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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
22 Luglio 2003
RINGRAZIAMENTI

Mi sono spesso ritrovato a pensare a che cosa avrei voluto o dovuto scrivere in questo spazio, a quante persone dovrei ringraziare perché mi hanno dato una mano, sostenuto, o sono state semplicemente presenti nell’arco dei miei lunghi anni universitari. L’elenco che ne è uscito fuori è veramente vasto, ma ho pensato che non sarebbe stato giusto non elencarli comunque tutti, e quindi eccoli qui!

Alberto, per essere oramai più di un semplice amico, con cui riesco a parlare seriamente bevendo contemporaneamente un’ottima Tennent’s. Compagno di serate indimenticabili e molto più, questi anni sarebbero stati diversi senza la tua presenza. E sei anche un ingegnere, oramai. Va beh, peccato per quello... ma ti voglio bene lo stesso!

Alessandro Thea, per essere l’unico fisico (che conosco) che apprezza l’informatica per quello che veramente è... e per avermi fatto chattare in rete in tempi in cui l’accesso nel nostro Dipartimento era più che blindato. E, ovviamente... grazie per aver scelto Fisica!

Alessandro Verri, per avermi insegnato per la prima volta a lavorare in un team di più persone, coordinato da Polizzi. E, ovviamente, per gli ottimi consigli aziendali.

Alf, per essere uno dei pochi amici incontrati da meno tempo e che mi sembra di conoscere da una vita. Ci siamo conosciuti alla fine del 2001 in un freddo laboratorio, e guarda quanti progetti abbiamo già realizzato insieme. La nutella che cola è oramai entrata anche nella mia vita, e avrebbe avuto tutto un altro gusto senza la tua presenza.

Alfonso, per essere il degno fratello di Natalino.

Amerika, per l’accanimento costante con il quale hai cercato per mesi e mesi di trascinarmi a mangiare con te le la Francesina.

Andrea “Leopardi”, per aver condiviso con gioia esperimenti culinari nella vita quotidiana, sottoponendomi nuove idee ogni giorno e affiancandomi nella realizzazione.

Andrea Molinari, per essere stato un ottimo compagno di corse campestri nel Golf di Rapallo.

Bencio, per aver permesso la nascita del Sito degli Studenti. Ricordo poi ancora adesso le splendide figure da “italiani medi” che ci hanno visti come protagonisti a Barcellona nel 2002, di cui penso di non averti mai ringraziato abbastanza.
Ma lo sapevi che la “Banda della Porta Chiusa” è nata proprio nel tuo ufficio?

Brüsa, per l’inconfondibile risata che hai sempre fatto echeggiare tra i piani, superando le barriere architettoniche del DISI, raggiungendomi fino al settimo piano.

Cagnaccio, per la tua voce inconfondibile che riecheggiava nel laboratorio il lunedì mattina, non appena vi mettevamo piede...

Camillo e Spezia, per essere la miglior coppia di comici che non si vedeva dai tempi di Gianni e Pinotto. Tredici righe di codice e quattordici di documentazione, per quel famoso progetto di Apprendimento Automatico, ricordate? Da quando però ti sei laureato, Camillo, il Dipartimento ne ha un po’ risentito, e non basta la sola presenza di Spezia...

Campo Minato, per aver dato un nuovo significato ad un gioco che ritenevo morto e sepolto.

Chiara “Cortellesi”, per aver portato una ventata artistica nella vita di un Dipartimento altrimenti estremamente grigio.

Chiara “Nemesys”, per aver voluto condividere con me una piccola parte del progetto GenovaTune.

