EMPEROR
Marzo 2000
Piccola ma doverosa premessa.
E' pressoche' impossibile stilare una discografia completa degli Emperor, in quanto esistono una marea di bootleg semi ufficiali, sette pollici, dodici pollici, ristampe a tiratura limitata, e via dicendo, che sono introvabili tramite i canali normali. Mi limitero' quindi a indicare i lavori principali e facilmente reperibili ancora oggi.

WRATH OF THE TYRANT, EMPEROR - 1992/1993
Siamo nel 1992, nell'occhio del ciclone scatenato dalle famigerate vicende legate all'Inner Circle. La scena underground norvegese e' in fermento. Due ragazzi, allora nemmeno ventenni, con delle incredibili capacita' musicali decidono di dare vita ad un progetto parallelo a quello che gia' li coinvolgeva. Dai Thou Shalt Suffer nascono cosi' gli Emperor, frutto delle menti di Ihsan e Samoth, che nel 1992 registrano e danno alle stampe il demo (oggi divenuto quasi oggetto di culto) Wrath of the Tyrant.
Purtroppo il demo originale e' oggi impossibile da trovare, pero' e' stato ristampato piu' volte in vari formati e con l'aggiunta di bonus track.
Nel 1993 per opera della Candlelight fu stampato il mini Emperor come split cd con Ordanes Land (se non erro) degli Enslaved. Il motivo per cui li ho messi insieme e' che oggigiorno e' molto piu' facile trovare la ristampa che li contiene entrambi piuttosto che una delle ristampe del solo demo (tutte a tiratura limitatissima) o del solo mini, per non parlare dello split originale, che in Italia avro' visto si' e no una volta nella mia vita.
Diciamo che quello che dovreste trovarvi in mano oggi e' un cd di un certo valore. Infatti, qui potete sentire gli esordi di una delle band piu' geniali e influenti del panorama black metal. Il demo si presenta essere davvero grezzissimo. Produzione piuttosto scarsa, la batteria suona come un giocattolo (e c'e' da dire che Samoth e' decisamente meglio come chitarrista che non come batterista), pero' si riescono gia' a intravedere tutte le potenzialita' della band attraverso ottime black songs quali Ancient Queen, Night of the Graveless Souls, My Empire's Doom (che rimessa a nuovo, dal testo al titolo, apparira' sul primo album della band) Witches Sabbath o la mitica Wrath of the Tyrant (altre songs sono Forgotten Centuries, Moon over Kara - Shehr e Lord of the Storms). Questo demo esprime benissimo tutta la rabbia e la furia dei giovani norvegesi. Il mini Emperor invece si avvale gia' di una produzione migliore. Arruolato quel portento di Faust alla batteria gli Emperor ci regalano due canzoni nuove, I Am the Black Wizards e Cosmic Keys to my Creations and Times, e riprendono due vecchie canzoni dal demo, ossia Night of the Graveless Souls e Wrath of the Tyrant.

IN THE NIGHTSIDE ECLIPSE - 1994
Cacciato il bassista Mortiis (le leggende sul perche' del suo allontanamento sono innumerevoli) e assoldato Tchort, gli Emperor fanno in tempo a registrare il loro primo full - lenght album, prima di essere coinvolti nei vari fattacci di quegli anni (il disco e' stato registrato verso la fine del 1993). Questo disco e' sicuramente il loro capolavoro assoluto ed e' uno dei capisaldi del black metal made in Norway. Epico, maestoso, glaciale, maligno. Un disco davvero da brividi insomma. L'inizio e' affidato alla canzone migliore, ossia alla maestosissima Into the Infinity of Toughts seguita dalla grandiosa The Burning Shadows of Silence. Gli Emperor ci fanno qui capire che il black metal non e' solo chitarre a zanzara. Atmosfere, riff intricati e una tecnica invidiale e' cio' che traspare dai "solchi digitali" di quest'album. Vengono recuperate le due canzoni del mini Emperor, ossia I Am the Black Wizards e Cosmic Keys to my Creations and Times. Alle quattro gia' citate vengono affiancate Beyond the Great Vast Forest, Towards the Pantheon, The Majesty of the Night Sky (davvero superba con le sue atmosfere che ricalcano fedelmente il titolo) e la conclusiva Inno a Satana (si' si scrive che sembra italiano), di cui certo non c'e' bisogno che vi spieghi il testo, no? Questo e' il vero must della band, da avere assolutamente se via piace il black metal, quello puro dei primi anni novanta, tanto piu' che oggi gli Emperor hanno ristampato tutta la discografia e questo album e' stato impreziosito (anche se i colori della copertina sono secondo me peggiorati) di ben due bonus d'eccezione: Fine Day to Die, dei mitici Bathory e Gypsy, dei Mercyful Fate.

