Propio vero che l'ultima moda del Metal sembra essere quella delle
Reunion di quei gruppi che, ottenuuto un certo succcesso negli anni 80,
vennero spazzati via all'inzio dei '90 dall'ondata
grunge-alternative-crossover. Non sempre pero' sono rose e fiori, e se
in alcuni casi, come Agent Steel e Crimson Glory i risultati sono stati
piu' che ottimi, in altri, come i metal church, non si e' riusciti a
ricreare la magia dei loro albym migliori. La storia degli Armored Saint
e', se vogliamo, esemplare: partiti con un album spettacolare come
March of the saint, continuarono con ottimi album fino al 1989 anno
della morte per leucemia del chitarista e membro fondatore Dave
prichard, degno erede di axe-man come randi Rhoads e Micheal Shenker;
reclutato jeff duncan tornarono nel 91 con Symbol of Salvation il
classico album sbagliato uscito nel momento sbagliato. L'insuccesso del
disco provoco' lo sciglimento del gruppo con John bush che se ne ando'
negli Anthrax e Joey Vera andato nei Fates Warning. Ora che er il metal
classico c'e' ancora interssse, soprattutto in Europa, non dimentichiamo
che in america il mercato e' dominato dai vari korn etc....
Ora, com'e' questo Revelation? Sicuramente un ottimo disco e, per
fortuna, lontano da qualsiasi trend attuale e assolutamente non un disco
per nostalgici; gli A.S. hanno ripreso le loro radici heavy classiche,
con una accentuata vena settantiana sopratutto Black Sabbath, e le
mischiano con alcune cose prese dagli ultimi lavori di Anthrax e Fates
Warning. Le cose sono messe in chiaro fin dall'inizio con "Pay Dirt"
dove John Bush ci delizia con una prestazione vocale entususiasmante. La
vena Black Sabbath si trova in pezzi come "The Pillar" o "Damaged" dove
riff molto "grossi" e assoli di wah-wah la fanno da padrone. Gl A.S si
trovano a propio agio in ogni tipo di pezzo, per cui possiamo trovare un
up-tempo come "after me, the flood" o "Creepy feelings" che richiamano
gli ultimi Anthrax.
"Den of Thieves" si basa sui riff di chitarra piu' drammatici di tutto
l'album e grazie anche ad un ottimo chorus risulta il pezzo piu'
vincente. La sorpresa viene con "no me digas" una power ballad cantata
in spagnolo e spagnoleggiante anche nel feeliing con belle chitarre
flamenco. Si ritorna a pestare con "Deep Rooted Anger" mentre "What's
your pleasure" e' ripescato dai tempi di Dave Prichard, un vero e propio
wall of sound che colpisce dritto allo stomaco. Insomma Revelation e' un
Grande disco, di un gruppo che riesce a suonare classico senza essere
nostalgico e in grado di creare uno stile assolutamente personale. Vi
sembra poco?