Trent'anni prima, il 24 settembre 1969, avevano sconvolto il mondo della musica proponendo la prima fusione in assoluto fra classica e rock. Esattamente trent'anni dopo hanno deciso di celebrare il glorioso anniversario di quell'evento con una grandissima festa della musica, che ha dimostrato una volta di piu' l'incredibile stato di splendore in cui, ancora adesso, vive e suona questa storica band.
Questo doppio CD (su cui troverete anche una traccia multimediale con il meraviglioso video di Smoke On The Water) e' la riproposizione fedele di quella serata, e riesce a catturare in pieno l'atmosfera giocosa e divertita che ha caratterizzato la rievocazione.
Rievocazione che, fra l'altro, ha permesso anche ai vari membri dei Purple di presentare anche materiale estratto dai propri dischi solisti accompagnati, oltre che dall'orchestra, proprio dai compagni di band... a dimostrare una volta di piu' che, al momento, l'armonia interna del gruppo non potrebbe proprio essere migliore!
Il primo CD si apre con due pezzi di Jon Lord, estratti dal suo ultimo lavoro orchestrale. E inizio migliore non poteva proprio esserci: rivisitate in chiave live, le gia' stupende Pictured Within (titletrack del disco) e Wait A While, superano la dimensione del sublime, sorrette anche dallo splendido cantato di Miller Anderson e Sam Brown (che brivido la voce di questa ragazza!) e dal solito tocco magico di Jon.
E' poi la volta di Roger Glover che, per la prima volta in 25 anni, ha l'occasione di riproporre dal vivo due pezzi della sua meravigliosa Butterfly Ball: sulla scena irrompe anche Ronnie James Dio, gia' cantore dei pezzi nella loro versione originale. Sitting In A Dream e' toccante oggi come allora (la voce del piccolo grande "nano" non ha perso un briciolo del suo splendore e della sua intensita'), mentre e' sempre esilarante e divertente quel sentito omaggio ai Beatles che risponde al nome di Love Is All.
E' il momento di Ian Gillan, e nella Royal Albert Hall esplode il rock'n'roll divertito di Via Miami, con Lord e Mickey Lee Soule (Elf, Rainbow) scatenati in coppia sui tasti d'avorio, mentre alla chitarra c'e' il grande amico di Ian Steve Morris (mi raccomando, non confondetelo con Steve Morse!). Dopo Via Miami, estratto dal disco a nome Gillan & Glover uscito a meta' anni '80, e' la volta di un pezzo dell'ultimo album di Ian, Dreamcather. That's Why God Is Singing In The Blues e' piacevole come nella versione in studio, ed e' divertente vedere come Ian sbagli (apposta?) il nome di Morris, chiamandolo appunto... Morse ("I always get it wrong!").
E visto che parliamo del chitarrista dei Purple eccolo, assistito dalla Steve Morse Band, esibirsi nel godibile strumentale "Take It Off The Top". La carrellata degli spotlight solisti si conclude con Ian Paice, che, non avendo mai inciso un disco a suo nome, si diletta in una bella rivisitazione jazzata dello strumentale porpora Wring That Neck, con l'orchestra che si occupa delle parti blackmoriane.
Il primo CD si conclude con uno dei momenti topici dello show: una bellissima Pictures Of Home (in realta' eseguita dopo il "Concerto" propriamente detto, ma messa qui per equilibrare meglio i tempi dei due dischetti), introdotta da una parte orchestrale incantevole, che ci fa immergere perfettamente nelle tristi atmosfere montagnose ("emptiness, eagles and snow") di cui parla la canzone. E quando attacca il tellurico intro di batteria si viene letteralmente spazzati via!
Unico piccolo difetto: nel missaggio finale l'orchestra risulta forse un po' coperta dal suono della band e magari la si poteva portare un po' piu' in rilievo (il pezzo che pero' risente davvero di questo fatto e' Ted The Mechanic, dove viene proprio da chiedersi se l'orchestra ci sia effettivamente... ma per il resto, in effetti, non ci si puo' comunque lamentare).
Il CD due si apre con il Concerto For Group and Orchestra che, pur conservando gran parte dei difetti della versione originale, rivive qui di una luce tutta nuova, grazie anche a una prova molto piu' convinta e grintosa di band e orchestra e al nuovo arrangiamento di Lord, che ha snellito e dato maggior dinamismo ad alcune delle parti meno riuscite. Grandissima la prova di Morse (che non fa assolutamente rimpiangere Blackmore) e stupende come gia' in passato le parti cantate di Gillan, cui, nella nuova versione, viene dato piu' rilievo. Indubbiamente, il risultato finale e' decisamente superiore alla prima versione!
Gran finale con altri quattro pezzi estratti dal repertorio vecchio e nuovo della band.
Ted The Mechanic e' purtroppo meno avvincente che in altre occasioni, mentre decisamente belle sono le versioni qui proposte di Watching The Sky e, soprattutto, Sometimes I Feel Like Screaming.
Gran finale cataclismatico affidato all'immortale riff di Smoke On The Water, qui in una delle piu' belle versioni di sempre: non solo l'esecuzione della band e' devastante (ascoltate il finale, con Paice terremotante), non solo nella seconda strofa ritorna in scena Ronnie James Dio a dare man forte a Gillan, ma orchestra, cori e pubblico sono talmente scatenati nell'accompagnamento da fare di questa entusiasmante esecuzione il miglior sigillo possibile per questa splendida celebrazione di un evento. Imperdibile!