STRAPPING YOUNG LAD - city
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Giugno 2000
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Lo ricordo come se fosse adesso, era giugno e avevo ordinato quel maledetto cd da piu' di un mese, quando questi arriva ero impegnato (si fa' per dire!) a studiare per l'esame di maturita'. Mai avrei immaginato che un cd mi avrebbe sconvolto la vita, gia' altri in passato mi fecero soprassalire, ma questa volta era diverso, forse definitivo. City mi aveva veramente aperto gli occhi, mi si era spalancato un mondo di fronte a quei suoni ed ero in completa estasi perche' sin dalle note iniziali capii che di fronte avevo IL disco definitivo .Tralasciamo questo episodio personale e molto poco interessante per addentrarci nella citta' sonora creata da quel Genio che risponde al nome di Devin Townsend. Tracciare delle coordinate per introdurvi all'ascolto di questo platter non e' affato facile, visto che l'originalita' e la sperimentazione hanno un aspetto predominante, forse citando le parole 'schizofrenia', 'chaos', 'irruenza' e 'durezza' potrei dare un idea dell'inferno sonoro che esplode fragoroso dalle casse quando l'intro 'Velvet Kevorkian' apre le danze. City e' il pieno raggiungimento di uno scopo, ovvero creare una miscela di sonorita' che vanno dall'industrial dei Front Line Assembly (dove Devin ha collaborato come chitarrista in studio) al thrash (perche' alla batteria ritroviamo un certo Gene Hoglan), dalla folle psichedelia alle oscure ballad. Come definire altrimenti un pezzo come 'Spirituality'? Dove una introduzione strumentale visionaria ci introduce ad uno spoken word affranto e sarcastico, dove Devin dipinge con sprezzante ironia la societa' contemporanea; cosa dire della supersonica 'Detox'? Un pezzo magistrale, dotato di un tiro incredibile ed un chorus incalzante dove al suo interno si alternano campionamenti di ogni sorta. Home nucleonics e' una delle canzoni piu' furenti che abbia mai sentito, un vero assalto totale che ci fa capire come usando la voce 'pulita', senza growl o 'topo in gola', si possa ottenere delle linee vocali super aggressive ed abrasive. Ed e' proprio il lavoro stupefacente che Devin compie dietro il microfono a fare la differenza, urlando costantemente e tenendo sempre altissima la tensione, non c'e' un attimo di tregua alle sue infuocate parole, ai suoi gridi lancinanti, all'ossessiva rabbia che vi assalira' ad ogni secondo di ascolto. La durezza di questo disco sfiora la parodia, aiutata da una produzione esplosiva ad opera del mago Daniel Bergstrand, il quale riesce ad ottenere una violenza sonora al limite del cartoon, un caos organizzato e insensatamente armonioso, mescolando taglienti chitarre thrash, urla, campionamenti di ogni tipo, tastiere, cori, melodie apocalittiche e il superlativo drumming dell'immenso Hoglan,. L'oscura ballad 'Room 429', cover dei Cop Shoot Cop, e' estremamente intensa e cupa, il cantato rantolante e basso di Devin accentua la drammaticita' in modo sublime. Underneath the waves e' semplicemente un capolavoro, dove una spirale di ritornelli concatenati rapisce l'ascoltatore fino ad un devastante epilogo che non fa prigionirei, e' l'annientamento dei sensi, la fine ... la folle 'Oh My Fucking God' risulta indescrivibile tanto e' sopra le righe e fuori da ogni canone, con urla strazianti e spoken word velocissimi, accelerazioni, stacchi fulminanti e un chorus secco. Il concept che sta dietro City e' spiegato nel titolo: dare un suono alla citta' e dipingerla come un essere vivente e respirante, riprodurre l'atmosfera affascinante ed opprimente che megalopoli come Tokio e Los Angeles sanno creare di notte. Ad accompagnare una simile sinfonia dell'armageddon ci sono testi sarcastici e ferocemente ironici, nei confronti di tutto e tutti, fra le cui righe Devin si diverte ad immortalare lo sfascio che a stento si nasconde fra i grattacieli, monumenti all'ipocrisia e al dio denaro. City non e' solo musica, e' un esperienza di vita, chi non l'ha mai sentito se lo faccia suo e si prepari agli effetti collaterali di pezzi come 'All Hail The New Flesh' o 'A.A.A.' Definitivo.
VOTO: 1/1
Raffaella |
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INFO:
Anno: 1997 Etichetta: Century Media Durata: 40 minuti |
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