"Di punto in bianco, vi svegliate, trafelati e spaventati, nel buio,
qualche attimo per distinguere le forme attorno a voi, nulla che vi sia
familiare, tranne il freddo. E una voce che vi parla, vi dice che siete in
pericolo, che fondamentalmente a lui/lei/esso non gliene frega quasi nulla
e che per sopravvivere dovete correre verso luoghi sconosciuti, senza
sapere perche' e contro chi.
In questa condizione si ritrovano assieme gli 8 personaggi di 8 epoche
diverse che Arjen Lukassen, in questo lavoro datato 1998, ha deciso di
seguire nelle loro azioni, nelle loro urla, nelle loro lotte su una specie
di universo parallelo, nell'arco di tempo che porta alcuni di loro a
sfiorare i propri miti, altri alla morte, pochi alla fine della loro
avventura. L'Highlander, l'Indiana, Il Cavaliere, Il Romano, l'Egizia, il
Barbaro, l'Hippie, l'Uomo del Futuro: 8 interpretazioni fantastiche da 8
grandi del panorama musicale a noi caro, sorrette sempre da un infaticabile
lavoro ritmico di Lukassen e session man vari.
Con l'ampiezza di un musical, la complessita' di un concept-album e
l'irrealta' e la tenuita' di una storia di fantascienza, "Into the electric
castle" spazia paurosamente tra tutte gli stili possibili e immaginabili
comparsi sulla faccia della terra dagli anni '60 in poi: blues, rock,
psichedelia hendrixiana, musica orientaleggiante di vario tipo, strati di
musica pseudo-indiana con tanto di sitar, death, metal vario: un
inesauribile progressive eclettico, in cui ampissimi spazi sono lasciati
sia ai cantanti, sia alle musiche, sia a parti parlate accompagnate in
maniera sempre molto varia, in questa atmosfera molto da "Space Opera",
come e' sottotitolato l'abum.
I cantanti: fantastici! Per alcuni devo ammettere la mia ignoranza, per
altri (Anneke) devo sottolineare che, se in generale evito di ascoltare i
"The gathering", in questo caso il lavoro dell'Egizia (come anche
l'Indiana), anche e soprattutto in sede di sovraincisioni, e' fenomenale,
con parti cantate davvero ineguagliabili e intricatissime e assolutamente
coinvolgenti. Maggiori informazioni sul sito ufficiale di Ayreon.
Insomma, un prodotto assolutamente entusiasmante, ricco di idee e sonorita'
vecchie e nuove, che ha lasciato molti altri al palo e col quale Lukassen
si puo' ora permettere di uscire novamente con un doppio, coinvolgendo
musicisti del calibro di Timo Kotipelto (non sto qui a discutere della sua
bravura o meno, partecipera' e basta), Bruce Dickinson, secondo alcuni
Branduardi e molti altri. Aspetto con ansia...