Febbraio 2000
THERION

I Therion ed il loro nuovo album "Deggial" rappresentano indubbiamente un caso particolare (verrebbe da dire "unico") nel mondo del metal: fino ad oggi, nessun altro gruppo ha deciso di connotare cosi' fortemente la propria proposta con elementi sinfonici ed operistici. Nelle composizioni di Christofer Johnsson, chitarrista e deus-ex machina della band, l'importanza dell'orchestra e' spesso superiore a quella della classica strumentazione rock e le parti vocali sono affidate in toto (tranne che in una canzone) a cantanti lirici e coristi d'opera. Un approccio ambizioso, che rischia di dividere il pubblico fra entusiasti sostenitori e detrattori ugualmente accaniti. Christofer sembra non preoccuparsi piu' di tanto di questa possibilita', convinto com'e' della sua peculiare visione musicale: raggiunto telefonicamente in un pomeriggio di meta' Gennaio, il musicista scandinavo si e' rivelato estremamente cordiale, disteso e disposto a raccontare con dovizia di particolari la propria musica e filosofia, smentendo clamorosamente le voci che lo descrivevano come schivo e supponente.
Ecco quello che ci ha raccontato...

Per iniziare, vuoi presentare il tuo nuovo album ai nostri lettori?
Si tratta del nostro nono album: dopo aver impiegato sei mesi per la pre-produzione (realizzando due versioni demo del disco) e tre mesi in Germania per la registrazione vera e propria, siamo in grado di presentare quella che ritengo essere la nostra opera piu' ambiziosa. Sono presenti molti nuovi elementi: abbiamo una vera sezione fiati, i legni (oboe e flauto) e vere percussioni orchestrali. 27 musicisti (me compreso) sono stati coinvolti, per cui, oltre che piuttosto ambizioso, il progetto e' stato anche abbastanza costoso! Sto parlando di parecchie decine di migliaia di marchi!

Una cifra enorme per un disco metal...
Gia', immagina di avere in tasca tutti quei soldi per fare shopping...( ride. N.d.R.)
Non sono certo pentito di aver speso tutto quel denaro: se non l'avessi fatto, avrei potuto avere dei rimorsi pensando che qualcosa avrebbe potuto essere realizzato meglio. I soldi si spendono, ma la cosa piu' importante e' realizzare un buon album, dato che dovro' conviverci per il resto della mia vita.

Secondo te, quali sono le maggiori differenze fra "Vovin" e "Deggial" dal punto di vista compositivo?
Beh, la differenza piu' evidente e' nei diversi arrangiamenti orchestrali (che hanno beneficiato di piu' strumenti). Dal punto di vista "classico" gli arrangiamenti sono molto piu' ambiziosi: su "Vovin" l'approccio era piu' tradizionale, mentre penso che "Deggial" sia maggiormente coraggioso ed anche originale. E' molto difficile essere originali muovendosi nell'ambito della musica classica, dato che ci si confronta con una storia lunga centinaia di anni (durante i quali e' stato provato quasi tutto). E' un po' come tentare di essere originali nel registrare un album di semplice rock'n'roll: ormai e' stato detto tutto, da tantissime band, in quel settore...
Almeno non si tratta di un album nella media: una parte di "Via Nocturna" e' stata influenzata da Stravinsky (che e' il mio compositore preferito), ma si tratta solo di una piccola parte, poiche' sono convinto che nessuno dopo di lui possa fare quello che Stravinsky ha fatto. Sono stato anche influenzato da Wagner, Richard Strauss, e Mussorgsky.