Chiara, per aver sopportato quel soprannome di “Rossina” che neanche ti piace. Certo, avevo a disposizione anche varianti quali “Settembre” e “BoccaDellaVerità”, però come vedi alla fine ce l’ho fatta a smentire quel mese!
Come non ricordare tutti i pranzi condivisi, i viaggi in treno passati a parlare dei miei sei anni di balletto artistico, i pomeriggi trascorsi a studiare fianco a fianco, e tutto quello che mi hai insegnato sul misterioso mondo della moda e del gusto.
In realtà il ringraziamento più grosso è per esserti rivelata quell’ottima amica e confidente che sei, quella persona che sa ascoltare e alla quale riesco ad aprire un cuore che troppo spesso si nasconde dietro mura altissime innalzate dalla paura di vivere. E per questo non esisteranno mai parole adeguate e sufficienti a ringraziarti abbastanza. Se però socchiudi gli occhi e accosti un orecchio a questo foglio, le sentirai sussurrare piano piano e venire dritte a te...

Ciccio, per essere il cinghiale preferito tra tutti quelli che sono transitati nel DISI. Allora, quando la facciamo questa famosa mangiata lì da te?

Cristiano, per essere quel vecchio compagno da vacanze al mare a Recco che ricompare dopo molti anni. È con te che ha iniziato a prendere forma il progetto che è poi sfociato in BlueStone, partendo da un semplice filmino per il Salone di Formula. Ricordo ancora quei pomeriggi a trascinare per il DISI un carrello blu sul quale eri seduto tu con la tua inseparabile telecamera, e poi giù a montare tutto sul Mac.
E come potrei dimenticare quelle 3 lunghissime giornate trascorse a studiare Elaborazioni di Immagini 2, chiusi in un’aula, con la convinzione che ci avrebbero chiesto soltanto metà del corso? Come potrei tralasciare l’esperienza condivisa di fare lezione a delle studentesse di Scienze Naturali e Ambientali? Come potrei parlare di ciabatte in futuro senza ricordare inconsciamente i tuoi mitici sabò? Non potrei. E non l’ho fatto.

Daniela Peghini, per le splendide lettere di WAVe, i pennarelli e le calamite. Ti ho anche mai ringraziata abbastanza per essermi stata accanto in tutte le vicissitudini che mi hanno visto protagonista negli ultimi giorni di burocrazia per la tesi?

Daniele Antona, per avermi dimostrato che si può trovare la strada dell’Informatica anche al di fuori del DISI.

Davide Petta, per l’amicizia nei tuoi confronti che ho scoperto, ahimè, solo quando ti stavi per laureare. E ti sei pure sposato, dopo... hai tutto il mio appoggio e un pizzico di invidia!

Davidino, per aver contribuito a creare Abracadabra in tempi in cui bastava un sogno profetico per aggirare un proxy dei laboratori. Certo, se andassi un po’ più piano con quella macchina...

Domenico Orofino, per essere stato, insieme a Polizzi, il miglior supervisore possibile nel progetto di Apprendimento Automatico. Ma, in fin dei conti, che cosa avete fatto?

EA, per essere una sigla prima che un docente, un uomo, un dipartimento.

Erica, per essere quella sorella che tutti vorrebbero avere al proprio fianco, nella vita. Ho sempre seguito le tue orme scolastiche, fino al giorno in cui hai scelto Ingegneria. Chissà quale sarà stato, in fondo il motivo. Ma qualunque esso sia, sono felice di essermi allontanato finalmente dalle tue scelte e aver intrapreso la mia strada. Grazie, quindi, di aver scelto Ingegneria. È stato anche grazie a te che ho scelto Informatica.

Fabio Rossi, per aver assomigliato a me per più di un anno di vita. Io, poi, un giorno ho deciso di tagliare i ponti col passato, e con esso i capelli. Il tuo passato è ancora lungo, e un po’ te lo invidio...

Federico “Simpatia”, per quella “simpatia” che, in fondo, forse nemmeno hai. Ed è un complimento!

Fioravante Patrone, per riuscire ad arrivare sempre nei momenti meno opportuni con un nuovo lavoro da fare.

Gabriella Dodero, per la splendida telefonata fatta in data 1 luglio alla segreteria di viale Benedetto XV, per aiutare il sottoscritto a farsi riconoscere l’ultimo esame.

