Era molto atteso questo nuovo lavoro dei nostrani Domine autori ,due anni fa, di un album molto diverso dai connotati che hanno reso famosa la scena power-speed italiota. Lontani dalle atmosfere happy metal dei Rhapsody "Champion Eternal" era un un album epico, oscuro, anche grezzo a volte, debitore di quel metal anni '80 di Manowar, Manilla Road, Cirith Ungol,
Candlemass etc....
Sulla stessa strada si pone questo nuovo Dragonlord, dove vengono raffinati la produzione,
Decisamente migliore, e il cantato del veterano Morby, stavolta perfettamente a suo agio sui
suoni epici del gruppo. Dopo una classica intro sinfonica, arriva Thunderstorm un pezzo veloce e molto aggressivo con un epico refrain; si nota anche la presenza maggiore delle
tastierie,affidate al nuovo tastierista fisso Riccardo iacono, ma attenzione: qui non vengono
usate per suoni melodici ma per accentuare quelle atmosfere epiche ed oscure... che
caratterizzano vari pezzi del cd. LAst of the dragonlords e' una marcia trionfale simile ale
prime cose dei Manowar, mentre blood brothers flight deve molto agli omen. Defenders e' un inno metallico eccezzionale assolutamente devastante. Mars, the bringer of war e' un intreo recitata che ci porta a Dragonlord, un pezzo cadenzato dove vengono fuori meglio le capacita' del gruppo. Uriel, The flame of god ricorda i primissimi Savatage, quelli di sirens!, mentre the ship of the lost souls dopo un inizio arpeggiato si trasforma in una canzone molto
drammatica con alcuni fraseggi degni degni dei migliori Maiden. Con the battle for the great
silver sword, una suite di 13 minuti in 7 parti, arriva la trionfale conclusione, dove tutta la bravura e la maturita' dei Domine viene sublimata in un modo eccezionale. Insomma che dire? Forse alcuni rimpiangeranno il lato grezzo del loro primo lavoro, ma sono sicuro che tutti gli amnati del classico heavy americano degli anni '80 adoreranno Dragonlords.