|
DOMINE
I Domine hanno saputo conquistarsi nello stranissimo panorama metal italiano un posto d'onore nel cuore dei fans...merito sicuramente anche del revamp di sonorita' classiche di questi ultimi tempi, ma merito soprattutto di una band onesta, fatta di ottimi professionisti (come Morby, in giro ormai da piu' di quindici anni) e di un secondo album, "Dragonlord" che ha evidenziato le qualita' della band togliendo via tutti quei difetti di "Champion eternal".
Stargazer li ha incontrati nella conferenza stampa che la band, visibilmente elettrizzata per il responso del pubblico, ha tenuto dopo l'ottimo mini-concerto al Gods of Metal.
- Partiamo dalla vostra prestazione al Gods Y2K...Come vi siete trovati sul palco e con il pubblico?
[Enrico] Con il pubblico benissimo...e' andata in una maniera grandiosa!
[Morby] Oltre le aspettative...e' stato davvero esaltante!
[E.] Gia', oltre ogni tipo di aspettativa...quando ti ritrovi ragazzi che cantano tutti i pezzi ed addirittura gli assoli, non e' che puoi chiedere di piu'! Una delle esperienze piu' divertenti tra tutte le cose che abbiamo fatto. Sicuramente e' un po' diverso dal solito. Almeno per noi non e' che siamo davanti a cosi' tanto pubblico tutti i giorni, pero' e' bello...magari ci vuole un approccio un po' diverso rispetto al concerto piu' intimo, piu' racchiuso.
- Allora a questo punto grande soddisfazione anche per il veterano Morby...ma qual e' questa soddisfazione?
[M.] La soddisfazione a questo punto e'...che se un dio esiste qualcosa alla fine ne viene fuori! Dopo vent'anni di duro lavoro queste soddisfazioni ti ricompensano. Oggi e' stata proprio una bellissima giornata.
- Parlando di "Dragonlord"...qual e' stato il responso? Abbiamo visto il responso dal vivo, grande, ma a livello vostro? Facciamo il punto della situazione dopo qualche mese dalla sua uscita...
[E.] Noi siamo molto soddisfatti perche' prima di tutto eravamo gia' al settimo cielo quando siamo usciti dallo studio, che alla fine e' forse la cosa piu' importante che ti fa continuare a suonare. Sicuramente in questo genere e' la passione che ti fa andare avanti, specialmente in Italia.
[M.] Sono uscito dallo studio ed il lavoro fatto mi ha soddisfatto in pieno e questo francamente nella mia lunga carriera non mi era mai successo. Ogni volta che sono uscito da uno studio ho sempre sentito che nella migliore delle ipotesi 5 o 6 cose non erano come mi piacevano, mentre questo e' un disco che proprio mi soddisfa, al 100%. E poi oltre a questo la gente lo apprezza, vedi dal vivo una reazione di questo tipo, forse siamo sulla giusta strada, ma ovviamente usiamo sempre i piedi di piombo, perche' non si sa mai!
[E.] Forse e' un po' banale da dire, ma quando abbiamo registrato il disco siamo stati un mese in studio di registrazione per "Dragonlord" e c'e' stata una preproduzione in sala prove di diversi mesi e se quando arrivi alla fine il disco non ti piace, non lo ascolti e' frustrante, e' proprio brutto, e' una di quelle cose che ti fa perdere l'entusiasmo anche per i progetti futuri. Invece da questo punto di vista "Dragonlord" e' un progetto che ci ha soddisfatto. Poi abbiamo avuto anche altri tipi di soddisfazione, legate un po' di piu' a questione di lavoro...il fatto di avere il disco pubblicato in Giappone, in Brasile e negli States su Metal Blade, il fatto di fare un tour europeo, il fatto di poter salire sul palco del Gods. Sono vari scalini sudati... Alla fine il resoconto non puo' che essere positivo: siamo contenti, siamo ottimisti per il prossimo album.
- Il contratto con la Metal Blade ha ovviamente giovato alla band. Quali sono le vostre scelte strategiche? Cioe'...e' stata una scelta d'immagine suonare solo nei grossi festival ed in manifestazioni di questo tipo rifiutando invece i piccoli pub, posti di questo genere?