Geppe, per aver dimostrato, in fondo, che non sei quell’uomo “disonore” che qualcuno credeva che fossi. Grazie per essere stato un amico, più che un collega o un semplice compagno di studi, anche se comunque non sei riuscito a laurearti prima di qualcun altro...
A te è stato dedicato addirittura un linguaggio di programmazione, durante lo scherzo alle matricole del 2001. A te pensiamo sempre quando ci esce una battuta che, come dicevi sempre, è proprio da “cogghioni”. Hai anche creato il Mirke, che cosa vuoi di più?

Gerardo Costa, per aver permesso e sottoscritto la “rottamazione” del sottoscritto.

Giacomo Dagnino, per avere sempre il sorriso sulle labbra, anche quando dici di essere “incazzato nero”. Non ti preoccupare per quel favore che mi avevi chiesto, non appena sarò colto dall’ispirazione sarà fatto. Come dici? Ti avevamo promesso anche una maglietta? Ups!
E mi raccomando, porta sempre avanti i tuoi quattro comandamenti:
produrre
produrre
produrre
...e non fatemi incazzare!

Gianna Reggio, per avermi permesso di sostenere l’esame di Reti, del terzo anno, alla fine del secondo. E per avermi chiamato “Zuzazu, Zazuzu, Zuzuzu...

Gianni, per l’enciclopedica pazienza che hai sempre dimostrato nei miei confronti quando ti sono stato tra i piedi per più di un anno. È stato un piacere ed un onore dividere con te quello spazio angusto che è il gabbiotto dei tecnici. Se ti elencassi anche solo una parte delle cose che ho imparato stando al tuo fianco, credo che faremmo notte (ehi, ma sono già le 19.45!).
E ricorda: “Cianne... ti saluta Cozzamara!”

Giannino, per essere il miglior ultimo acquisto che si potesse fare tra i tecnici del Dipartimento. Ehi, ma l’hai vista quella biologa?

Giorgio Ceccarini, per essere stato un fulmine a ciel sereno nella vita del Dipartimento. Non ti vedevo dalle medie, e ho fatto appena in tempo ad abituarmi alla tua rinnovata presenza che te ne eri già andato. Peccato...

Giorgio Gandus, per essere riuscito a dimostrare che, dopotutto, il tempo è veramente relativo.

Giovanni, per essere quella colonna portante che sei: sono arrivato che c’eri già, me ne vado che ci sei ancora. Mi piacerebbe dire che vorrei essere come te, ma non ci riesco proprio... ed in fondo è meglio così: sei tu la colonna, io al massimo potrei essere la riga!

Giuseppe Nardi, per le splendide magliette di Zena che hai sempre sfoggiato con orgoglio.

Giuseppe Rosolini, per aver dato un nuovo significato alla parola Logica. Resterà sempre nei miei ricordi quella trasferta a Cesenatico, quella mitica corsa sui go-kart e quella “bionda” birra persa per gioco!

Guersu, per avermi aperto gli occhi di fronte al mondo Mac di cui ignoravo addirittura l’esistenza. E come potrei dimenticarmi quel pomeriggio in cui sono venuti a consegnarti un nuovo iMac e hai detto: “Stefano Bencetti? Non c’è... Ah no, che sbadato, sono io Bencetti... Ben...cet...ti”. Se tutti adoperassero la tua filosofia di vita, sicuramente vivremmo in un mondo migliore!

La Francesina, per essere quell’amica che mancava all’interno di un dipartimento altrimenti privo di fascino d’oltralpe. Sei la perfetta seconda metà di Mauro, così diversi che vi compensate. Sei anche una perfetta compagna di viaggi, tra i quali non posso non ricordarne uno a Barcelonnette e 5 giorni in giro per l’Italia, tra mantellini azzurri e spalle scoperte. A quando il prossimo?

Laura Montanari, per aver sopportato la mia apparizione (insieme a Mirko, Cristiano e Alf) nei momenti sempre meno opportuni, con le richieste più strane e curiose. Ah, ovviamente grazie anche per le (non poche) notule, e per i salti mortali che talvolta hanno comportato!

Looca, per non capire mai niente alla prima.

Lollo, per essere comparso al momento giusto.

