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IN FLAMES
In vista dell'uscita a luglio del quinto disco degli svedesi In Flames e del loro concerto nell'ambito del Gods of Metal Y2K, Stargazer ha intervistato il cantante di questa formazione, ovvero Anders Friden, una persona simpatica e disponibile, con il quale abbiamo parlato ovviamente del nuovo ottimo disco "Clayman" e, ovviamente, di qualche altra cosetta...
[Stargazer] Parliamo un po' del nuovo album....
[Anders] No! (Ride...)
[S.] Beh, grazie, l'intervista e' finita...
[A.] No, Ok, sono qui per questo...
[S.] Come e' nato questo album e come sono nate le varie canzoni?
[A.] Mah, e' stato piuttosto strano...di solito tra la stesura dei brani ed il lavoro in sala di registrazione ci mettiamo 4 o 5 mesi per completare il lavoro, ma questa volta siamo riusciti a scrivere il tutto in un solo mese. Penso che tu sappia che registriamo da sempre ai Fredman Studios con Fredrik (Nordstrom, produttore di tantissime band metal svedesi - ndr) ed abbiamo lavorato in due stanze diverse per registrare, una piu' piccola ed una piu' grande ed attrezzata. In quello studio per un mese abbiamo passato 24 ore al giorno e facevamo tutto insieme, mangiare, bere, dormire ed ovviamente scrivere e suonare le canzoni. I riff sono stati scritti praticamente tutti da Jesper e Bjorn (i due chitarristi - ndr) e poi abbiamo incominciato a jammare tutti insieme sulla base di quei riff ed ogni volta che ne veniva fuori una canzone completa la registravamo subito, cosi' in pratica tutto il gruppo ha partecipato a scrivere le canzoni. Poi provavamo una nuova canzone, la registravamo in preproduzione ed alla fine avevamo in poco tempo le 13 canzoni. Poi le riascoltavamo, parlavamo con Fredrik, cambiavamo cio' che dovevamo cambiare ed io ho scritto tutti i testi. Con tutte le canzoni pronte in preproduzione poi abbiamo iniziato il lavoro vero e proprio di registrazione che e' durato circa 6 settimane, nelle quali, per la prima volta nella nostra carriera, tutto e' andato da subito per il verso giusto, senza che accadesse qualche brutto impiccio o i soliti problemi e cosi' dopo poco piu' di due mesi avevamo un album pronto. E' stato facile, sorprendentemente facile questa volta.
[S.] Quindi l'evoluzione del sound che si sente in "Clayman" e' stato qualcosa di completamente naturale?
[A.]Certo! E' stata come una forza sovrannaturale...noi non avevamo neanche pensato a questi cambiamenti nel nostro sound, abbiamo semplicemente riversato la energia che avevamo raccolto dai fan nel tour che si era appena concluso (Il cosiddetto "Gods of melodic death metal", con gli In Flames accompagnati da band come i Children of Bodom, i Dark Tranquillity e gli Arch Enemy - ndr) e la abbiamo messa nelle canzoni dell'album quindi tutto ci e' venuto spontaneamente. Tutto cio' che volevamo dopo avere scritto le canzoni era una ottima produzione, perche' c'erano tanti elementi da far risaltare: le tastiere, tante registrazioni di chitarre, la batteria, la mia voce, tutto doveva risultare chiaro ed udibile dall'ascoltatore, in modo che ogni volta che tu senti l'album possa trovarci dentro qualcosa di nuovo. Quindi la produzione e' stata veramente importante cosi' come la scelta dell'ordine delle canzoni...il nostro obiettivo e' di metterle in modo che l'album non sia noioso, ma che invece risulti vario e fresco ogni volta che lo senti. Non volevamo che le migliori canzoni fossero all'inizio...volevamo invece un album la cui musica fluisse dalla prima all'ultima canzone in modo naturale e non forzato.
[S.] Avete lavorato ancora con Fredrik Nordstrom...com'e' lavorare con lui e qual e' il segreto del suo successo, visto che il suo nome e' presente sui credits di tantissime band metal svedesi?
