GRIP INC. - solidify
Dicembre 1999
Per chi ha amato il thrash questi anni novanta sono stati pieni di nostalgia, soprattutto perche' le stesse nuove uscite nell'ambito (molto poche...) hanno sempre cercato di inseguire il passato o fallito miseramente nel proiettarsi nel futuro. Sbagliando si impara comunque e in questo 1999 il genere ha trovato forse la via definitiva per un ritorno non nostalgico ma trionfale, e questa via passa anche per "Solidify", l'album che i Grip Inc. hanno fatto uscire a Gennaio.
Thrash, senza ombra di dubbio, ma anche tanta modernita' escono dai solchi di questo cd; e non si tratta della solita ricetta, qui si va oltre davvero e si sperimenta senza paura. Il risultato e' quanto di piu' incorraggiante si possa trovare, soprattutto perche' non definisce nuovi canoni ma si limita ad esplorare nuove soluzioni entro quelli gia' ben definiti del genere.
Un disco che sorprende l'ascoltatore fin dalle prime note, trascinandolo in un vortice fatto di sonorita' ossessive che sboccano in improvvise aperture (non sempre melodiche) o accelerazioni furiose. Undici intensissime tracce, tra le quali e' difficilissimo scegliere le migliori; chi scrive e' stato letteralmente stregato da "Amped", ritrovandosi a pogare con l'aria della sua stanza in completa solitudine, oppure ad accennarne il chorus (violentissimo) camminando per la citta'. Ma c'e' molto di piu': di "Isolation" si apprezza il riffing mostruoso, sul quale e' impossibile non fare headbanging, e "Challenge" e' una meravigliosa tortura nel suo incedere cadenzato; tutto l'album lascia esterefatti per la sua varieta' e contemporaneamente per il suo essere cosi' diretto, intenso, violento. Non mancano poi episodi diversi, alieni si potrebbe dire: "Human?" e' una semiballad, una musica ai limiti col dark, molto fredda ed elettrica (a tratti elettronica) accompagna un testo devastante oppure "Bug juice" che potrebbe sembrare un pezzo per batteria e percussioni ma in realta' e' molto di piu'.
Questa band e' ingiustamente piu' famosa per la presenza di Dave Lombardo che per la sua proposta, e' finalmente arrivato il momento di scoprirla: Gus Chambers e' infatti uno dei migliori cantanti in circolazione, e Waldemar Sorychta si e' rilevato nel corso dell'anno ottimo chitarrista e precisissimo produttore (Lacuna Coil), oltre che naturalmente pregevole songwriter (tutti i pezzi di "Solidify" portano la sua firma, senza dimenticare quella "To myself I jurned" dei Lacuna Coil che personalmente adoro). Quest'uomo ha fatto sue molte delle novita' introdotte nel metal in questi anni novanta, ma e' riuscito al contempo a piegarle alla sua volonta', creando un qualcosa di completamente originale e personale; ignorandolo fate solo del male a voi stessi. E poi c'e' anche Dave Lombardo, sul drumming del quale e' inutile che mi dilunghi perche' non ha certo bisogno di presentazione...
Ebbene questo gruppo ha sfornato il disco dell'anno, un album al quale il sottoscritto non ha ancora trovato difetti dopo undici mesi dal primo ascolto. Imperdibile.

VOTO: 1/1
Marco LG
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INFO:
Anno: 1999
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