un'idea di cio' che viene proposto.
Per quello che puo' valere intanto la mia approvazione l'hanno ricevuta al 100%.
Fatemi sapere cosa ne pensate.