Ottobre 1999
POWER OF OMENS

Gli americani Power of Omens sono una delle realta' musicali piu' promettenti della scena progressive metal. Il loro debutto "Eyes of the Oracle" ci ha mostrato una band dalle grandi potenzialita' tecniche e compositive, con evidenti influenze dai maestri del genere, ma aperta a nuovi intriganti scenari futuri. Abbiamo contattato via e-mail il chitarrista David Gallegos per un'intervista, alla quale si e' reso immediatamente disponibile con grande gentilezza.

[Stargazer]: David, ci puoi raccontare per sommi capi la storia della band? So che recentemente avete avuto dei cambiamenti di line-up.
[David Gallegos]: Si', di recente ci sono stati dei mutamenti in formazione. Comunque, io ed Alex [Arellano, batteria] abbiamo fondato la band circa 5 anni fa, con l'intento di creare un gruppo che ci consentisse la piu' totale liberta' creativa. Chris [Salinas, voce] si e' unito a noi qualche mese dopo. Trovare un tastierista e un bassista era pero' piuttosto difficile. Allora decidemmo di registrare un demo, un nastro che potesse servire per trovare i musicisti che ancora ci mancavano. Nell'occasione registrai io tutte le parti di basso e suonai le tastiere. Un mese dopo aver completato il demo, si uni' a noi Matt Williamson in qualita' di bassista. Passarono diversi mesi e noi eravamo ancora senza tastierista. Nel frattempo il nostro demo ci fece ottenere un contratto con la Elevate Records. A questo punto decidemmo di iniziare a registrare...una volta ultimato il CD, trovammo il nostro uomo: Andrew Sanchez si rivelo' perfetto come tastierista. Sfortunatamente Matt fu costretto a lasciare la band, a causa dei suoi impegni con l'esercito americano [Matt e' militare professionista, N.d.R.]. Allora ci rivolgemmo a Henry Sanchez; Chris lo conosceva da tempo, e decise di farlo provare con noi: le cose andarono molto bene, e lui divenne il nuovo bassista della band. Per circa un anno non abbiamo avuto problemi, abbiamo fatto qualche concerto e iniziato a scrivere nuove canzoni. Purtroppo nell'agosto di quest'anno Andrew ha dovuto lasciare il gruppo per via dei suoi impegni lavorativi. Quindi al momento siamo tornati alla situazione precedente alla registrazione di "Eyes of the Oracle".
Il vostro CD di debutto e' uscito da circa un anno. Che responso avete acuto fino ad ora?
Il responso e' stato abbastanza vario. Per la maggior parte e' stato splendido. C'e' stato qualcuno che non e' riuscito a apprezzarci fino in fondo... ma il nostro tipo di musica non e' per tutti. E' qualcosa di cui eravamo consci anche quando formammo la band. E' per questo che noi componiamo soprattutto per noi stessi. Siamo stati fortunati ad aver trovato dei fans che apprezzano la nostra musica tanto quanto la apprezziamo noi.
Siete soddisfatti dei contenuti di "Eyes of the Oracle"? Quale tipo di traguardo pensate di aver raggiunto?
Siamo molto soddisfatti. Nessuna canzone e' apparsa su questo CD senza che noi non ne fossimo appagati al 100%. Ogni brano e' qualcosa di molto personale per noi, e credo che abbiamo raggiunto quanto io e Alex avevamo in mente fin dall'inizio: scrivere canzoni con totale liberta' creativa.
Qual e' il significato del titolo del CD?
"Eyes of the Oracle" e' un titolo che avevamo in mente da tempo. Originariamente era il titolo di uno dei pezzi strumentali sul nostro demo. Fondamentalmente, abbiamo creato un emblema per la band, che abbiamo chiamato "oracolo" [oracle, N.d.R.]. Sulla copertina del CD puoi vedere questo emblema che esce dalle acque. Le sfere sopra l'emblema rappresentano gli "occhi dell'oracolo"... questi occhi guardano al futuro e vedono le cose che saranno. In pratica sono il "potere dei presagi", che descrive la capacita' di essere a conoscenza del proprio fato.
Il materiale su "Eyes of the Oracle" e' stato tutto scritto per proprio per l'album, o ci canzoni piu' vecchie che avete finalmente avuto modo di registrare?
La maggior parte delle canzoni sono state tratte dal nostro demo, ovviamente migliorate e ri-arrangiate. Abbiamo tenuto qualche vecchio brano e ne abbiamo scritti di nuovi: "Test of Wills", "Tears of the Wind" e "Inner Voices" sono state scritte specificatamente per questo CD.
La maggior parte dei vostri brani sono molto lunghi e complessi: qual e' il processo di composizione? Chi e' il principale songwriter? Tutti i membri della band partecipano alla composizione e agli arrangiamenti?