[E.] Non e' proprio cosi'...in parte e' vero, ma sicuramente un po' per immagine, ma anche per frustrazione personale abbiamo tagliato fuori certe situazioni...minuscole. Ti ritrovi, quando parti con un nuovo gruppo, cominci a scrivere i primi brani, cominci a suonare dal vivo e suoneresti in qualsiasi buco. Noi il primo concerto l'abbiamo fatto in una casa del popolo, situazioni assurde; quando pero' vai avanti inizi a diventare un po' esigente, non tanto per il fatto che diventi una rockstar del cazzo, ma per il semplice motivo che ti ritrovi a voler essere nelle condizioni di suonare bene, di fare una bella prestazione, di divertirti te, di essere soddisfatto e di fare divertire i ragazzi. A volte e' facile vedere il gruppo che suona sul palco e sei nel pub, non senti niente e dici "Quel gruppo li' fa schifo". Noi siamo stufi di queste situazioni. Le abbiamo fatte, le abbiamo fatte per tanti anni, adesso basta, vogliamo arrivare al gradino superiore, che non e' ovviamente il tour dei Metallica, pero' non e' nemmeno andare a suonare alla Sagra del carciofo o al pub, dove ci sono ragazzi a cui non frega niente del metal, che sono li' a bersi la birra e che gli rompi le scatole se tu stai li' a suonare a volume alto. Queste cose non le vogliamo piu' fare.
[M.] Ci vogliamo trovare in situazioni dove chi ci vede e' venuto per noi e di conseguenza si vede il concerto dall'inizio alla fine, attentamente, casomai criticandoti alla fine se le cose non sono andate come se le aspettava.
Nei locali dove chi viene paga solo la consumazione e non gliene frega niente non voglio piu' suonarci. Io non voglio che alla fine di un concerto fatto in un luogo minuscolo arrivi li' uno e mi chieda perche' non mi fate "Highway Star"! Perche' non voglio piu'...non e' una questione di soldi; se mi chiedi una cosa del genere vuol dire che proprio non ci siamo capiti! Io porto avanti un discorso...non e' un pianobar, io faccio il mio lavoro. Se si fa una cover e' perche' piace a noi, ma il pezzo a richiesta, cosa che succede abitualmente nel pub...basta!
- Non fate cover a richiesta, pero' fate Holszt, i pianeti. Come mai?
[E.] Uhm...sono quelle idee che ti vengono. Quando compongo sono molto aperto a qualsiasi tipo di ispirazione e mi piace anche se io sono effettivamente ispirato da una cosa come "I pianeti" di Holszt, che poi e' una delle cose piu' rubate da tutti i gruppi heavy metal del mondo, pero' non e' confessata e non e' giusto! Io penso che se quel determinato artista, compositore, quello scrittore ti ispira qualcosa e' giusto rendergliene merito. Questo e' uno dei miei pezzi preferiti e semplicemente l'ho voluto usare...
- Quindi praticamente e' un tributo, un omaggio, come gli omaggi nelle liriche a Michael Moorcock (famosissimo scrittore fantasy, creatore della saga di Elric - ndr)?
[E.] Esattamente. E' inutile che mi metta a comporre una canzone dove cambi giusto un po' di cose e poi dici che la hai scritta te. E' una cosa stupida. Ci sono gruppi che sono palesemente copie di altri gruppi, che sono copie di altri gruppi, che ti dicono che non hanno mai ascoltato quei gruppi li'. Allora finche' lo fai perche' devi lavorare ed hai un pubblico di ragazzini che magari non hanno mai sentito un gruppo fino ad un anno fa, allora lo fai, pero' secondo me non e' onesto, non e' giusto.
- Vedendovi dal vivo, quello che ho pensato e' stato "Questo secondo me e' un gruppo onesto". Come ci si trova ad essere un gruppo onesto, nella scena metal italiana? (Ogni riferimento e' puramente casuale? ^__^ - ndr)
[E.] Nella scena metal italiana ci sente un po' strani in generale...e' una scena un po' strana in generale. Ti posso dire che all'interno del gruppo c'e' un feeling che non c'era mai stato; e' successo con questa formazione probabilmente perche' siamo stati venti giorni insieme in giro per l'Europa, che ha cementato molto le relazioni all'interno del gruppo.
