CRIMSON GLORY - astronomica
Ottobre 1999
Nuova fatica per i Crimson Glory, che si presentano sul mercato forti di una nuova formazione che vede l'ingresso del singer Wade "War Machine" Black e di un batterista famoso per i suoi trascorsi nei Savatage, il mitico Steve "Dr. Killdrums" Wacholz.

Astronomica e' sicuramente un album dalle mille sfaccettature, molto complesso e non certo digeribile di botto per quanto sia gia' molto affascinante anche a un primo ascolto. Non e' propriamente un concept, o meglio, non narra una storia unica, ma segue un preciso filo conduttore, a partire dalla copertina e dall'artwork, fino alle atmosfere e alla liriche delle canozoni. I Crimson Glory affrontano in quest'album i grandi dilemmi di fine millennio. Siamo soli nel cosmo? Arriveranno degli alieni che si proclameranno nostri dei e tenteranno di conquistarci? Oppure il 2000 vedra' l'avvento dell'Anticristo? Saremo forse distrutti da una guerra che coinvolgera' l'intero genere umano?
Queste sono le domande sulle quali si sviluppano i testi delle canzoni, corredati alla fine da brani tratti da varie profezie che sembrano annunciare tutte la stessa cosa, vi lascio immaginare cosa...

Dal punto di vista musicale e' un album ineccepibile. La produzione e' incredibile, non parliamo poi degli arrangiamenti! Sopra una base ritmica creata da un basso sempre presente e mai nascosto sotto le chitarre, e da un batteria precisa e varia, mai adagiata su quei ritmi di doppia cassa che tanto sono in voga oggi, si dipanano le bellissime melodie create dalle chitarre. Bisogna ascoltare parecchie volte il disco per apprezzare appieno tutti i funambolismi delle due asce. La voce di Black poi e' davvero sensazionale, non so dove abbiano trovato questo cantante, ma i Crimson Glory hanno fatto un colpaccio. Quest'uomo riesce cantare in modo che a volte mi ricorda Rob Zombie e altre il miglior Rob Halford, senza mai diventare freddo, devo dire che mi ha davvero impressionato.

L'album si apre con una cover (credo molto molto riarrangiata) di Enya che dopo poco cede subito il passo alle due canzoni piu' potenti e veloci dell'album, ovvero "War of the worlds" e "New world machine". La prima e' il tipico "hit", una canzone che ti prende subito,veloce, potente, con un basso che spacca e con una melodia che ti si salda in testa e non te la stacchi piu'. La seconda viene introdotta da una voce filtratissima e "meccanizzata" e si basa su un tema a' la Terminator.
I ritmi poi rallentano ed ecco che una melodia che sembra arrivare direttamente dalle tre grandi piramidi della copertina ci avvolge e comincia la title track, bellissima, che si sviluppa sun un tono molto profetico. E' la volta poi del primo dei due lenti, ossia "Edge of forever", canzone dal testo difficile e profondo, scandita dalle melodie delle chitarre da cantanta grandiosamente. Si riparte quindi con un altro pezzo piu' sostenuto, "Touch the sun" e poi la cattivissima "Lucifer's Hammer" ci prende e schiaccia con la sua forza, creata anche dall'uso di due diverse voci che si alternano durante la durata della canzone.
A questo punto e' la volta del vero capolavoro di questo album. Una canzone che ti entra dentro e ti colpisce direttamente al cuore. Sto parlando della bellissima "Teh other side of midnight". Lenta e d'atmosfera e' sicuramente la canzone piu' difficile dell'album, ma anche al piu' affascinante e sconvolgente, una vera botta di emozioni.
L'album si chiude infine con le due conclusive "Cyber-Crhist" e "Cydonia" che si assestano ancora su ritmi medi scanditi dalla coppia basso - batteria ( a volte e' incredibile sentire come questi due strumenti propongano esattamente la stessa base ritimica, ascoltate bene! ).

Astronomica e' davvero un disco favoloso, certo, non bisogna aspettarsi un disco che si puo' capire al primo ascolto, puo' piacere subito, al primo impatto, ma per apprezzarlo bene, per capire con esattezza cio' che i Crimson Glory stanno qui proponendo necessita di vari ascolti.

I primi 5000 fortunati che acquisteranno il disco avranno poi il piacere di gustarsi un bel cd bonus che contiene tre tracce live registrate nel 1989, ovvero "Painted sky", "Queen of the masquerade" e "Lost reflection". Piu' metallica e anthemica la seconda, molto piu' riflessive le altre due, in particolare l'ultima (mi ricordano un pochino i Queensryche). La qualita' del suono non e' perfetta, ma si apprezzano bene tutti e tre i pezzi.
Affrettatevi, perche' 5000 copie sono davvero poche!!
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VOTO: 1/1
Amarth
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