Luca Cordano, per essere stato la prima persona “fuori di testa” che ho incontrato al DISI. Ricordo ancora quella mattina in cui mi hai preso in braccio e trasportato per tutto il quinto piano, facendomi vergognare tantissimo.

Lutz!, per le splendide camicie che ogni tanto riesci a sfoggiare con inquietante noncuranza.

Mamma, per le continue domande che, al mio ritorno a casa, puntualmente mi hanno aspettato per tutto il mio lungo corso di studi: “Com’è andata oggi? Novità?”. Ci ho messo un po’ a capire che non dovevo dirti le date in cui avrei avuto gli esami, per avere un po’ più di tranquillità... ma senza il tuo continuo incalzare, sicuramente sarei stato più demotivato. Grazie di tutto!

MarcoLG, per il sogno ad occhi aperti di quella splendida biblioteca musicale, sulla quale prima o poi dovremo iniziare a pensare seriamente.

Marga, per detenere il potere “de facto” sulla rete del dipartimento. Prima o poi mi dovrai fare una copia dei tuoi due dischetti su cui c’è Internet...

Marina Ribaudo, per essere le relatrice più pignola e precisa che avrei mai potuto desiderare, con tutte le tue continue critiche e il forcone sempre pronto a punzecchiare un povero diavolo che, appena può, tende a rilassarsi.

Marina Rui, per essere la relatrice più calma e accomodante che avrei mai potuto desiderare. Non penso di averti mai vista arrabbiata, e in fondo ne sono felice. Vuol forse dire che non me lo sono mai meritato...

Marun, per quel “ci devo pensare” che mi accompagnerà fino alla fine dei miei giorni, essendo una risposta talmente perfetta che non ne esisterebbero di migliori. Grazie anche per le tue magliette dell’Orso Poeta e, insomma... per essere stato uno dei primi DISI Maniacs!

Massimo D’Antonio, per avermi permesso di approfondire l’argomento Area.

Matteo “Napoli”, per ricordarmi in modo straordinario come ero io qualche anno fa. E per somigliare a qualcuno che non vedo da tanto tempo... ma questa è un’altra storia.

Matteo “Schenone”, per quello spirito competitivo che dimostri con tutti, tranne che con il sottoscritto. Hai tanti difetti, ma anche messi insieme non mi fanno passare la voglia di trascorrere un intero pomeriggio a sparare cazzate con te. E non sono tanti quelli che sopravviverebbero.

Mattia Epifani e Marco Scarito, per essere stati il modello di rappresentanti per molti anni.

Maud, per essere un amico vero, nonostante io abbia poco da ridere “con tutti i problemi che ho”. Come potrei dimenticare l’esame di LP che abbiamo preparato insieme? Pomeriggi interi alla Casa dello Studente a studiare come matti, comprese le strategie da tenere durante lo scritto... che poi hanno anche funzionato! Se ho passato quell’esame, metà del merito è decisamente tuo.

Maura, per aver dato nuovi significati alla parola “docente”. Non credevo che si potesse essere un insegnante e allo stesso tempo un’amica come sei tu. Il tuo studio è una tappa piacevolissima dopo un pomeriggio di studio, ed è altrettanto divertente uscirne chiudendotici dentro.

Maurino, per essere il compagno perfetto di Maura. Senza di te, sarebbe tutto diverso. E poi, ti piace Luis Royo!

Mauro, per aver dedicato interi pomeriggi ad ascoltare i miei vaneggiamenti, e per non essere riuscito ad argomentare che il tempo esista e non sappia di pistacchio. La tua calma è diventata leggenda, così come le tue magliette della Pro Arenzano. Ma ti ricordi che ci siamo conosciuti ad un concerto a Vigevano, in mezzo a sciami di zanzare assassine?
Rammenta sempre quel che ti dissi: i grandi palazzi della Matematica sono già stati eretti. Ora li si può soltanto abbellire, limare, pulire. Il ruolo dei matematici di oggi è appunto pulire i vetri di quei palazzi. Solo che tu, come sempre, sei salito su quello sbagliato!