Penso che il nuovo album presenti anche passaggi musicalmente piu' rilassati (quasi "positivi") rispetto ai suoi predecessori... un esempio potrebbe essere la title-track.
Si... In effetti ci sono alcuni momenti del genere, cosi' come stacchi piu' "folkeggianti" (ad esempio in Via Nocturna, con passaggi influenzati dalla musica popolare nordica). La seconda parte della title-track, poi, e' quasi psichedelica, quasi Voivod... Fra l'altro saremo in tour con i Voivod in marzo... (momento di gioia del vostro umile reporter!^_^). L'inizio di "Eternal Return" e' ispirata al periodo romantico della musica classica: in precedenza avremmo sviluppato tutto il brano in quella direzione... "piu' volume, piu' volume, tutto deve essere il piu' intenso ed enorme possibile!". Penso che in tutto "Vovin" l'atmosfera fosse triste e malinconica: durante le registrazioni continuavo a ripetere ai coristi "Piu' drammatico! Piu' drammatico, per favore!". Sul nuovo disco ho cercato di mantenere quell'approccio, ma anche di provare ad introdurre piu' dinamica: a volte ho detto "Meno drammatico! Meno drammatico! Piu' romantico, per favore!" (ride.ndr) , qualcosa di piu' vicino al vostro Verdi. Di sicuro sono rimaste (forse per la maggior parte del tempo) la potenza e la drammaticita' "Wagneriane", ma ho cercato di lavorare maggiormente con le dinamiche della sezione archi (ad esempio in Via Nocturna con i suoi astratti glissando). Penso di essere stato piu' coraggioso con questo album: era la seconda volta che lavoravo con gli archi (era gia' successo per il mini-cd "Crowning Of Atlantis") e mi sono sentito piuttosto sicuro nei loro confronti, al punto da sperimentare con essi. Dopo aver registrato "Deggial" mi sento piu' sicuro e pronto a rischiare nell'uso degli ottoni e dei legni: l'oboe e' il mio strumento preferito, adesso.

Tutti questi nuovi elementi ti hanno dato ulteriori possibilita' espressive, quindi...
Assolutamente si! Fra l'altro molti dei musicisti di coro e sezione archi sono gli stessi che ho utilizzato per i dischi precedenti: ho chiesto loro un'opinione sull'evoluzione della mia musica e mi hanno fatto i complimenti, dicendo di aver notato un mio grande progresso dal punto di vista compositivo. Erano gia' entusiasti di "Vovin", ma questa volta lo sono stati ancora di piu': non lo hanno preso solo come un lavoro, ma anche come un modo di progredire...

Registrare con una vera orchestra ti ha creato molti problemi dal punto di vista tecnico (ad esempio per il mixaggio)?
Beh, mettiamola in questo modo: si tratta di registrazioni a piu' di 48 canali. In "Via Nocturna" (che mi sembra sia il brano preferito di Christofer, a giudicare dal numero di volte in cui lo ha citato!ndr) sono state utilizzate 51 tracce: e' un problema mixare tutta quella merda, ma fortunatamente non e' un problema mio! (ride.ndr)

Deve essere stata impegnativa anche la stesura materiale degli spartiti!
Si, ci sono un sacco di note! Avevo questo pacco di 500 fogli per spartiti, e non e' bastato! Questo e' uno dei motivi per cui la pre-produzione e' durata sei mesi.