REVERENCE - 1997
Gli Emperor vengono investiti dalla bufera. Faust viene condannato per omicidio e Samoth deve scontare un paio d'anni di carcere per altri reati "minori". Ihsan si ritrova cosi' solo, e comincia a comporre nuovo materiale, pero' la band sparisce dalle scene. Nel '97 finalmente si hanno di nuovo notizie degli Emperor che, forti di due nuovi acquisti, Alver, al basso, e Trym (ex Enslaved), alla batteria, pubblicano il mini Reverence, come singolo del nuovo album in arrivo. Questo mini contiene tre canzoni: The Loss and the Curse of Reverence, che apparira' poi sul seguente album, In Longing Spirit, canzone molto carina, anche se un po' diversa dal solito e soprattutto la bellissima Opus a Satana, una rivisitazione in chiave strumentale/sinfonica di Inno a Satana ad opera di Ihsan. E' da sottolineare il grande lavoro svolto da Trym alla batteria, che assolutamente non fa rimpiangere Faust.

ANTHEMS TO THE WELKIN AT DUSK - 1997
Finalmente esce il nuovo lavoro della band. Molti sono gli scettici che si aspettano un lavoro scadente, dei cambiamenti radicali, un alleggerimento del suono, o una fotocopia dell'album precedente. Gli Emperor stupisco sfornando un album eccellente, sicuramente all'altezza del suo illustre predecessore, migliorato per quanto riguarda la produzione e per nulla alleggerito nel suono. Si notano alcune parti sinfoniche in piu' e Ihsan introduce in alcuni punti il cantato pulito. Tutto cio' serve, pero', solo a conferire al disco la solita maestosita', marchio di fabbrica del combo norvegese. Per il resto e' tutto puro Emperor sound. Le chitarre sono taglienti e pesanti, i riff sono quasi maniacali, alcuni sembrano riprodurre un effetto vorticoso, altri sono diretti e arrivano come una mazzata sui denti. L'album si apre con l'epicissima Alsvartr (The Oath), intro acustico - sinfonica di grande impatto che sfocia nella ferocissima Ye Entrancemperium, con un riff iniziale mortale scritto dal compianto Euronymous. Si prosegue con Thus Spake the Nightspirit, oscurissima e a tratti inquietante e poi da Ensorcelled by Khaos, altra mazzata. Trova quindi spazio l'epica e cattiva The Loss and the Curse of Reverence, gia' apparsa sul singolo. Tocca quindi a The Acclamation of Bonds che prepara la strada per la bellissima With Strenght I Burn, che parte veloce e cattiva e arriva ad uno stacco centrale con cantato pulito davvero epico ed evocativo. Sicuramente la canzone migliore dell'album insieme all'iniziale Alsvartr. Siamo quindi giunti alla conclusione con The Wanderer, strumentale sognante e d'atmosfera che si pone come degna chiusura di un album davvero bello e senza cali.