Mauro Pavan, per aver portato un briciolo di Antartide tra le non altrettanto fredde mura del Dipartimento.

Micche, per possedere quella calma che tanti mirano a possedere ma pochi riusciranno prima o poi a raggiungere. Non hai mai cercato di far sentire la tua voce in mezzo al coro, e forse per questo siamo sempre andati tanto d’accordo. Ricordo viaggi in treno passati a giocare a cirulla, serate al cinema e varie “pizze dello stronzo”, ma su tutto questo si erge, in cima a tutto e tutti, una grande, enorme, inconfondibile... Z!

Miglietta, per quelle splendide cinque stelle.

Mirko, per essere stato (ed essere ancora) quell’amico di conoscenze che tutti vorrebbero avere. Ricordo ancora che ci siamo conosciuti pochi giorni dopo l’inizio delle lezioni al primo anno, grazie al Necronomicon e alle parole ”oramai lo si trova un po’ ovunque”... il resto, come si suol dire, è storia.
Ma il ringraziamento più grande va al fatto che hai saputo sempre mantenere quello spirito goliardico che ci ha fatto conoscere al primo anno, nonostante lo scorrere degli esami e la tua non più giovane età. Sono felice che tu abbia deciso di abbandonare gli studi sia di Ingegneria sia di Farmacia (nove anni sono pur sempre nove anni!) per approdare al DISI. Fare gli scherzi alle matricole sarebbe stata tutta un’altra cosa, senza la tua presenza, o assistente Gianni Marconi. Il Sito degli Studenti sarebbe completamente diverso, se non ci fossimo picchiati un pomeriggio per l’aspetto grafico. L’intero mondo dell’Informatica non sarebbe lo stesso, se tu non avessi inventato il C, il C++, Java, UML, ecc...
Amico di mille avventure, tra le quali non posso non citare un viaggio di dieci giorni per l’Europa, ricordati sempre che “muso camuso... suona male!

MM, per la splendida ironia con cui hai accolto la scoperta dell’etimologia del tuo soprannome.

Murzi, per aver sopportato una marea di storpiature del tuo cognome, a partire dal nome del server di stampa del laboratorio Murphy. Però una cosa te la devo proprio concedere: il limbo, per poter andare in bagno a Barcellona, ti veniva splendidamente!

Nabil, per la tua voce inconfondibile.

Natalino, per essere il miglior asino di peluche che avrei mai potuto chiedere.

Natalino Brondo, per essere l’altro lato della medaglia di Luca Cordano, ed un ottimo compagno di Prova Finale.

Olly, per aver condiviso con me la gioia di giocare con le parole. Le “pagnuccate” sono ormai entrate nella tua vita, siine fiero!

Ombretta, per aver seguito insieme a me il corso di Teoria dei Codici, con le sue interminabili ore di lezione.

Paola Bonetto, per aver involontariamente permesso la creazione di un gruppo veramente affiatato. E come potrei dimenticare (e non citare) quell’inestinguibile pomeriggio di dicembre in cui io e Alf siamo venuti a chiederti se volevi partecipare alla partita di calcetto Docenti contro Studenti, e tu ci hai risposto con un adorabile “no, calcetto no, ma perché non organizzate una regata?

Paola e Chiara, per le tre settimane più belle della mia vita.

Paola Magillo, per le splendide letterine calamitate.

Papà, per essere l’altra metà di quella famiglia che non è mai venuta a mancare nel corso di tutti questi anni, con i suoi incoraggiamenti e i suoi consigli. Grazie di tutto, di vero cuore.

Patacucciolo, per aver dato un nuovo, divertente e splendido significato alla parola “alienazione”. E non osare, mai più, chiedermi se “almeno un minimo, ho stima di te”. Più di quanto credi, Andrea. Più di quanto credi.

Patto, per quel karma che hai saputo interiorizzare, a forza di frequentare dei disadattati come noi. Abbiamo condiviso gli stessi banchi per più di dieci anni, ed il risultato si vede. We rule the night...