I Therion sono stati uno dei primi gruppi death-metal ad introdurre tastiere, parti orchestrali e stacchi melodici: ora questi elementi sono normalmente utilizzati (e spesso abusati) da molte band: avete aperto un intero nuovo campo espressivo. Come ti senti ad essere uno degli iniziatori di quella scena?
In effetti, oggi molti cercano di avere orchestrazioni classiche nella loro musica... qualche anno fa non c'erano molte cantanti donne nel settore, poi e' cominciata una moda e i gruppi cercavano cosi' la loro cantante: bussavano alla porta del vicino di casa e chiedevano alla sua sorellina "Ehi, tu: sai cantare?" e bastava che lei sapesse canticchiare "La la la" (Christofer imita una vocina da Zecchino D'Oro!ndr) per farla entrare in formazione...qualche volta i risultati non erano cosi' belli! Quello che i Therion (piu' o meno da soli) hanno fatto e' stato introdurre il concetto di "qualita' da musica classica"...Noi abbiamo utilizzato delle vocalist che erano delle vere cantanti liriche professioniste. Per quello che riguarda la tendenza sinfonica e melodica in campo estremo, invece, non mi sento di dire che i Therion ne siano stati i soli capostipiti: Tiamat , The Gathering e Paradise Lost hanno avuto un ruolo ugualmente importante. I Paradise Lost sono stati i primi ad usare voci femminili in ambito estremo negli anni '90, anche se la mia opinione e' che i Paradise Lost fossero pesantemente influenzati da molti gruppi degli '80: secondo me si limitavano semplicemente a prendere le armonie dei Candlemass e le suonavano al contrario! (risate da entrambe le parti!ndr) aggiungendo un pizzico di atmosfere opprimenti. In ogni caso hanno influenzato moltissime band e sono stati molto importanti (specialmente il loro album "Gothic"). I Tiamat sono stati importanti in quanto prima black-metal band ad aver abbandonato il corpse-paint, cambiato il tipo di art-work ed introdotto le tastiere nella propria musica per fare cose diverse. Penso che The Gathering siano stati i primi ad usare in maniera permanente le tastiere nella loro musica (utilizzando un tastierista fisso). Altro aspetto rivoluzionario della band olandese e' stata la presenza di una ragazza come componente stabile della band: noi abbiamo sempre usato musiciste session, il che e' molto diverso. Insomma, questi quattro gruppi hanno posto le fondamenta di quello che e' poi diventato il trend gothic-metal. In realta', se si vuole essere corretti, sarebbe meglio risalire ancora di piu' nel tempo, fino al 1987, quando i Celtic Frost hanno pubblicato "Into The Pandemonium": non penso che nessuna delle band che ho appena menzionato sarebbe esistita senza di loro. Anche se in modo limitato, sono stati i primi ad introdurre la voce di un soprano (in "Sorrows Of The Moon" e "Rex Irae"), un violino, il corno francese. Se si indaga fino in fondo, si arriva sempre ai Celtic Frost come iniziatori del genere. Penso che i Therion siano stati i primi ad inserire in modo massiccio le orchestrazioni sinfoniche e ad ottenere un certo successo in campo metal, comunque.
Se poi si risale agli anni '70, l'idea di mischiare orchestra e strumenti rock appare tutt'altro che nuova: non credo che ci sia stato un gruppo che abbia utilizzato in modo cosi' intensivo cantanti d'opera (almeno tra quelli che conosco), quindi potrebbe trattarsi di un'idea nuova, in questo senso, ma tutto il discorso rock/classica risale addirittura alla fine degli anni '60 (si pensi ai Beatles). Negli anni '70 moltissime prog-bands hanno lavorato in questa direzione: I Pavlov's Dog...

Grande band!
Li conosci? Sono uno dei miei gruppi preferiti: ho sempre definito il loro cantante (David Surkamp. ndr) "l'uomo dalle parti vocali impossibili" (in effetti affrontava partiture complicatissime con una tecnica personale ed un timbro ancora piu' acuto del primo Geddy Lee!ndr). Non hanno mai venduto moltissimi dischi, all'epoca, ma hanno avuto un revival negli eighties, diventando una cult-band. Le ristampe continuano a vendere benissimo ancora adesso. Hanno anche pubblicato uno "reunion-album" intitolato "Lost In America" negli anni '90: non valido quanto la produzione passata, purtroppo....Rimangono comunque una delle mie principali influenze.
Altre band importanti sono stati gli Eloy, i Rush ed i Kansas (Christofer ha degli ottimi gusti, in quanto a prog-band^__^!ndr)

La tua passione per l'occulto e l'esoterismo e' nota: cosa rappresenta per te questo tipo di studi?
E' un vero e proprio stile di vita, che influenza la maggior parte delle cose che faccio...Influenza la mia filosofia, la mia visione del mondo e, naturalmente, il modo in cui compongo musica. L'intera percezione del mondo: dunque non si tratta di un semplice hobby...e' qualcosa che mi assorbe completamente!

Cosa pensi di tutti quei gruppi che utilizzano riferimenti magici solo per ottenere pubblicita' e costruirsi un immagine?
Penso che sia un loro problema, fondamentalmente. Non mi lamento, anche se alcune di esse sono davvero ridicole: tagliuzzarsi le braccia ed urlare "Hail Satan" dopo aver bevuto qualche birra non e' un comportamento molto maturo e non aiuta certo ad avvicinarsi a qualche principio spirituale. Magari loro ne sono convinti...mi dispiace, perche' potrebbero sfruttare le proprie energie per realizzare qualcosa di piu' creativo. Non ho intenzione di criticare piu' di tanto queste band (che io chiamo pseudo-occultiste), sono loro che si stanno prendendo in giro da sole...