[A.] Boh...non saprei...e' quasi qualcosa di magico questa sua capacita' di riuscire a tirare fuori qualcosa di piu' dalle band. Lui sa esattamente come deve suonare una canzone metal ed il bello e' che non proviene da un background tipicamente metal, ma lui e' riuscito lo stesso ad inventare un metodo perfetto per produrre le band metal, migliorandolo ogni anno. E per questo noi lavoriamo sempre con lui...cioe', e' l'unica persona fuori dalla band che conosce la nostra musica quanto noi; ormai lui e' una sicurezza assoluta, cosi' come i suoi studio, che sono veramente belli. Per noi sono indispensabili.
[S.] Puoi dirmi qualcosa di piu' su "Pinball Map", che e' la canzone che piu' mi ha colpito ascoltando "Clayman", grazie anche al suo chorus, molto catchy, ma anche molto aggressivo?
[A.] Prima di tutto ti anticipo che abbiamo anche fatto un video della canzone la scorsa settimana a Goteborg e che dovrebbe passare per le tv musicali prima dell'album. Riguardo alla canzone in se' e' come se fosse un punto di passaggio...e' contemporaneamente una canzone con il tipico sound degli In Flames, ma con anche molti elementi della evoluzione che c'e' su "Clayman". Intendo dire: e' una canzone degli In Flames con tutte le sue caratteristiche, ma ha anche questo spirito moderno. Sulle strofe e' molto aggressiva e potente, ma sul chorus si apre completamente alla melodia ed alla immediatezza. Il testo della canzone parla della vita, di come tu rimbalzi da una cosa all'altra come una pallina di un flipper...per scriverla mi sono chiesto cosa guida la mia vita, dove sto andando, perche' certe volte e' come se mi sentissi perso in un bosco; nella vita in certi momenti sei nel punto piu' basso e ti puoi trovare dopo poco all'apice e sentirti magnificamente...quindi alla fine e' come rimbalzare da un posto all'altro continuamente. Questo e' cio' che mi ha spinto a scrivere il testo di questa canzone...
[S.] Hai detto che tutti i testi li hai scritti tu...di cosa parlano in generale i testi e c'e' una canzone della quale vai particolarmente fiero?
[A.] Vado fiero di tutti i testi che ho scritto, a dire il vero. 8 canzoni parlano principalmente di me, delle sensazioni provate in quest'ultimo anno...sono successe talmente tante cose da quando e' uscito "Colony", che ho voluto esprimerle con le nostre canzoni. 3 canzoni sono come delle prospettive viste da fuori della nostra societa'. Alla fin fine forse mi sento piu' orgoglioso per le canzoni piu' personali ed intime. Comunque sia, quando scrivo un testo voglio che possano essere interpretate da chi le ascolta, cosi' che possano crearsi una loro idea, una loro storia su di esse...
Certe volte gli ascoltatori le leggono e capiscono una cosa totalmente diversa da quella che intendevo, ma per me va bene, voglio che sia cosi'. Scrivere canzoni e' un po' come un esorcismo, secondo me (Scusa?!?!? O__o - ndr).
[S.] Se dovessi scegliere una canzone per rappresentare l'album, quale sceglieresti?
[A.] Probabilmente la stessa "Pinball Map", perche' e' quella dove ci sono veramente tutti gli elementi del sound degli In Flames. Ma anche la prima traccia, "Bullet Ride", che non e' una tipica song di apertura...non e' molto melodica, ma e' molto diretta con un tocco moderno. Trovo davvero ottimo il lavoro di batteria in questa canzone, in particolare nella seconda strofa. Mi piace molto anche "Satellites and Astronauts", che e' qualcosa di leggermente diverso dal solito e che tra l'altro e' stata la ultimissima canzone composta per l'album: secondo me e' davvero buona!
[S.] In questo disco alterni spesso il cantato growl al cantato piu' pulito...preferisci cantare con l'uno o con l'altro stile?