IX EQUILIBRIUM - 1999
Dopo una tourne'e a supporto di Anthems gli Emperor spariscono di nuovo e si preparano a registrare il nuovo album. Alver viene allontanato dalla band che rimane con soli tre elementi, ossia le menti Ihsan (vocals, lead guitar, bass & synth) e Samoth (rhytm guitar) e la macchina umana Trym (drums ovviamente).
Cambio di formazione e cambio di studio di registrazione, infatti, per la prima volta gli Emperor non registrano ai Grieghallen Studios di Bergen. Rimangono invece fedeli alla piccola Candlelight.
L'album cui ci si trova di fronte lascia un po' spiazzati. Non perche' si siano alleggeriti, anzi, ma perche' di black metal vero e proprio c'e' rimasto poco. La tecnica e' sempre eccellente, pero' anche gli Emperor come molti altri si sono evoluti e introducono altre cose nella propria musica. Si sentono chiaramente dei riff di derivazione death piu' che black, le chitarre sono potentissime, addirittura lancinanti in alcuni passaggi, gli screams di Ihsan sono davvero da brivido e le tastiere e i synth vengono usati molto piu' spesso per colpire frontalmente piu' che per ricreare l'atmosfera di oscura maestosita' che si respirava nei primi due album.
L'album si apre con le due tiratissime Curse You All Men e Decrystallizing Reasons, veri assalti sonori, fatti di riff diretti come pugni in faccia. Da sottolineare come a volte le vocals vengano filtrate da effetti.
La terza bellissima An Elegy of Icaros si apre in modo molto sinfonico ed evocativo con un Ihsan che ci stupisce con un fantastico cantato pulito, decisamente migliorato a quanto sentito sull'album precedente. Qui l'atmosfera e' decisamente piu' epica, creata sia dai riff delle chitarre sia dalle tastiere anche se dopo cominciano le scream vocals e la canzone si fa piu' cattiva. Tocca quindi ad altre due canzoni di tipo 2onda d'urto", ovvero The Source of Icon E (leggermente auto celebrativa, ma non in modo pacchiano alla Manowar), con uno stacchetto cavalcato davvero efficace e Sworn, particolarmente veloce e cattiva. E' quindi la volta di Nonus Aequilibrium, title track dai tratti epici in cui ritroviamo di nuovo un cantato pulito ed evocativo nella fase centrale, pero' basata su un riffing che comunque non lascia alcun respiro. L'album si conclude, quindi, con The Warriors of Modern Death (che comincia con una lugubre campana a morto per sfociare in una canzone piu' lenta e cadenzata, quasi un mid - tempo se paragonata alle altre dell'album!) e con Of Blindness and Subsequent Seers (inizio lento e fine veloce, con assolo centrale alla nitroglicerina e dall'atmosfera cupa e sofferente).
Insomma, e' un album fuori dai canoni per gli Emperor e che quindi ha fatto molto discutere e non e' stato apprezzato da tutti. Personalmente ritengo che pur essendo un pelino inferiore a quelli vecchi sia comunque un ottimo prodotto.

Per dovere di cronaca cito anche lo split cd con i Thorns del 1999, immediatamente precedente a IX Equilibrium, nel quale le due band si scambiano i pezzi, suonando l'una quelli dell'altra. Secondo me pero', lascia un po' il tempo che trova.

Queste sono le release principali della band.

Sono da citare anche (giusto per la cronaca, perche' molti sono introvabili):
  • il 7" As the Shadows Rise, del 1992, stampato in sole 1000 copie
  • i bootlegs A Midsummer's Night Dream (live del minitour del '93 con i Cradle of Filth), il grezzo Live in Frostland (attenti perche' questo e' un bootleg anche se e' facilmente reperibile ovunque; la qualita' e' pessima pero' contiene un paio di cover che varrebbe la pena sentire fatte live dalla band, ossia Fine Day to Die (Bathory) e The Usurper (Hellhammer))
  • La videocassetta appena uscita Emperial Live Ceremony, questa e' ufficiale, ben registrata e contiene alla fine il video di Reverence 1999

Gli Emperor hanno partecipato a milioni di tributi e compilation, ricordo qui le piu' importanti, ovvero:
  • Nordic Metal, A Tribute to Euronymous (con due song tratte dal demo) 1995
  • A Tribute to Celtic Frost con Massacra 1996
  • A Tribute to Mercyful Fate con Gypsy 1997
  • In Conspiracy with Satan, tributo a Bathory con A Fine Day to Die 1998
Homepage: http://www.emperorhorde.com/
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