[M.] Sono un po' quelle cose che capitano un po' per magia, perche' poi capita che stai un anno nella stessa casa ed odiarti...noi ci troviamo bene.
[E.] Siamo onesti, siamo aperti...ci mandiamo tranquillamente a quel paese se ci sono delle cose che non vanno, pero' non e' che abbiamo problemi strani di ego, siamo un gruppo, ognuno ha la sua funzione, chi piu' chi meno, nessuno si sente sminuito, e' una cosa fantastica. Ma soprattutto e' stato il tour europeo che ci ha tirato su il morale in una maniera incredibile. Siamo abbastanza entusiasti per il futuro.
- A proposito di questo tour cosa potete dirci...quali sono state le esperienze piu' belle, piu' divertenti, le piu' buffe?
[M.] Ci siamo divertiti da morire...anche perche' i componenti degli altri gruppi erano molto alla mano, anche quelli piu' navigati. Anzi spesso sono questi gruppi navigati ad essere piu' modesti di molte altre persone. Alla fin fine eravamo un gruppo unico di venti persone. Ci si muoveva sempre tutti insieme.
[E.] Anche sul tourbus si dormiva davvero benissimo, nessun problema...tra l'altro era il toutbus dei Thin Lizzy, dei Black Sabbath e dei Motorhead, spero di avere dormito nella cuccetta di Phil Lynnott e non in quella di Lemmy!! (risata generale... - ndr).
Sai, l'esperienze sono state belle...e' stato un po' strano, e' come un camping itinerante, quasi un circo.Non c'erano rivalita' tra i gruppi, non speravamo che loro suonassero peggio di noi. Tra l'altro abbiamo anche ricevuto aiuto da parte loro, come alla data di Milano, dove ci hanno fatto suonare per terzi, quando nel bill eravamo i primi. Addirittura ci volevano fare suonare da headliner!
[M.] Era proprio la prova della bella amalgama che si era creata. Ci siamo divertiti parecchio l'ultima data a Tolosa, dove ci siamo proprio presi per il culo. Quando stavamo suonando noi sono arrivati gli Agent Steele che ci hanno portato sul palco le pizze (ridono - ndr) e durante il set degli Agent Steele siamo andati noi a ballare il lento con dei ragazzi che avevamo trovato li' sotto...si e' fatto un po' di casino! A Leeds abbiamo portato un cannone finto di un metro al chitarrista e lui quasi smetteva di suonare per accenderlo! Quando suonavano i Riot succedeva sempre di tutto sul palco, cose come 40 persone sul palco a cantare...e' stato bello!
[E.] Abbiamo anche cantato la cover di "Queen of the Reich" con gli Agent Steele, tutti insieme...
- Come mai oggi niente?
[E.] Perche' oggi avevamo giusto 25 minuti a disposizione e ci siamo detti: "diamo una legnata ed andiamo via". Fine.
- Per quanto riguarda il futuro dei Domine...cosa bolle gia' in pentola?
[E.] Ma per ora non e' che ci sia niente di preciso in pentola. Noi non siamo gente abbottonata, siamo superabbottonati sul futuro; a me non piace la gente che comincia a sparare, che si fa megapubblicita' e poi arrivi al dunque e non c'e' niente. Per ora le cose che penso sul futuro piu' prossimo sono un paio di concerti. Nei prossimi mesi ci piacerebbe iniziare a pensare anche ai nuovi brani, poi magari entrare in studio per ottobre/novembre, ma dobbiamo vedere se ci staremo dentro coi tempi. Comunque sicuramente l'album nuovo uscira' l'anno prossimo, d'altronde le routine di lavoro sono sempre abbastanza lunghe.
- Tu Morby hai una carriera ormai ventennale...quanto c'e' di calcolato nella tua presenza nei Domine?
