Non solo covers... potrebbe essere un ideale sottotitolo per questa recensione dato che la band in questione si diverte un mondo a fare il verso ai migliori Ac/Dc; ma nonostante questo propone pezzi suoi, divertenti e scanzonati. Il paradosso e' che questo "The rock'n'roll Devil" potrebbe benissimo essere un album degli australiani, e pure uno dei migliori!
Gli AB/CD nascono quasi per caso, per intrattenere il pubblico ad un party di fine corso in Svezia, alla meta' degli anni ottanta. Riescono a pubblicare anche un mini-lp, ma presto spariscono, per paura di azioni legali da parte dei fratelli Young; almeno fino ai primi anni novanta, quando ricompaiono per di piu' su major (BMG). La parodia comincia dal monicher, ma si spinge oltre: gli strumentisti si fanno chiamare Bengus, Nalcom, Braijam, Clim e Flint, e fra i titoli troviamo "Jackpot-bingo", "Killershark" e ovviamente "The rock'n'roll Devil"! La musica e' puro rock venato di blues, ma gia' lo sapete, e ogni traccia si chiude con il leggendario sparo di "For those about to rock". Inoltre i testi sono uno spasso: il diavolo che sale dall'inferno per vincere una gara di chitarra ("vieni Yngwie, vieni Ritchie Blackmore se hai fegato, Eddie Van Halen e' solo un buffone, non puo' competere"), oppure un ode ad una bambola di plastica ("la mia bambola dell'amore, con un buco nel mezzo"). L'unica traccia non originale che ricalca abbastanza fedelmente "The Jack", e' "Booze blues": inno alcolico alla sfiga! I cliche' ci sono ovviamente tutti, dal cantato roco e maligno ai cori catchy. La chitarra poi e' uno spasso, con due tracce strumentali dai titoli spudoratamente spacconi: "Bangus bomb (faster than Yngwie)" e "Bengus' tracklist (watch out Steve Vai)". Ma sarebbe errato fermarsi al solo aspetto parodico, i cinque hanno stoffa e creano delle canzoni davvero trascinanti, dimostrando di sapere esattamente quello che fanno. Una band insomma che ha capito tutto degli Ac/Dc e ci propone quella ricetta come e forse meglio di questi ultimi, col vantaggio di essere dichiaratamente una macchietta. Ecco allora che non c'e' spazio per indignarsi, qui ci si diverte!
Un disco che in definitiva consiglio a tutti: sia a chi stravede per gli originali, che qui probabilmente trovera' la musica che ha sempre voluto fare, sia a chi li conosce appena, che qui trovera' lo spirito divertito mancante negli ultimi lavori della ditta Young e soci. L'unico difetto potrebbe essere la reperibilita', ma come sempre cercare fra gli scaffali dei negozi piu' forniti o spulciare fra le bancarelle di una fiera del disco e' lo sport preferito di noi metallari!