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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
Dicembre 2008

30 dicembre 2008
BUONO

Tutti possono essere buoni.
C'è chi per farlo manda un bacio, c'è chi dona un fiore, personalmente non ho ancora conosciuto chi si prenoti per due ore. Essere buoni in questo periodo dell'anno sembra essere un sinonimo di essere altruista, ma alla fine di queste due settimane a cavallo dell'anno che cosa resta? Un bacio, un fiore, due ore perdute che mai torneranno. Nulla.

Uno due tre. Cantano le ombre che dipingono il soffitto bianco, e con loro appassiscono le tenebre. Osservo movimenti statici che si ripetono senza fine, senza alcuno scopo, perenni. Due tre quattro. Chiudo gli occhi. Sento un peso che mi avvolge mi schiaccia mi opprime, e il freddo di una presenza solamente immaginata si fa poco per volta sempre più forte, più presente, sempre più pressante. Non vedo niente, ho quasi paura ad alzare le palpebre da quanto la mia immaginazione mi sta conducendo lontano. So perfettamente di essere osservato da qualcuno. Da qualcosa. Tre quattro cinque. Allungo un braccio, e la luce squarcia tutte quelle ombre che fino a poco prima addobbavano il soffitto. Sento chiaramente una goccia di sudore che inizia a scendere lungo la schiena, sempre più giù, lasciando una scia di terrore primordiale che non ricordo aver vissuto da quando ancora mi emozionavo per vecchie favole raccontate sul bordo del letto. Quattro cinque sei. Mi alzo, e corro in cerca di quelle certezze che ancora conservo. Cinque sei sette. Ho paura. Sei sette otto. Ho paura. Sette otto nove.

Ho sognato di essere buono. Lasciatemi tornare alla mia bontà.
Lasciate che vi doni un fiore.

Buono

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14 dicembre 2008
IMMUNE AL NATALE

- Non hai ancora scritto la lettera a Babbo Natale?
- Si mamma, tieni.

Ci sono ricordi che restano sopiti in qualche cassetto della memoria, prima di sgorgare e riaffiorare sulle sponde dei nostri pensieri. Ricordi di un Natale con colori sgargianti e risate, dolci dall'aroma orientale e risate, nastri luccicanti e risate, neve candida tutta intorno e... risate. Sono ricordi che scaldano la fronte come un'influenza di cui non esiste vaccino, ricordi a cui non saremo mai abbastanza immuni da riuscire a cancellarli [per sempre] dalla nostra mente.

E nel frattempo, cos'è successo? E' sopraggiunto l'inverno sulle nostre illusioni, e tutto ha portato via, come un fiume in piena. Via. Da me, lontano. Tutti quei colori, quei dolci. Svaniti. Non resta più niente. Ora c'è soltanto più un Natale di nastri, neve e... gridate! Ma i nastri, ora, sono sulla vostra bocca, e vi impediscono di emettere anche il più piccolo suono. Nessuno vi ascolta, mentre la neve poco per volta vi si accumula addosso, sempre più. Siete solo dei pupazzi, dei burattini i cui fili vengono mossi da mani esperte e silenziose, ma sono gli sguardi a tradire quei gesti immobili. Avete scritto la vostra lettera a Babbo Natale? Siete stati buoni, o siete soltanto scappati dalla vita?

D.

[Risposta a Nababbo Natale...]

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