HELLOWEEN - metal jukebox
Ottobre 1999
1999
Ritornano le Zucche e, ancora una volta, lo fanno in grande stile, non mancando certo di stupire! Con questo Metal Jukebox, infatti, gli Helloween confermano quella che e' una delle loro caratteristiche migliori: la capacita' di non fossilizzarsi sui soliti schemi ma di sapere, invece, sperimentare e provare sempre soluzioni nuove, senza per questo snaturare il proprio sound. E la differenza con l'ex compagno Kai Hansen, incapace di slegarsi da quelli che sono i soliti canoni (che comunque ha pur sempre contribuito ad inventare, riconosciamoglielo!) e sempre proteso a risuonare banalmente lo stesso album, si fa ormai sempre piu' marcata.
L'opener "He's a Woman - She's A Man" e' un bel power-thrash alla "Push", anche se non scade certo nel gia' sentito, e anche l'ottima "Locomotive Breath" si muove su coordinate dure, ma e' piu' lenta e cadenzata.
Su "Lay All Your Love On Me" le Zucche dimostrano che il sound dei due Keeper e' sempre parte integrante del loro DNA, mentre le meravigliose "Space Oddity" e "Faith Healer" vanno a ripescare quelle sonorita' varie e psichedeliche che gia' si erano sentite sul capolavoro Chameleon (a detta di chi scrive il lavoro migliore in assoluto della band tedesca).
Poi, essendo questo un album degli Helloween, non puo' certo mancare quell'elemento "fun" da sempre presente nei loro dischi: ecco quindi "All My Loving" (che costruisce una melodia sdolcinatissima su una ritmica furiosa e indemoniata) e soprattutto l'incredibile "Hocus Pocus"... un devastante semi-strumentale dalla struttura quasi prog interrotto di tanto in tanto da degli assurdissimi yodel del buon Deris. Ma questi sono solo alcuni dei momenti topici di un album che ha comunque parecchie altre frecce al suo arco (notevoli le armonie di "White Room") e che riafferma, una volta di piu', la loro leadership assoluta nel campo del power metal tedesco. Perche' heavy metal vuol dire anche non limitarsi a guardare al passato."
Ecco: vi giuro che la recensione di Metal Jukebox, il cover album celebrativo del 15esimo anniversario degli Helloween avrebbe potuto essere tranquillamente questa... e nessuno, in fondo, si sarebbe potuto scandalizzare! Gia', perche', nonostante sia una raccolta di (belle) canzoni altrui, MJ e' concepito, suonato e arrangiato in tutto e per tutto come un album delle Helloween.
Quasi tutte le song (con l'eccezione della bellissima Space Oddity di Bowie e di Rat Bat Blue dei Purple - quest'ultima bonus track jappa) sono state infatti ricostruite, modificate, riviste... E il risultato e' letteralmente qualcosa di sorprendente. Abbiamo cosi' pezzi di Abba, Jethro Tull, Babe Ruth, Scorpions che suonano in tutto e per tutto come se fossero composizioni originali delle Zucche, splendidamente interpretate da una band mai cosi' in forma. Deris dimostra una volta di piu' di aver meritato (e alla grande) il posto che occupa all'interno di questa formazione, offrendo, come sempre una prova deliziosa nel suo svariare con espressivita' fra tonalita' varie.
Forse l'unica critica che si puo' muovere a questo album e' di non essere proprio "essenziale", ma sinceramente sono convinto che se tutti gli album "non essenziali" fossero di questo livello, la situazione sarebbe decisamente migliore.
Non si scandalizzino i puristi: sia che amiate gli Helloween, sia che adoriate le band degli anni '70 cui si ispirano qui, procuratevi questo Metal Jukebox ed ascoltatelo senza pregiudizi... avrete fatto un gran bell'acquisto! E chissa' che, alla fine, non scopriate anche voi delle band nuove!
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VOTO: 1/1
Purple74
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