[A.] Nessuno dei due. Sinceramente non mi fa differenza! Decido il modo di cantare in base alla canzone e scelgo quindi quale stile si adatta meglio alla canzone o alla strofa. D'altronde voglio che il mio cantato possa essere come lo stile degli In Flames: un misto tra parti aggressive e melodiche. Penso che se adesso tornassi a cantare completamente in growl, questo cantato non si adatterebbe piu' bene al nuovo stile della band, cosi' come un cantato totalmente pulito.
Penso di avere dosato bene i due stili sul disco.
[S.]Domenica suonerete al Gods of metal Y2K (l'intervista si e' svolta il mercoledi' precedente - ndr). Cosa ti aspetti da questa esperienza e dai fans italiani?
[A.] Quando siamo stati qui in Italia negli altri tour e' stato bellissimo e ci avete fatto diventare matti con il vostro entusiasmo! Voi italiani siete molto caldi ed emozionali, molto diversi dai nostri fan svedesi, dove la gente e' molto calma e le cui reazioni alla nostra musica e' relativamente pacata (Anders mima il concetto, intanto - ndr)...inSvezia i fan spesso ti fanno i complimenti anche se non li pensano! Voi italiani secondo me siete piu' onesti...piu' diretti; se non vi piace qualcosa lo dite (pure troppo, visto lo spettacolo indecente offerto da una parte del pubblico con i Methods of Mayhem al Gods of metal - ndr). Quando suoniamo da voi dal vivo, voi diventate completamente pazzi, avete un entusiasmo incredibile ed esaltante. Al Gods sara' qualcosa di speciale...mi sentiro' quasi come un bambino, probabilmente, piu' che una star! Tra 4 giorni dovremo dare tutto il meglio di noi stessi...non vogliamo apparire come una band falsa o dilettante, vogliamo fare un bello show, fare capire che noi crediamo veramente nella musica che suoniamo, che vale la pena sentire la nostra musica.
[S.] Dopo il gods suonerete in altri festival estivi?
[A.] Sicuramente! A dire il vero questo week-end suoneremo in 3 diversi festival, in 3 differenti nazioni, il tutto nell'arco di 3 giorni! (Alla facciazza! - ndr). Questo sabato suoneremo allo "Sweden Rock", un posto abbastanza piccolo, ma penso ci sara' molta gente...tra l'altro ci saranno Alice Cooper e Dio a suonare, noi probabilmente saremo una delle band piu' giovani! Domenica suoneremo al Gods of Metal a Monza e poi andremo diretti in Germania per un altro concerto. Poi finalmente avremo 4 giorni di riposo e dovremo suonare in un altro festival. Dopo 2 settimane poi andremo ad un grande festival ad Atene in Grecia, che credo sara' qualcosa di molto speciale, visto che dopo di noi suoneranno anche i Maiden (Al Gods hanno suonato il girono prima - ndr). Devo dire che ormai non sono piu' nervoso prima di un concerto, ma per quel concerto devo ammettere di avere un po' di paura, in effetti. Poi, alla fine, in agosto partira' finalmente il tour di supporto a "Clayman".
[S.] Nello scorso tour avete suonato come headliner accompagnati da alcune delle migliori band scandinave, come gli Arch enemy, i Dark Tranquillity ed i Children of Bodom. Come e' stata l'esperienza? C'e' la possibilita' di qualcosa di simile nel futuro?
[A.] E' stato davvero bello! Abbiamo avuto l'opportunita' di scegliere le band con le quali andare in tour; tutte le band che hai citato sono amici e noi abbiamo pensato che questa poteva essere davvero l'ultima opportunita' per poter rinuire cosi' tante buone band insieme e cosi' e' nato questo tour. Volevano creare qualcosa che valesse davvero il biglietto che i fan pagavano per vederci (pensiero encomiabile, visto il costo dei biglietti al giorno d'oggi! - ndr). Sappiamo benissimo che le tanta gente che c'era ad ogni spettacolo non era li' solo per noi, ma per godersi tutto il pacchetto di band. Volevamo uno spettacolo buono dalla prima alla ultima band.
