HAGGARD - awaking the centuries
Marzo 2000
Il Gatto Fenriz miagolo' di piacere. Era felice che esistessero gruppi come gli Haggard.
Giunti al loro secondo album dopo "And Thou Shalt Trust The Seer", questo gruppo di Monaco vantava ben 20 musicisti tenuti assieme dall'anima di Asis Nasseri, chitarrista e cantante (growl) degli Haggard.
Era proprio la presenza di strumenti vari quali arpa, viola, violoncello, clarinetto, oboe, corno francese e numerosi altri, colmati da voci di tenori e soprani, a rendere la musica qualcosa di veramente unico.
Immaginate di trovarvi all'opera ad ascoltare un autore che piu' piace a voi, e d'improvviso la musica cambia, si evolve, e spuntano chitarre e doppia cassa. Non una pacchianata power, intendiamoci, perche' non era di questo che si trattava. In un certo senso erano la versione colta dei Therion con la differenza che, dove il gruppo di Christofer Johnsson stancava e risultava noioso e ripetitivo, gli Haggard riuscivano a convincere pienamente.
Un mix geniale di metal e musica classica, suonata da veri (e validissimi) strumentisti e senza sintetizzatori. E forse era proprio qui che cadeva l'asino.
Si perche' le composizioni erano cosi' curate e ricercate che, alla fine, il Gatto Fenriz non poteva non chiedersi se la chitarre non stonassero un po' con il resto degli strumenti, e la batteria non fosse inutile sopra le percussioni. Ma era un altro il lato negativo. La voce, stupenda nelle parti classiche, degenerava ogni tanto in un cantato growl che lo convinceva poco e rischiava di rovinare artisticamente quanto costruito prima.
Era un limite marginale, ma perche' non rimediare anche a quello? Perche' non affidare tutta la parte vocale ai tenori e ai soprani? Sicuramente l'opera finale ne avrebbe guadagnato.
Conscio di tutto questo, il Gatto Fenriz non poteva comunque non apprezzare il disco in se stesso, il concept su Nostradamus e sulla peste, le parti vocali in inglese, tedesco, francese e latino, e sperare fiducioso nel prossimo disco.
Gli Haggard erano un grande gruppo, anomalo semplice allo stesso tempo, e valeva la pena di conoscerli. Sul serio.

VOTO: 1/1
Pazuzu
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INFO:
Anno: 2000
Etichetta: Drakkar / BMG
Durata: 37.44 minuti
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