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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
12 Dicembre 2006
PORTA

Oggi parlerò di libero arbitrio.
Immaginate una porta. Una porta di casa, di un cinema, di un ristorante. Una porta di un parrucchiere, di un bar, di una libreria. Immaginate una porta qualunque, di un colore qualsiasi, con le fattezze che più piacciono a voi. Spessa, artigianale, rinforzata, in legno, massiccia, trasparente, a soffietto, aperta, socchiusa, divelta o sprangata. Immaginatevi nell’atto di avvicinarvi ad essa, mentre cercate di allungare la mano in direzione della sua maniglia. E finalmente la aprite, se prima era chiusa. O la chiudete, se era aperta. O ne fate quel che volete. Quel che volete voi.
Una porta non ha una vita poi così intensa. Aperta. Chiusa. Aperta. Aperta. Ancora chiusa. Aperta. Chiusa. E di per sé non sarebbe neanche una brutta vita, se soltanto fosse lei a decidere quando aprirsi e quando chiudersi. Ed invece no.
Sono altri a scegliere per lei. Sono altri a decidere cosa sia meglio per lei, quale sia la sua condizione migliore, momento dopo momento, sempre. Senza mai un attimo di tregua, o la possibilità di riscattarsi. Mai. Per sempre. Ovunque e con chiunque. D’accordo, ci saranno porte più fortunate di altre, a seconda del contorno in cui sono inserite. Ma a nessuna di loro sarà mai concesso il privilegio di una scelta. Mai.
Questa è la differenza tra noi e le porte.
Le scelte.
Poter scegliere.
È vero, ci sono persone che sono come porte chiuse, e si lasciano aprire da chiunque, a piacimento. Ma avranno sempre, prima o poi, la possibilità e la speranza di opporsi a quei gesti, a quelle scelte, a quelle volontà altrui.
Non montate cardini attorno alle vostre vite, non lasciate che il prossimo vi trasformi in una porta dorata e che segna l’ingresso al paradiso stesso, perché non è quello il vostro destino. Non lo è mai stato, e mai lo sarà. Diffidate di chiunque dica il contrario.
Voi non sarete mai la porta per il paradiso, ma il paradiso stesso. Con tutte le gioie che vi sono dentro, e che sono già dentro di voi, si proprio voi. Fatele uscire, quelle gioie, e lasciate che prendano la direzione che più meritano, che più desiderano, che più ricordano di aver sognato. Lasciate che le gioie che sono dentro di voi possano scegliere di essere delle gioie, perché è questo che fa di loro il paradiso che voi portate dentro.
Non chiudete i battenti al libero arbitrio. Non lasciate che altri scelgano per voi anche solo quelle piccole cose che rendono grande il mondo che vi circonda. Non limitatevi da soli. La vita è troppo breve per trasformarvi in un semplice “istante”. Voi siete il percorso, e non la destinazione.
Vivete. Vivete. Vivete.
E non badate agli spifferi tutto intorno a voi.

[Commento lasciato da Ba il 28 Dicembre 2006]
Che dolce che sei Paz,un adorabile poeta..

[Commento lasciato da Paz il 5 Gennaio 2007]
Arrossisco...

[Commento lasciato da Ba il 8 Gennaio 2007]
Bè,però è vero..Penso che nella seconda parte tu abbia dato il meglio!O almeno a me quelle parole mettono i brividi,in senso positivo naturalmente!!

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