DEATH SS - hi tech jesus
Gennaio 2000
Contribuire al rinnovamento di un suono, di un monicker storico, dell'osare al di la' della grande prova di "Do what thou wilt" come antipasto per il prossimo "Panic", la band rilascia questo singolo. Immagino gia' le facce dei die hard fans sconvolte dal modernismo che trasuda da queste note, un hi-tech-ss in pieno fulgore. Nulla di quanto si fosse gia' ascoltato dai Death SS, una strada che sa di Nine Inch Nails ubriachi di hard rock, addirittura con delle melodie quasi solari nel ritornello della canzone. Si osa, nel singolo, con le versioni alternative, acnora piu' scintillanti e stravolte. La "Digital redemption remix" e' una traccia che lascia il segno, assassina nel suo beat, manco fosse una struttura prettamente hard rock ad essere rimaneggiata. Un interludio in pieno horror style, "The devilish Meetings" e' il ponte con la "Virtual messiah remix", che mischia i colori del Manson piu' visionario a certi suoni di matrice Chemical Brothers o al piu' come se fosse una scheggia impazzita della colonna sonora di Spawn, film orrendo ma con una soundtrack di tutto rispetto per lo stravolgimento cui ha sottoposto alcune tracce. La chiusura e' affidata ad una cover dei Satellites, "Jack the ripper", che nella migliore tradizione dei Death SS viene compeltamente personalizzata in chiave teatro panico, ovviamente con i suoni che contraddistingueranno "Panic", di cui parleremo sicuramente nei prossimi mesi. La strada intrapresa e' giunta al punto di non ritorno per la band, ed e' bellissimo perdersi proprio qui, oltre la sottile linea del blasfemo moderno, oltre la tradizione che avrebbe voluto un altro disco come i precedenti, oltre la tecnologia messa al servizio di una mente dotata di innegabile talento come quella di una band come i Death SS. Complimenti, ragazzi, ed ora, via all'album!

VOTO: 1/1
Space Captain
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INFO:
Anno: 2000
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