Riguardo alla tua seconda domanda, se questo accadra' di nuovo nel futuro...beh, non lo so. Purtroppo penso di no, comunque. Con il nostro nuovo tour sara' veramente difficile riuscire a proporre uno spettacolo all'altezza con cosi' buone band di supporto, ma sicuramente ci proveremo, ma penso che non dovrete aspettarvi qualcosa di cosi' buono come lo scorso tour. Per noi comunque e' stata una esperienza bellissima, soprattutto perche' erano tutti amici, oltre che ottime band. E' un po' come quando sei bambino e vai in gita con la scuola...ti diverti davvero tanto!
[S.] Dopo ben 5 album, pensi sia arrivato il momento di un album dal vivo?
[A.] Non sei la prima persona che me lo chiede. Durante queste interviste promozionali molta gente me l'ha chiesto, in effetti. Sinceramente non lo so. Personalmente mi piacerebbe molto fare un disco dal vivo, mi ricordo quando ero anch'io un semplice fan ed un album live di una delle tue band preferite era sempre qualcosa di speciale. E penso che lo sarebbe anche per i fan degli In Flames se ne facessimo uno. Il problema e' che noi incidiamo per una compagnia (la Nuclear Blats -ndr) ed i dischi dal vivo vendono davvero poco, purtroppo; il mondo del business e' fatto di soldi e di certo noi non possiamo fare niente per cambiarlo. Comunque noi incidiamo per un'ottima label, forse potranno anche stamparlo in futuro. Comunque sia la settimana scorsa abbiamo parlato con la nostra casa discografica giapponese e si e' ipotizzato un home video dal vivo registrato appunto in Giappone, quando il tour di "Clayman" arrivera' la' in ottobre. Abbiamo chiesto a loro se era possibile registrarlo e se ne valeva la pena per loro di stamparlo...spero che si faccia! Noi comunque abbiamo gia' preparato una scaletta se dovessimo registrare dal vivo...
[S.] Ti piace cantare dal vivo le canzoni tratte dai primi due album (Lunar Strain e Subterranean), dove tu non eri ancora il cantante?
[A.] Si', mi piace davvero, anche se originariamente non le cantavo io. Hanno molta energia e per questo nel prossimo tour ne canteremo un paio provenienti da quegli album (Speriamo facciano "Stand ablaze"!! - ndr). Pensa che nel tour precedente all'uscita di "Colony" suonavamo qualcosa come 3 canzoni dai primi due dischi ed solo 2 da "Jester's race"!
D'altronde ci sono molti fan che considerano "Lunar Strain", il nostro debutto, come il nostro miglior album; e' giusto cosi', la band ha un passato della quale va orgogliosa prima che fossi scelto come cantante. Quelle canzoni suonano ancora molto bene ed hanno un sacco di energia...e poi e' sempre qualcosa di particolare cantare canzoni che tu non hai scritto; quando devo cantarle non penso mai "che palle, ora devo cantare quelle canzoni che hanno scritto gli altri", anzi le ritengo tanto buone quanto quelle che ho scritto io!
[S.] Parlando della copertina...come mai avete scelto la figura dell'uomo disegnata da Leonardo Da Vinci? E' connessa con il titolo dell'album, "Clayman"?
