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Se dovessimo metterci a contare e catalogare tutte le band che si definiscono 'gothic-metal' probabilmente potremmo scrivere un'enciclopedia. Non c'e' dubbio che la scena sia a dir poco inflazionata e che ormai sia veramente impresa ardua riuscire a farsi notare ed emergere in mezzo a questa bolgia infernale, dove cliche' e stereotipi dettano legge. I Flowing Tears, pur rientrando in questo contesto, cercano di staccarsi da tutto cio'. Partiti come la piu' classica delle gothic band, con cantato growl, brani lunghi e sofferti, sorretti da lunghe, magniloquenti (e spesso inutili...) partiture di tastiera, con questo nuovo Jade, il primo per la Century Media, i cinque tedeschi hanno deciso di cambiare rotta: levati tutti i fronzoli, restano solo canzoni, melodie e la voce espressiva della cantante Stephanie. Il risultato non brilla certo per originalita', ma e' decisamente apprezzabile; brani come Sistersun o Lovesong for a dead child riescono a coinvolgere ed emozionare, con le loro atmosfere malinconiche e sognanti. Non tutti i pezzi proposti sono a questo livello a dire il vero e durante i 45 minuti dell'album si accusano alcune cadute di tono (certe volte il senso di deja vu e' veramente eccessivo da sopportare), ma nel complesso si tratta decisamente di un lavoro interessante e piacevole da ascoltare. Se siete dei fan incalliti del genere, probabilmente finirete per apprezzare anche questo Jade; in caso contrario e' consigliabile darci un ascolto attento prima di decidere se acquistarlo o no. Di sicuro i Flowing Tears in futuro potranno esprimere al meglio il loro potenziale (tenete conto che l'eta' media dei componenti e' di 21 anni!), la strada sembra essere quella giusta. Fate vobis!
VOTO: 1/1 Aragorn
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