[M.] Se fossi un calcolatore, avrei anche calcolato qualche soldino, cosa che non ho mai visto in vita mia. Evidentemente devo avere la calcolatrice rotta...(ride -ndr). Non c'e' niente di calcolato, assolutamente, pero' ti dico che, vistano anche che mi sembra chiara l'allusione al tour precedente che avevo fatto con i Labyrinth, qui c'e' un altro feeling e non te lo dico col senno di poi, ma perche' qui e' proprio una cosa diversa. Qui ci si sente proprio bene e questo e' stato il tour piu' bello perche', per esempio l'anno scorso con gli Hammerfall non ci siamo mai parlati, mentre quest'anno abbiamo bevuto tutte le sere insieme agli Anvil ed ai Riot. Tutto questo per dirti che in questo tour c'era piu' simbiosi; poi il tour dell'anno scorso, era il tour dell'anno, sold out dappertutto. Quest'anno coi domine invece abbiamo avuto delle date piene ed altre molto meno piene, ma quest'anno c'e' stata una bella amalgama tra tutti i componenti dei gruppi, ma soprattutto tra noi. E qui di calcolato non c'e' niente. Onestamente, ti dico la verita', proprio perche' canto da tanto, ho fatto il primo disco nell'84, se mi sono capitate delle occasione ho provato a prenderle al volo, non tanto per un gusto mio personale, ma per potermi fare ascoltare dal maggior numero di persone possibili, perche' penso che sia una cosa normale per uno che fa questo lavoro. Pero' poi quando ti trovi bene con un gruppo stai li'.
- Confermi tutto quanto detto sul tuo split con i Labyrinth su Powerzone?
[M.] Quella intervista e' stata sfruttata sicuramente in un momento molto caldo della rottura, di questa strana vicenda. Ti posso dire in piu' che con Carlo (Chi? ^_^ -ndr) ci siamo visti e sentiti...con gli altri membri del gruppo non c'e' piu' niente.
La considero una vicenda finita e, grazie al cielo, oggi ho avuto la dimostrazione che poi non ce n'era cosi' bisogno. Adesso come adesso, se avessi potuto tagliare questa fase di un anno, ora (sottolinea la parola "ora", ovviamente -ndr) la taglierei. C'e' stata, mi sono divertito, ho fatto un tour in piu', mi sono tolto delle soddisfazioni. La gente con cui ho diviso queste esperienze e' un altro discorso.
- Morby, da "Eternal champion" a "Dragonlord" e' cambiato il tuo approccio vocale...come mai?
[M.] Si', e' vero. Siamo andati in studio, con le prove, le basi che avevamo gia' registrato, la musica mi dava questa sensazione...boh, non lo so, ho proprio cambiato impostazione vocale e mi e' piaciuta molto. Tanto che "Dragonlord" lo ascolto...lo ascolto abitualmente. E' difficile che un disco che hai fatto tu, dopo lo ascolti, perche' poi alla fine ti annoia. Pero' mi piace, e' un disco venuto bene, venuto di slancio con tutte le armonizzazioni vocali che non avevo mai fatto prima, sugli acuti e sui superacuti, cose che avevo ritenuto eccessive nei miei lavori precedenti. Ci siamo gasati ed alla fine quello che mi sembrava eccessivo alla fine invece ci sta bene nel disco.
[E.] Scusa...se hai un Ferrari non lo fai andare a 40 all'ora! (risata generale -ndr)
E su questa considerazione si chiude la intervista, con la band ed i vari redattori ormai preda di una euforia generale.
I Domine sul palco ed anche su questa intervista hanno dimostrato grande onesta', schiettezza e simpatia (oltre che bravura), cosa che non e' cosi' facile trovare al giorno d'oggi, tantomeno nella schizofrenica (se mi passate il termine) scena metal italiana. Non resta che aspettare la prossima performance live di Morby & co. in quel di Vigevano e magari darsi un'ascoltata a "Dragonlord".
Un grazie a Monica, che mi ha permesso di partecipare all'intervista, a Fabio "Space Captain" ed a Daniele per il registratore!
Alby
|
|