RAGE + NIGHTWISH - Torino (2/10/1999)
Dicembre 1999
Per me e' stato il concerto piu' atteso dell'anno, sia per vedere se i Nightwish riuscivano a riproporre dal vivo le atmosfere sognanti e romantiche dell'ultimo "Oceanborn" , sia per vedere finalmente i Rage del grande Peavy Wagner, anche se con la nuova formazione.
I NIGHTWISH sono stati quasi perfetti : la dolce Tarja ha dimostrato che la sua voce e' straordinaria anche dal vivo, e che e' lei il punto di forza del gruppo, anche come immagine e presenza scenica, visto che era l'unica ad incitare il pubblico e a chiedere un po' di partecipazione; e poi, pur basandosi quasi esclusivamente sulle tastiere di Tuomas e sulla voce, le canzoni rendono bene anche in concerto, pur se con qualche parte registrata. Secondo me possono migliorare soltanto con un po' piu' di esperienza live. Peccato che hanno fatto soltanto sei canzoni : "Passion and the opera", "Stargazers", "Gethsemane", "The pharaoh sails to Orion", "Walking in the air" e una dal primo disco.

Con il montaggio di mura merlate e del loro simbolo minacciosamente sospeso sopra il palco, arrivano i RAGE, introdotti dalle note della "Overture" di XIII, cui seguono "From the cradle to the grave" e "Days of December", che dal vivo suonano piu' potenti e maestose, pur senza orchestra al seguito. Di questo disco propongono poi anche la bellissima "Turn the page" e la mediocre (su disco) "Immortal sin", che, chissa perche', mi piace molto di piu' dal vivo.
Poi ci sono gli estratti dell'ultimo stupendo Ghosts : durante le lugubri note iniziali di "Beginning of the end" Peavy compare minaccioso dal retro del palco diventato improvvisamente tutto buio, poi hanno eseguito in modo magistrale "Back in time", "Wash my sins away", "Love and fear unite", che e' stata presentata da Peavy come "a fast song", la splendida "Vanished in haze" e "Spiritual awakening", forse l'unico pezzo sotto la media di tutto il disco.
Da sottolineare come il nuovo chitarrista Victor Smolski abbia eseguito alla perfezione tutti gli assoli, seppure non suoi, con molto feeling e partecipazione, e aggiungendo anche qualcosa di suo.
Purtroppo dai dischi vecchi hanno tratto poche canzoni, ma che canzoni ! La trascinante "Don't fear the winter" da Perfect Man, "Firestorm" e "Refuge" da The missing link, solo la formidabile "Solitary man" da Trapped!, e solo una corta versione di "Sent by the devil" da Black in mind. Da End of all days hanno proposto "Under control", interrotta da un lungo assolo di Smolski, e come gran finale, "Higher than the sky", cantata a squarciagola da tutto il pubblico, con Peavy che si divertiva a far cantare il ritornello prima da una meta', poi da quella opposta. Anche Mike Terrana ha eseguito un lunghissimo (forse troppo) assolo, che ha lasciato tutti senza fiato, davvero terrificante; incredibile anche il suo ritmo indiavolato mantenuto per tutta la durata del concerto, quasi due ore ! E' veramente un grande batterista, con una batteria che occupava quasi tutta la parte destra del palco, invece che il retro.
Peavy e' stato perfetto sia come voce che come strumento, con grinta ed energia da vendere;
poi incitava ed esaltava il pubblico incessantemente e faceva un sacco di smorfie, si vedeva che era soddisfatto del calore dimostratogli, e che si divertiva anche lui.
In conclusione un gran concerto da una grandissima band, che dopo diversi cambi di formazione ha forse trovato quella migliore dai tempi di Manni Schmidt; io spero che dopo un ennesimo ottimo disco raggiungano finalmente il successo che si meritano, Peavy Wagner in particolare.
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