E' pressoche' impossibile stilare una discografia completa degli Emperor, in quanto esistono una marea di bootleg semi ufficiali, sette pollici, dodici pollici, ristampe a tiratura limitata, e via dicendo, che sono introvabili tramite i canali normali. Mi limitero' quindi a indicare i lavori principali e facilmente reperibili ancora oggi.
WRATH OF THE TYRANT, EMPEROR - 1992/1993
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Purtroppo il demo originale e' oggi impossibile da trovare, pero' e' stato ristampato piu' volte in vari formati e con l'aggiunta di bonus track.
Nel 1993 per opera della Candlelight fu stampato il mini Emperor come split cd con Ordanes Land (se non erro) degli Enslaved. Il motivo per cui li ho messi insieme e' che oggigiorno e' molto piu' facile trovare la ristampa che li contiene entrambi piuttosto che una delle ristampe del solo demo (tutte a tiratura limitatissima) o del solo mini, per non parlare dello split originale, che in Italia avro' visto si' e no una volta nella mia vita.
Diciamo che quello che dovreste trovarvi in mano oggi e' un cd di un certo valore. Infatti, qui potete sentire gli esordi di una delle band piu' geniali e influenti del panorama black metal. Il demo si presenta essere davvero grezzissimo. Produzione piuttosto scarsa, la batteria suona come un giocattolo (e c'e' da dire che Samoth e' decisamente meglio come chitarrista che non come batterista), pero' si riescono gia' a intravedere tutte le potenzialita' della band attraverso ottime black songs quali Ancient Queen, Night of the Graveless Souls, My Empire's Doom (che rimessa a nuovo, dal testo al titolo, apparira' sul primo album della band) Witches Sabbath o la mitica Wrath of the Tyrant (altre songs sono Forgotten Centuries, Moon over Kara - Shehr e Lord of the Storms). Questo demo esprime benissimo tutta la rabbia e la furia dei giovani norvegesi. Il mini Emperor invece si avvale gia' di una produzione migliore. Arruolato quel portento di Faust alla batteria gli Emperor ci regalano due canzoni nuove, I Am the Black Wizards e Cosmic Keys to my Creations and Times, e riprendono due vecchie canzoni dal demo, ossia Night of the Graveless Souls e Wrath of the Tyrant.
IN THE NIGHTSIDE ECLIPSE - 1994
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REVERENCE - 1997
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ANTHEMS TO THE WELKIN AT DUSK - 1997
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IX EQUILIBRIUM - 1999
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Cambio di formazione e cambio di studio di registrazione, infatti, per la prima volta gli Emperor non registrano ai Grieghallen Studios di Bergen. Rimangono invece fedeli alla piccola Candlelight.
L'album cui ci si trova di fronte lascia un po' spiazzati. Non perche' si siano alleggeriti, anzi, ma perche' di black metal vero e proprio c'e' rimasto poco. La tecnica e' sempre eccellente, pero' anche gli Emperor come molti altri si sono evoluti e introducono altre cose nella propria musica. Si sentono chiaramente dei riff di derivazione death piu' che black, le chitarre sono potentissime, addirittura lancinanti in alcuni passaggi, gli screams di Ihsan sono davvero da brivido e le tastiere e i synth vengono usati molto piu' spesso per colpire frontalmente piu' che per ricreare l'atmosfera di oscura maestosita' che si respirava nei primi due album.
L'album si apre con le due tiratissime Curse You All Men e Decrystallizing Reasons, veri assalti sonori, fatti di riff diretti come pugni in faccia. Da sottolineare come a volte le vocals vengano filtrate da effetti.
La terza bellissima An Elegy of Icaros si apre in modo molto sinfonico ed evocativo con un Ihsan che ci stupisce con un fantastico cantato pulito, decisamente migliorato a quanto sentito sull'album precedente. Qui l'atmosfera e' decisamente piu' epica, creata sia dai riff delle chitarre sia dalle tastiere anche se dopo cominciano le scream vocals e la canzone si fa piu' cattiva. Tocca quindi ad altre due canzoni di tipo 2onda d'urto", ovvero The Source of Icon E (leggermente auto celebrativa, ma non in modo pacchiano alla Manowar), con uno stacchetto cavalcato davvero efficace e Sworn, particolarmente veloce e cattiva. E' quindi la volta di Nonus Aequilibrium, title track dai tratti epici in cui ritroviamo di nuovo un cantato pulito ed evocativo nella fase centrale, pero' basata su un riffing che comunque non lascia alcun respiro. L'album si conclude, quindi, con The Warriors of Modern Death (che comincia con una lugubre campana a morto per sfociare in una canzone piu' lenta e cadenzata, quasi un mid - tempo se paragonata alle altre dell'album!) e con Of Blindness and Subsequent Seers (inizio lento e fine veloce, con assolo centrale alla nitroglicerina e dall'atmosfera cupa e sofferente).
Insomma, e' un album fuori dai canoni per gli Emperor e che quindi ha fatto molto discutere e non e' stato apprezzato da tutti. Personalmente ritengo che pur essendo un pelino inferiore a quelli vecchi sia comunque un ottimo prodotto.
Per dovere di cronaca cito anche lo split cd con i Thorns del 1999, immediatamente precedente a IX Equilibrium, nel quale le due band si scambiano i pezzi, suonando l'una quelli dell'altra. Secondo me pero', lascia un po' il tempo che trova.
Queste sono le release principali della band.
Sono da citare anche (giusto per la cronaca, perche' molti sono introvabili):
- il 7" As the Shadows Rise, del 1992, stampato in sole 1000 copie
- i bootlegs A Midsummer's Night Dream (live del minitour del '93 con i Cradle of Filth), il grezzo Live in Frostland (attenti perche' questo e' un bootleg anche se e' facilmente reperibile ovunque; la qualita' e' pessima pero' contiene un paio di cover che varrebbe la pena sentire fatte live dalla band, ossia Fine Day to Die (Bathory) e The Usurper (Hellhammer))
- La videocassetta appena uscita Emperial Live Ceremony, questa e' ufficiale, ben registrata e contiene alla fine il video di Reverence 1999
Gli Emperor hanno partecipato a milioni di tributi e compilation, ricordo qui le piu' importanti, ovvero:
- Nordic Metal, A Tribute to Euronymous (con due song tratte dal demo) 1995
- A Tribute to Celtic Frost con Massacra 1996
- A Tribute to Mercyful Fate con Gypsy 1997
- In Conspiracy with Satan, tributo a Bathory con A Fine Day to Die 1998