Il Supermarket ha l'onore di ospitare la prima data italiana dell'Excalibur Millenium Metal Tour, con queste due band che rappresentano il power metal piu' grezzo e semplice, ma non per questo da disprezzare o sottovalutare.
Risuonano le note dell'intro dell'ultimo cd dei WHITE SKULL,"Tales from the North", e irrompono Federica e il resto del gruppo con la veloce ed epica title-track, catturando subito l'attenzione del pubblico; e' la volta poi di due ottime canzoni come "Kriemhlid Story" e "Viking's tomb", sempre dall'ultimo lavoro (che e' stato pubblicato l'anno scorso per la Nuclear Blast), di "Haegen the cruel" dal mini "Asgard", e di due pezzi dei dischi precedenti.
Il loro concerto si chiude con "Asgard", che dal vivo e' perfetta grazie al coro "da battaglia".
I punti di forza dei White Skull sono senza dubbio la voce di Federica "Sister" De Boni (possiamo considerarla la controparte femminile di Hansi Kursch) e la lead guitar di Nick "B.B." Savio, veramente bravo.
Da evidenziare la prova del bassista Fabio Pozzato, divertente e scatenato.
Quando e' il turno dei GRAVE DIGGER ecco che parte anche il loro intro, "The secrets of Merlin", con il Grim Reaper che fa il suo ingresso sul palco impugnando Excalibur, seguito poi dai quattro tedeschi che entrano tra fiammate e scintille. Un epico inizio che ha sorpreso ed esaltato tutti i presenti! La Morte si piazza dietro alle tastiere e Uwe Lulis attacca con il riff di "Pendragon",scatenando subito la bolgia sotto il palco.
Dall'ultimo lavoro vengono poi eseguite "The Round Table", "Morgane Le Fay",la mediocre "Mordred's Song" e "Excalibur",che viene cantata da Chris Bolthendal con la leggendaria spada fiammeggiante in mano (l'effetto e' sicuramente migliore della spada del video di Turilli) e viene accompagnato in coro da tutti i presenti.
Da "Knights of the Cross" il gruppo estrae la title-track e "The Battle of Bannockburn", pezzi che non ho mai sentito su disco ma che non mi colpiscono piu' di tanto.
I momenti migliori sono quando i Grave Digger suonano i pezzi di "Tunes of war", che io reputo il loro disco piu' bello e piu' sentito; si vede subito che tutti conoscono e amano canzoni come "The dark of the sun", "William Wallace", e soprattutto l'epica "Rebellion", cantata a squarciagola da tutto il pubblico. Anche l'intro di cornamuse, "The Brave", e' molto suggestivo, seguito da un'ottima esecuzione di "Scotland united". Splendida versione anche di "The ballad of Mary", la gemma del disco, dedicata alla Regina di Scozia.
C'e' ancora tempo per "The reaper" dall'omonimo cd, per un pezzo del loro primo lavoro, che sinceramente non conosco, e per il pezzo finale, che ovviamente e' l'immortale "Heavy Metal Breakdown".
In conclusione, un bel concerto da parte di una band che non sara' per palati raffinati, ma che ha una presenza live perfetta,grintosa e potente. La loro musica e' senza fronzoli e senza particolari tecnicismi ma e' sicuramente onesta e genuina, il che non e' da poco di questi tempi.