Nella maggior parte dei casi, mettiamo tutti mano alla composizione e agli arrangiamenti delle canzoni. In realta' in molti casi si tratta di jam-sessions che registriamo: riascoltiamo i nastri, prendiamo i segmenti migliori e partiamo da li'. Ci vogliono molte ore per assicurarci che ognuno sia soddisfatto con le proprie parti, e che tutto combaci alla perfezione.
Scrivete volontariamente queste lunghe composizioni, o nascono spontaneamente?
Gran parte viene fuori con naturalezza. I brani rappresentano il nostro stile e la nostra tecnica come musicisti... visualizziamo la musica nella nostra testa, le nostre mani sono gli strumenti che usiamo per esprimere queste esplorazioni musicali.
Ho molto apprezzato i vostri brani piu' complessi e progressivi. Eppure sono molto difficili da seguire e compenetrare a fondo. Non pensate che questa difficolta' potrebbe spaventare gli ascoltatori, o danneggiare il vostro potenziale "commerciale"?
Sappiamo che potrebbe essere controproducente dal punto di vista commerciale. Ma lo sapevamo fin dall'inizio. Comunque questa e' la via che abbiamo scelto, il nostro interesse e' creare arte musicale. Non tutti apprezzeranno quello che facciamo... ma noi abbiamo tutti iniziato a suonare per la musica, non per un ritorno economico. Siamo stati fortunati a trovare chi ha apprezzato questa musica per il suo valore. Se dovessimo fare questo mestiere per una soddisfazione economica, suoneremmo come ogni band che c'e' in giro, che scrive canzoni basandosi su una formuletta.
Ultima domanda sui brani complicati: sono difficili da suonare dal vivo? Come pensate di mantenere l'attenzione del pubblico?
Su questo non posso mentire: questi brani sono difficili da suonare nel contesto dell'esibizione dal vivo e del suono che devi avere on stage. In questo tipo di musica, ci affidiamo molto al seguire le parti di ciascuno, e se il tuo sound dal vivo non e' perfetto, e' difficile capire se stai suonando in modo coordinato con tutti gli altri. Pero' penso che dato il nostro tipo di musica, l'attenzione del pubblico sara' molto concentrata sulla band, anche per vedere se siamo capaci o no di cavarcela dal vivo.
"Eyes of the Oracle" non e' propriamente un concept album, ma mi sembra che i testi siano abbastanza collegati tra loro. Quale tipo di messaggio volete esprimere con la vostra musica? Pensate che i testi siano una parte importante della vostra espressione musicale?
I testi delle canzoni sul CD sono centrati sullo stato della societa' contemporanea. Le cose stanno andando male e, se non cambiamo atteggiamenti e comportamenti, andranno sempre peggio. Dobbiamo guardare al futuro e sperare per un risultato positivo, che tuttavia non ci sara' mai se non facciamo noi stessi i primi passi. Credo che i testi siano sempre importanti: dipingono cio' che sei, cosa provi. In questa band, tutto e' espressione.
Cambiano argomento, quali sono le tue maggiori influenza come musicista e compositore? Quali artisti ti piacciono?
Come musicista, ho subito molte influenze attraverso gli anni. John Petrucci dei Dream Theater, Yngwie Malmsteen, Steve Vai, artisti flamenco come Jesse Cook e Otmar Leibert. Molti di questi artisti hanno avuto un impatto fortissimo sul mio stile. Per quanto riguarda la band nel suo complesso, penso che Kansas, Rush, Yes, Dixie Dregs, Dream Theater, Queensryche e Fates Warning ci abbiano fornito direzione e influenza. Anche compositori come Yanni e John Tesh hanno concesso un poco di loro a cio' che noi siamo.
"Eyes of the Oracle" e' uscito per un'etichetta discografica italiana, la Elevate Records; e' difficile mantenere i contatti d'affari con un'etichetta straniera?
Si', e' molto complicato. Possiamo affidarci solo all'e-mail, ed e' difficile mantenere comunicazioni stabili. Ma per la maggior parte dei casi, ce la caviamo.
Conosci qualcun'altra delle band che incidono per la Elevate?
Abbiamo ascoltato qualcuna delle band dell'etichetta, e la maggior parte sono davvero buone. Pero' il loro stile e' molto differente dal nostro. La Elevate Records ha diverse ottime band, e mi interessano tutti i nuovi talenti che sta cercando di portare alla luce.
Infine, puoi darci qualche informazione sui piani futuri dei Power Of Omens?
Stiamo scrivendo il materiale per il nuovo disco, che dovrebbe uscire durante la prima meta' del 2000. Stiamo anche facendo audizioni per un tastierista, nella speranza di trovarlo in fretta. Appena lo avremo con noi, e avremo fatto uscire il nuovo disco, vorremmo poter suonare dal vivo, specialmente in Europa. Fino ad allora, tenete le dita incrociate.

Lorenzo

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