Qual e' il tuo principale obbiettivo, mentre componi? Che tipo di emozioni vuoi comunicare a chi ascolta la tua musica?
In realta' non so se sono in grado di analizzare la situazione sotto questo punto di vista. Mi limito a scrivere canzoni: anche quando compongo partiture "classiche", mantengo un atteggiamento molto vicino al rock'n'roll. Evito di mettermi a pensare ai motivi che mi hanno spinto a fare una cosa piuttosto che un'altra. Se una canzone mi piace, la registro e la pubblico, tutto qua. Ho tutta questa "strana" musica che mi ronza in testa e quando mi viene in mente una melodia, corro a cercare una tastiera o una chitarra per registrarla prima che scompaia... E se non ho uno strumento a portata di mano, mi bastano anche un pezzo di carta ed una penna!

Puoi spiegarmi il concetto di "lucid dreaming" (una traduzione accettabile potrebbe essere "sognare rimanendo coscienti" ndr)?
Il "lucid dreaming" consiste nell'essere perfettamente coscienti (proprio come lo siamo noi adesso) durante il sogno, in modo da poter pensare razionalmente durante l'attivita' onirica. In questo modo e' possibile influenzare cio' che accade nel sogno, senza le restrizioni ed i limiti fisici imposti dal corpo durante la veglia. A livello superficiale e' un'esperienza affascinante e coinvolgente, ma e' anche utilissima se si e' interessati alla magia, dato che e' necessario imparare a controllare il proprio corpo e la propria mente per raggiungere questo stato. Se si vuole ottenere una "proiezione astrale", il "lucid dreaming" puo' essere un mezzo molto efficace.

Interessante... questo mi fa pensare alla tua affiliazione al Dragon Rouge (un ordine esoterico. ndr): mi sembra che tu ne faccia parte da diversi anni...
Si, ne faccio parte dal gennaio del 1991. Sono stato uno dei primi, dato che l'ordine e' stato aperto ufficialmente il primo gennaio del 1990: quando sono entrato io, eravamo solo in 15!

Qual e' la filosofia che sta alla base del vostro ordine?
Non abbiamo nessuna filosofia ufficiale alla quale i nuovi adepti siano obbligati a aderire... Per entrare a far parte dell'ordine e' sufficiente pagare la quota di affiliazione e si inizia subito a ricevere le nostre pubblicazioni, lezioni e materiale... E' come qualsiasi altra organizzazione nata intorno ad un interesse comune, non diciamo "questo e' il modo in cui dovete pensare!". Noi siamo interessati a migliorare le nostre abilita' magiche...ovviamente indichiamo ai nostri adepti quelli che consideriamo i metodi migliori, ma nel nostro ordine puoi trovare persone con ogni tipo di idee politiche, ad esempio. Siamo uniti da una passione comune, il resto non conta. E' un'organizzazione molto seria. Oltretutto, permette agli iscritti di entrare in contatto con persone molto interessanti che sicuramente non si sarebbero incontrate altrimenti. All'interno dell'ordine c'e' poi un "inner circle" (ovviamente, niente a che vedere con i fatti da cronaca nera di qualche anno fa. ndr), che si occupa delle forme superiori di magia e decide quale materiale pubblicare. Penso sia un ottimo sistema, perche' l'iscrizione aperta a tutti inevitabilmente porta anche un certo numero di persone poco convinte, ma l'esistenza di questo circolo interno a cui e' piu' difficile accedere permette di capire chi si accosta alla magia seriamente. Questo non significa che ci sia una gerarchia rigidissima: se si vuole uscire dall'ordine, basta non pagare la tassa di iscrizione annuale! Abbiamo cercato di imparare dagli errori commessi da altri ordini, cercando di non ripeterli: credo che questa sia la ragione del successo del Dragon Rouge. Fra l'altro dal '98 abbiamo iniziato a tradurre il materiale anche in inglese e stiamo passando anche al tedesco, visto che abbiamo molti iscritti in Germania (dove abbiamo aperto una loggia e probabilmente ne sta per nascere un'altra). Abbiamo un gruppo di iscritti (che dovrebbe trasformarsi in una loggia) anche in Argentina. Ci sono adepti addirittura in Asia, in nazioni non cristiane. Quello che mi preme sottolineare e' che non facciamo nulla per promuovere il Dragon Rouge nel mondo (beh, questa esauriente spiegazione mi sembra che un minimo di pubblicita' la faccia, in effetti. ndr), tranne che tradurre in inglese il materiale. Non abbiamo l'obbiettivo di diventare sempre piu' grandi, ma sembra che sia inevitabile, a questo punto. Gli iscritti stranieri, oltre a ricevere il materiale, sono seguiti personalmente da un istruttore e possono avere un contatto umano tramite e-mail o ICQ, che pur non essendo efficace come il partecipare direttamente alle riunioni, e' comunque d'aiuto. Cerchiamo di mantenere stretti contatti con chiunque faccia parte dell'ordine e almeno una volta l'anno ci riuniamo in Germania con la loggia tedesca.

