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27 Febbraio 2011
L'UOMO DI SPADE
Pensa ad una spiaggia, d'agosto.
Centinaia di minuscoli granelli di sabbia, arsi dal calore del sole. Migliaia di granelli che, per effetto della temperatura sempre più elevata, bruciano a tal punto che si allontanano tra loro, millimetro dopo millimetro, nonostante l'apparente vicinanza. I raggi del sole non concedono tregua, e i granelli di sabbia lo sanno perfettamente, anche se non lo accettano. No, loro non lo accettano. Non è nella loro natura, non è nelle loro memorie. Sono talmente abituati a quella temperatura, a quell'ambiente, che per loro sia oramai normalità il bruciare l'uno sempre più lontano dall'altro. Magari non si odiano, ma poco si sopportano, e la temperatura sempre più alta non facilita per niente. I granelli di guardano con sospetto oramai, e diffidano perfino del fratello che hanno al proprio fianco. In tutto questo, il sole non ha colpe, lui che non immagina nemmeno lontanamente quello che stia succedendo in quella spiaggia sperduta.
E ora: osserva.
Tutto d'un tratto, cade una goccia. Il cielo si copre, e una leggera pioggia inizia a scrosciare in silenzio, poi sempre più forte, fino a diventare insistente come una domanda alla quale nessuno sappia ancora rispondere. E lì, soltanto allora, succede il miracolo: i granelli di sabbia si raffreddano, si riavvicinano lentamente, e cominciano a compattarsi, fino a formare un'unica massa solida uniforme e unita. Ancora perfettamente distinguibili l'uno dall'altro, ma abbracciati in quel magma primordiale ricreato da un semplicissimo temporale estivo. Da lontano, si intravede appena l'avvicinarsi di un bambino in costume, armato solo di paletta; nella sua testa, l'idea di creare un gigantesco castello entro cui far vivere tutti i suoi sogni ancora in erba. Tutti i suoi desideri inespressi, tutte le sue verità innocenti. Nella sabbia. Con tutti quei granelli di sabbia, uniti in una morsa d'affetto che mai s'era vista prima.
Guarda che è acqua.
Ma anche una cosa talmente semplice come l'acqua può compiere un miracolo all'apparenza semplice, ma talmente unico come quello a cui abbiamo assistito il 26 febbraio 2011. L'uomo di spade è "piovuto" dal cielo, e ha unito a sè i presenti che altro non erano se non piccoli granelli di sabbia. Piccoli e fortunati granelli, abbracciati in quell'affetto primordiale e fradicio di una semplice pioggia improvvisa e inaspettata.
Adesso, credi sia ancora SOLTANTO acqua?
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