I Mordred esordiscono come quintetto nel 1989, dopo un paio di demo-tapes ben accolti da pubblico e critica: l'album e' "Fool's Game", su etichetta Noise. Del gruppo fanno parte Scott Holderby (voce), Jim Taffer e Danny White (chitarre), Art Liboon (basso) e Gannon Hall (batteria), anche se leggendo i credits delle canzoni e' evidente come la band abbia subito nel tempo numerosi cambi di formazione e interventi nel songwriting. A dispetto del monicker epico, nel loro debutto i Mordred ci offrono un ottimo concentrato di thrash metal, stilisticamente vicino talvolta a certe cose dei Testament (Chuck Billy guarda caso compare come corista in alcune canzoni) e improntato a una notevole tecnica, sacrificata pero' da una non eccelsa produzione. L'abilita' della sezione ritmica e' forse il tratto piu' interessante della band; Hall (autore di gran parte di musiche e testi) e Liboon si esprimono al meglio soprattutto in due brani fuori dal con-testo del disco: "Every Day's a Holiday" e "Super Freak" (cover di un pezzo disco-dance) sono, infatti, evidentemente influenzate dalla tradizione della musica nera e funky, anche nelle sue forme piu' moderne, segnalate dal cantato rap e dall'uso dello scratch.
Proprio questi due brani costituiscono l'indicazione maggiore della futura direzione musicale dei Mordred. Due anni piu' tardi, infatti, viene pubblicato "In This Life", un disco dove le vecchie radici metallare e l'amore per il rap e il funky si fondono alla perfezione in un vero magma ribollente, un incrocio stilistico come non se ne sono mai piu' sentiti. Vi invito a consultare le sezione "From the past" di questo mese per saperne di piu' su questo ottimo album, che non do-vrebbe mancare nella collezione di ogni appassionato di metallo progressivo e intelligente.
Nella band sono entrati intanto il chitarrista James Sanguinetti (al posto di Jim Taffer) e il DJ-tastierista Aaron "Pause" Vaughn, il cui contributo e' fondamentale per fare di "In This Life" il perfetto ibrido funky-rap-thrash. Il disco ottiene una discreta fortuna commerciale (ne vengono estratti anche due singoli con relativi video) e i Mordred possono affrontare un lungo tour europeo culminato con l'esibizione al Dynamo Festival. L'attesa per le nuove mosse della band cresce, ma il successivo mini-Cd "Vision" (1992) mostra invece una certa confusione stilistica e non approfondisce come dovrebbe il discorso di "In This Life", disperdendone il patrimonio sonoro.
A questo punto, mentre la scena musicale heavy metal e' investita dal ciclone alternative e dall'esplosione dei Metallica, dei Mordred si perdono le tracce. La band si riaffaccia brevemente sulle scene nel 1994 con "The Next Room", disco che vede l'esordio del nuovo cantante Paul Kimball, proveniente dalla scena hardcore. Il nuovo lavoro abbandona le ricercatezze tecniche del thrash a favore di un approccio piu' ruvido e hard rock, ma non per questo meno potente, arroventato e venato di funk. Purtroppo l'album passa del tutto inosservato, a causa anche della minima promozione da parte della label, che non offre neppure alla band la possibilita' di andare efficacemente in tour.
Sono passati da allora cinque anni e i Mordred non hanno prodotto piu' nulla, ne' alcuno dei loro membri e' piu' ricomparso in altri progetti. Come al solito, sono sempre i migliori che se ne vanno prima.
Discografia:
- Fool's Game (1989)
- In This Life (1991)
- Falling Away (1991, singolo)
- Esse Quam Videri (1991, singolo)
- Vision (1992, mini-Cd)
- The Next Room (1994)