Tornando alla musica, pensi che esista una sorta di continuita' concettuale che lega tutti i tuoi album? Come descriveresti l'evoluzione della tua band?
Sicuramente siamo migliorati come musicisti, io ho affinato le mie doti di compositore e a livello di produzione c'e' molta differenza! Quando si guarda indietro, si capisce che c'e' una logica nel cambiamento da album a album, ma non e' la stessa cosa mentre stai vivendo quelle trasformazioni e guardi in avanti. Penso che molti dei nostri fan non si sarebbero immaginati che il successore di "Vovin" sarebbe stato piu' duro! Parecchie persone erano convinte che avremmo definitivamente rinunciato alle chitarre, ma senza le chitarre non esisterebbero i Therion! Non penso che "Vovin" fosse cosi' soft, penso che fosse perfetto all'epoca, ma questo non significa che io desiderassi ripetermi o ammorbidirmi ulteriormente. Una volta che ho fatto qualcosa, non voglio ripeterla per sempre. Questa volta ho scritto alcune canzoni piu' heavy, nelle quali le chitarre avevano bisogno di essere maggiormente evidenziate dal missaggio. Appena pubblicato "Vovin", se qualcuno mi avesse chiesto la direzione dell'album successivo, non avrei saputo cosa rispondergli!

Avete registrato una cover della famosa "O Fortuna" tratta dai "Carmina Burana" di Carl Orff: perche' avete scelto proprio quel pezzo?
Inizialmente per ragioni puramente egoistiche: volevamo suonare quel pezzo! Se avessimo voluto fare una cover degli Accept avremmo scelto un brano sconosciuto, come abbiamo fatto sul tribute album a loro dedicato (la canzone a cui Christofer si riferisce e' "The King". ndr). In questi anni tantissimi fan e addirittura dei giornalisti musicali mi hanno chiesto "perche' non suonate i Carmina Burana?". Suonarli tutti sarebbe stato un po' troppo ambizioso (detto in tono tra l'ironico e il divertito!ndr) e costoso, cosi' ho optato per "O Fortuna".A quel punto il problema e' diventato come interpretare il pezzo: un rifacimento troppo simile all'originale sarebbe stato noioso, ma non sarebbe stato neanche opportuno stravolgerlo... cosi' e' nata la versione finita sull'album, ma devo dire che la considero piu' una specie di outro, che una cover vera e propria.

Come sei entrato in contatto con Hansi Kursch dei Blind Guardian? Perche' hai scelto proprio lui per cantare "Flesh Of The Gods"?
In origine avrebbe dovuto essere il coro a cantare quel pezzo, ma durante la pre-produzione mi sono reso conto di essere insoddisfatto del risultato: mi chiedevo cos'era a non convincermi e ho capito che la strofa non era adatta ad essere arrangiata per il coro. Ho provato a scrivere cose diverse, ma niente sembrava funzionare su quel riff... Ho riflettuto sul riff e mi sono accorto che aveva un feeling vicino agli Accept, cosi' ho deciso di contattare Udo Dirkschneider: a lui l'idea e' piaciuta, cosi' gli ho mandato i cd con le basi del pezzo ed i testi. Quando e' arrivato il momento di registrare, Udo era ancora molto impegnato con la promozione del suo album solista (che ha continuato ad allungarsi) e non ha potuto raggiungerci in studio. Noi non potevamo aspettarlo, cosi' abbiamo dovuto pensare ad un'alternativa ed e' saltato fuori il nome di Hansi, dato che lo considero (insieme a Ralf Scheepers) il migliore cantante metal espresso dalla scena negli anni '90.

