Il metal e' da sempre accusato di avere legami col maligno, allora perche' non renderli palesi? Certamente non sono stati i Death SS i primi ad averlo fatto, ma la loro passione per l'occultismo che da sempre li caratterizza e' ad oggi l'unico elemento davvero distintivo della loro proposta, che per il resto si e' mossa piu' o meno in tutte le direzioni permesse dal genere, con risultati e' bene ricordarlo sempre esaltanti...
L'album che vi presento e' il primo full-lenght della loro storia, uscito dopo un decennio di onorata quanto misconosciuta carriera e subito divenuto un must fra chi di metal allora si nutriva. Una proposta musicale oscura e inquietante eppure mai dedita all'eccesso. Niente growls esasperati, niente doppia cassa a manetta, niente ritmi indiavolati; ma piuttosto ritmiche cadenzate e possenti, vocals maligne e tanta energia. Il Vampiro, la Morte, la Mummia, lo Zombie e il Lupo Mannaro ci trascinano in un vortice di altrettante (e omonime) tracce una piu' inquietante dell'altra; tutte terribilmente orecchiabili (come resistere al ritornello di "Black Mummy"?) e affascinanti. Fra bassi che sembrano scaturire direttamente dall'inferno ("Zombie") e ballate d'atmosfera che si tramutano improvvisamente in urla laceranti ("The hanged ballad") c'e' n'e' abbastanza per perdersi in eterno. Abbiamo anche una cover del maestro dell'horror music Alice Cooper ("I love the dead") e un pezzo tiratissimo, adatto a chi ama le cose taglienti e veloci: "Murder angels" e' infatti il classico assalto speed senza compromessi che pero' qui si contamina col maligno e assume una luce nuova.
In definitiva un debutto coi controfiocchi che difficilmente passa inosservato, e che nella versione remaster (1997 - Lucifer Rising) si arricchisce di un suono finalmente all'altezza e di ben quattro pezzi di cui due risultano essere altrettante mirabolanti covers dei Black Widow.