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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
1 Luglio 2007
NIGHTCUP

E' una calda serata estiva, e mi preparo alla mia ora di relax. Apro la sdraio, la posiziono sul terrazzo, orientandola in modo che mi si pari davanti agli occhi la forma inconfondibile di Forte Ratti. Stappo una birra e la verso con calma nel bicchiere sul tavolo lì a fianco, stando ben attento a far formare la schiuma giusta. Aggiusto ancora l'altezza dello schienale della sdraio. Spengo il cellulare, per non essere disturbato da nessuno. Infine, mi siedo e faccio partire la musica. Socchiudo gli occhi.

La musica dei Nightcup è hard rock. "Golden way", il loro demo di quattro pezzi, è stato registrato in presa diretta e ne risente un po' per pulizia dei suoni e di esecuzione, ma quello che resta dopo una prima scrematura alle orecchie è il loro puro e semplice hard rock. Di chiara ispirazione anni '70/'80, i brani richiamano immediatamente alla memoria artisti quali AC/DC, un pizzico di Aerosmith e molto Ozzy Osbourne. Ovvio, l'originalità forse è da tutt'altra parte, ma non credo che sia questa la meta che i cinque genovesi si prefiggono di raggiungere. Una voce graffiante che si unisce abbastanza bene alle linee di chitarra, che a volte sono forse un po' troppo acerbe ma comunque di pieno impatto. Ho trovato gradevolissimo l'incalzante inizio di "My world", potrebbe essere la colonna sonora di uno di quei film d'azione americani di fine anni '80, uno di quelli con cui sono cresciuto e che quindi riescono a toccare certe corde della mia anima che ogni tanto mi dimentico addirittura di avere. Quattro brani che scivolano via con tranquillità, leggerezza, e si perdono nell'oblio dei tempi ricordando epoche oramai morte e ahimè sepolte. La voce, dicevo, è roca e graffiante ma ogni tanto mi sembra quasi che sia troppo relegata dall'utilizzo di quell'idioma inglese che forse poco si addice a certi passaggi melodici. Ma questi potrebbero benissimo essere dettagli.
Sicuramente c'è ancora da lavorare in pulizia ed arrangiamenti finali, ma le composizioni respirano già autonomamente e meritano quindi soltanto di crescere ancora.

Riapro gli occhi. Le stelle sono oramai alte in cielo, e mi rendo conto di essermi addormentato. La fresca brezza è arrivata a tradimento ed è riuscita a portare via la mia coscienza e con lei l'amniotica veglia. Mi risveglio quindi e mi guardo attorno. Stormi di uccelli stanno volando basso, emettendo fischi striduli che mi annebbiano le percezioni. Domani pioverà, mi dico in silenzio. E anche tanto. Chiudo gli occhi, e lascio che la musica riprenda.

[Commento lasciato da Fulbio il 7 Luglio 2007, 20.09]
Raramente mi trovo in difficolta' quando si tratta di dire qualcosa (come ad esempio quel vecchio reprobo di Wolf sa benissimo :-) ...
Pero' qui sono un po' piu' in difficolta', l'oggetto della recensione mi riguarda...
...e dopo lunga e perigliosa meditazione, l'unico commento che mi pare davvero adeguato e' un semplicissimo "grazie".
...ma un grazie di cuore, non uno di quelli che si dicono quando ti offrono un caffe' al distributore aziendale.
A presto, Paz.

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