Pendino, per essere il Lato Oscuro di quella Forza che si chiama Mirko e non abbisogna di spade laser per farsi notare, ma semplicemente di un computer ed un effetto fuoco in progress. Le tue inutility sono ancora tutte sul mio hard-disk, e con esse i ricordi di anni spensierati passati a condividere la gioia di scoprire l’Informatica e... va beh, anche la birra!

Polizzi, per aver creato il mitico teorema: “se compila, allora funziona”!

Roberto Sitzia, per aver condiviso con me la gioia di studiare Crittografia, e per aver fantasticato sulla possibilità di rompere RSA. Ma erano solo fantasie, in fondo?

Silvia “Croce” Ruvio, per un indimenticabile capodanno condiviso in luoghi d’infanzia.

Simone Tossini, per essere quel “vicino di studi” sempre presente e costante.

Sonia, per essere quell’amica d’infanzia perduta che magicamente ricompare dopo tanti anni d’oblio. Sarebbe difficile scegliere quale ricordo citare tra tutti quelli che ci legano insieme, così come sarebbe impossibile per una volpe rinunciare a un grappolo d’uva acerba...
Non posso tuttavia non ringraziarti per gli indimenticabili pomeriggi passati a studiare Fisica nella biblioteca di Rapallo: senza di te forse non avrei mai passato quell’esame, o comunque non mi sarebbe mai piaciuto altrettanto.

Stefano Cargiolli, per aver studiato l’ultimo esame insieme a me. Ti devo ancora dare gli “ipse dixit”, ma giuro che lo farò... prima o poi...

T.B.B., per essere il degno fratello di tuo fratello.

Teo Mora, per aver risvegliato in me la passione sopita per la crittografia, per avermi fatto scoprire Tritemio e il suo mondo magico e, last but not least, per essere il modello di docente che tutti dovrebbero seguire. Ricordo ancora quelle splendide lezioni di Teoria dei Codici che iniziavano alle 14 e finivano alle 18, senza pausa...

U tastieru, per essere il modello di tastierista che avrei sempre voluto essere e non sarò mai.

Z-Buffer, per aver condiviso con pochi eletti il segreto della divisione ricorsiva dello schermo in quattro parti...

Zurlì, per averci permesso di fare il TotoSchenone per due anni di fila. Da quando te ne sei andato, la vita al DISI non è più stata la stessa. Abbiamo provato a sostituirti con Simone, ma le ciambelle non vengono mai con due buchi...

Non posso non ricordare poi tutti coloro che mi hanno dato una mano nel mio ultimo mese da studente, quando la tremenda scure della burocrazia si è abbattuta implacabile sulle mie spalle. Scoprire, di giorno in giorno, che dovevo presentare la richiesta per la tesi entro tre giorni prima, che il mio piano di studi era andato perso, che avrei dovuto registrare il mio ultimo esame due giorni dopo aver consegnato il libretto, che avevano sbagliato a segnarmi un esame o parte di esso, sono stati dei duri colpi alla mia già precaria sanità mentale. Grazie a tutti coloro che mi sono stati ad ascoltare mentre mi sfogavo, e a tutti coloro che mi hanno consigliato e spronato. Non mi sarei mai laureato in tempo senza di voi tutti.
E dopo tutti questi nomi e tutti questi ricordi, dopo queste pagine piene di parole e pensieri che vengono e sfumano via, vorrei infine ringraziare anche l’entità DISI, che esiste davvero e respira l’aria che respiriamo noi, per avermi ospitato in questi lunghi anni. Mi mancheranno le tue mura, le tua aule dove ho seguito corsi belli e brutti ma sempre interessanti, la tua bacheca del settimo piano dove sono appesi i fotomontaggi dei docenti, i tuoi laboratori dove è nato Abracadabra e molto più, i tuoi ascensori futuristici che sono rotti un giorno alla settimana, e tutto il resto.
Sono ormai giunto al termine di queste lunghe pagine, e se avete avuto la pazienza di leggere fin qui, non posso fare altro che lasciarvi andare con l’ennesimo, ultimo ma mai sufficiente... GRAZIE!

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