Per me e' stato il concerto piu' atteso dell'anno, sia per vedere se i
Nightwish riuscivano a riproporre dal vivo le atmosfere sognanti e
romantiche dell'ultimo "Oceanborn" , sia per vedere finalmente i Rage del
grande Peavy Wagner, anche se con la nuova formazione.
I NIGHTWISH sono stati quasi perfetti : la dolce Tarja ha dimostrato che la
sua voce e' straordinaria anche dal vivo, e che e' lei il punto di forza del
gruppo, anche come immagine e presenza scenica, visto che era l'unica ad
incitare il pubblico e a chiedere un po' di partecipazione; e poi, pur
basandosi quasi esclusivamente sulle tastiere di Tuomas e sulla voce, le
canzoni rendono bene anche in concerto, pur se con qualche parte registrata.
Secondo me possono migliorare soltanto con un po' piu' di esperienza live.
Peccato che hanno fatto soltanto sei canzoni : "Passion and the opera",
"Stargazers", "Gethsemane", "The pharaoh sails to Orion", "Walking in the
air" e una dal primo disco.
Con il montaggio di mura merlate e del loro simbolo minacciosamente sospeso
sopra il palco, arrivano i RAGE, introdotti dalle note della "Overture" di
XIII, cui seguono "From the cradle to the grave" e "Days of December", che
dal vivo suonano piu' potenti e maestose, pur senza orchestra al seguito.
Di questo disco propongono poi anche la bellissima "Turn the page" e la
mediocre (su disco) "Immortal sin", che, chissa perche', mi piace molto di
piu' dal vivo.
Poi ci sono gli estratti dell'ultimo stupendo Ghosts : durante le lugubri
note iniziali di "Beginning of the end" Peavy compare minaccioso dal retro
del palco diventato improvvisamente tutto buio, poi hanno eseguito in modo
magistrale "Back in time", "Wash my sins away", "Love and fear unite", che
e' stata presentata da Peavy come "a fast song", la splendida "Vanished in
haze" e "Spiritual awakening", forse l'unico pezzo sotto la media di tutto
il disco.
Da sottolineare come il nuovo chitarrista Victor Smolski abbia eseguito
alla perfezione tutti gli assoli, seppure non suoi, con molto feeling e
partecipazione, e aggiungendo anche qualcosa di suo.
Purtroppo dai dischi vecchi hanno tratto poche canzoni, ma che canzoni ! La
trascinante "Don't fear the winter" da Perfect Man, "Firestorm" e "Refuge"
da The missing link, solo la formidabile "Solitary man" da Trapped!, e solo
una corta versione di "Sent by the devil" da Black in mind. Da End of all
days hanno proposto "Under control", interrotta da un lungo assolo di
Smolski, e come gran finale, "Higher than the sky", cantata a squarciagola
da tutto il pubblico, con Peavy che si divertiva a far cantare il
ritornello prima da una meta', poi da quella opposta. Anche Mike Terrana ha
eseguito un lunghissimo (forse troppo) assolo, che ha lasciato tutti senza
fiato, davvero terrificante; incredibile anche il suo ritmo indiavolato
mantenuto per tutta la durata del concerto, quasi due ore ! E' veramente un
grande batterista, con una batteria che occupava quasi tutta la parte
destra del palco, invece che il retro.
Peavy e' stato perfetto sia come voce che come strumento, con grinta ed
energia da vendere;
poi incitava ed esaltava il pubblico incessantemente e faceva un sacco di
smorfie, si vedeva che era soddisfatto del calore dimostratogli, e che si
divertiva anche lui.
In conclusione un gran concerto da una grandissima band, che dopo diversi
cambi di formazione ha forse trovato quella migliore dai tempi di Manni
Schmidt; io spero che dopo un ennesimo ottimo disco raggiungano finalmente
il successo che si meritano, Peavy Wagner in particolare.