In effetti il suo stile e' inconfondibile...
E' anche un'ottima persona! Stava recuperando dai suoi problemi alla voce, probabilmente se fossi stato al suo posto avrei risposto "No grazie, sono stato male per parecchio tempo e non voglio danneggiare la mia voce"! (ride.ndr). E' stato molto disponibile in studio: io gli ho dato quasi carta bianca sul modo di interpretare il pezzo. Quando si scrive per un coro operistico, tutto e' annotato esattamente sullo spartito e se non viene eseguito come il compositore desidera, si rifa' da capo spiegando ai coristi cosa devono fare, ma con i cantanti metal di solito le cose vanno meglio se si lascia loro lo spazio per esprimere la propria personalita'. Cosi' con Hansi mi sono limitato ad indicare approssimativamente le varie melodie, dicendogli di interpretarle a modo suo. Non c'erano armonie a cui dovesse adeguarsi: le ho aggiunte dopo, adattandole al lavoro svolto da Hansi. E' stato divertente, perche' di solito lavoro nel modo opposto!

Qual e' la tua canzone preferita dell'album?
E' sempre difficile rispondere a questa domanda: in questo album ci sono due canzoni che preferisco e per motivi diversi. Dal punto di vista compositivo "Via Nocturna" (in effetti lo sospettavo.ndr), ma come semplice ascoltatore direi "Eternal Return". Sono giudizi che variano: avevo una canzone preferita differente durante le prove, un'altra in studio...

Avete gia' pianificato il tour?
Si, abbiamo gia' schedulato le date. Suoneremo in Italia a marzo, a Milano. Di supporto avremo i Voivod, che sono una delle mie band preferite. Sono ansioso di andare in tour con loro: sono delle ottime persone, oltre ad essere uno dei pochissimi gruppi in grado di sopravvivere al cambio di cantante senza risentirne in termini di qualita', producendo sempre degli ottimi dischi. Aspetto sempre con ansia ogni loro nuova uscita: Phobos e' indubbiamente uno dei migliori dischi degli anni novanta.

Sono completamente d'accordo con te!(quando ci vuole ci vuole.ndr)
Li hai mai visti dal vivo?

Purtroppo no...
Io li ho visti due volte e lo considero un privilegio: prendono a calci nel culo la maggior parte dei gruppi metal! Penso che poter assistere al loro soundcheck ogni giorno sara' un piacere.
Per quanto riguarda il resto del tour, non credo che suoneremo a molti festival estivi: spero di riuscire ad avere un po' di tempo libero per andare in vacanza. Sara' un tour molto breve: per "Vovin" siamo stati in tour due mesi, ma per il nuovo album sono state programmate solo due settimane e mezza, dato che ci porteremo dietro un intero coro. E' un'operazione molto costosa, quindi suoneremo solo in posti che ci garantiranno un buon guadagno: in questo tour saremo headliner, il che significa che non riceveremo nessun supporto da parte della casa discografica e che dovremo finanziarci (e far tornare i conti) da soli. Se ci rimetteremo dei soldi nessuno ci dara' una mano, quindi dobbiamo andare almeno in pareggio. Fra l'altro abbiamo anche intenzione di allestire un light-show piu' complesso rispetto alla norma, il che comportera' anche una disposizione diversa di amplificatori e casse spia (che verranno posizionati ai lati, fuori dal palco). Penso che il risultato sara' una migliore resa sonora sia per noi che per il pubblico. Inoltre, questo lascera' spazio libero sul palco, permettendoci di allestire una scenografia un po' diversa dalla solita fila di amplificatori. Sara' qualcosa di diverso, che sia noi che i fan ricorderemo per parecchio tempo.
Due settimane di tour sono poche, ma se avremo molto successo e' probabile che altri promoter decidano di investire su di noi , permettendoci di aggiungere qualche data e creando i presupposti per un tour piu' estensivo all'uscita del prossimo album. La situazione e' comunque difficile: ci sono pochi soldi e molti gruppi in tour. Non ha niente che vedere con le vendite del disco, e' in buona parte una questione di fortuna: magari ti capita di suonare in una citta' nella quale la stessa sera c'e' un tour piu' forte e gli organizzatori difficilmente ti concederanno una seconda possibilita' se il tuo show ha attirato poco pubblico.
C'e' di buono che in questo modo i fan possono influire moltissimo sul successo di un gruppo, semplicemente andando numerosi ai suoi concerti...

Ok, grazie Christofer, arrivederci a marzo!
Grazie a voi! Ciao!

Un personaggio interessante, non c'e' che dire... E meno male che viene descritto come piuttosto scontroso: l'unico problema e' stato quello di arginare la sua loquacita'!

Tiziano

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