[A.] Si', cioe'...le cover nascono sempre cosi': io prendo le decisioni riguardo le copertine e le valuto, perche' le copertine sono la prima cosa che la gente vede e voglio che le copertine siano come una prospettiva presa dal di fuori della band, cosi' io parlo all'artista dei testi e del loro contenuto. Poi l'artista fa il suo lavoro ed io controllo il risultato, se mi piace, se mi verrebbe voglia di comprare il disco vedendola. Questa volta non abbiamo usato le immagini di Andreas Marschall (uno dei piu' quotati illustratori nel maetal, autore di copertine dei Blind Guardian ed Hammerfall, tra gli altri - ndr) e l'unico ordine che ho dato all'artista e' stato quello che non doveva essere una copia del lavoro di Andreas Marschall e che doveva essere qualcosa di assolutamente semplice. Andreas di solito con le sue immagini e' come se raccontasse una intera storia e per questo non sempre sono immediate e facili da capire al volo. Con la copertina di questo disco volevamo qualcosa che attirasse piu' facilmente l'attenzione, visto che attualmente nei negozi escono quintalate di dischi ogni mese ed una persona non puo' passare delle ore a studiarsi ogni singola copertina per fare la sua scelta!
[S.] Ho letto sui vari giornali molte definizioni per la vostra musica: Death metal melodico, power metal con il cantato growl, addirittura mi e' capitato di leggere "New wave of Swedish heavy metal"!!! Come definiresti la musica degli In Flames e non pensi che si stia forse un po' esagerando a catalogare il metal?
[A.] Non me ne frega niente delle catalogazioni e delle etichette, se devo essere sincero. Se dovessi descrivere la nostra musica a qualcuno che non l'ha mai sentita, non gliela descriverei ne' come death metal, ne' come power metal. Non amiamo le etichette, non le vogliamo creare, alla fine facciamo solo musica per la gente. Se ci dovessimo autocatalogare non faremmo altro che metterci in un angolino: per esempio se ci descrivessimo come death metal rischieremmo di creare un'aspettativa sbagliata; non fraintendermi, noi siamo orgogliosi delle nostre origini e proveniamo dal death metal. Alla fine siamo una band che vuole suonare una musica che possa piacere, siamo una metal band ed alla fine basta questo!
[S.] Concordo! Chi sono le tue influenze maggiori come cantante?
[A.] Sinceramente non ti saprei dire. Quando non ero un cantante professionista non ascoltavo solo un particolare genere di musica, ho sempre ascoltato tanta musica di diverso tipo e, come tutti, allora tentavo di copiare lo stile di un'altra persona. Quando pero' sono entrato negli In Flames ho tentato di sviluppare un mio stile personale , tentando solo di essere me stesso. Ovviamente ci sono molti cantanti che personalmente ammiro, come Bruce Dickinson per esempio, ma ce ne sono comunque tanti e questo vale non solo per me, ma per tutta la band.
[S.] Dal momento che gli Iron Maiden sono da sempre stati una influenza per gli In Flames, hai sentito il loro nuovo album?
[A.] No, ho sentito solo il singolo "Wicker man" e i 2 o 3 pezzi dell'advance tape che si sentono in giro. Quindi non e' che possa dirti poi molto...
[S.]Ok...parlando con altri musicisti svedesi della scena metal in Svezia, e' venuto fuori che e' si' una scena in evoluzione e che ci sono moltissime band emergenti, ma che e' ancora una scena tutto sommato underground. Sei d'accordo? Pensi che la situazione cambiera' in futuro?
[A.] Concordo abbastanza, nel senso che ci sono tante nuove band, tanti nuovi talenti in Svezia, ma non ci sono molti posti belli dove poter suonare. I gruppi hanno quasi sempre piu' successo all'estero che non in Svezia. D'altronde ci sono molti pregiudizi da superare: il metal e' sempre stato visto come una musica "sporca",cosa che ovviamente non e' vera. Comunque sia la situazione migliora sempre di piu', col passare del tempo, secondo me.
E su quest'ultima considerazione il tempo a mia disposizione e' finito e si conclude l'intervista e dopo gli autografi di rito e dopo avere scritto su un foglietto di fortuna l'URL di Stargazer ad Anders (specificandogli che la web-zine e' in italiano, ovviamente!) me ne esco dal piacevole fresco dell'hotel per tornare nella soffocante afa della Milano di questi giorni. Prima di chiudere un sentito ringraziamento a Monica, che ha permesso l'intervista! Grazie ancora!:-)
Alby
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